Ennesima rivoluzione nella formazione di Favarin che opta stavolta per la doppia punta pesante Cori - Mutton, per rispolverare Albieri, togliendo Ciobanu, ottimo protagonista in quel di San Giovanni, ed ancora incredibilmente per Bassini, il difensore forse più scarso del pianeta, al centro della difesa.
Livorno che giochicchia come al solito anziché mostrare la faccia dura e decisa di chi accetta solo la vittoria, fino al consueto errore madornale del difensore prediletto da Favarin, l'uomo con la nostalgia del ventennio, che si limita a guardare il 5 avversario saltare su corner e spingere dentro la palla del definitivo 1-0.
Ci sarebbero ancora 60 minuti da giocare ma la squadra amaranto non riuscirà più a ritrovare la bussola, senz'altro poco aiutata da colui che dovrebbe dirigere l'orchestra dalla panchina ed invece sembra decidere la formazione tirando a sorte i numeri delle maglie da un bussolotto, e disporre i calciatori sul prato come i pinoli sul castagnaccio.
Lo schema attuato dal tecnico della piana pisana ricorda da vicino quello citato da Vezio nelle telecronache ruspanti degli anni '80, lo schema del "Cane sciolto", in cui si predilige il rinvio a casaccio dalle retrovie per calciatori che vagolano senza meta, ed ognuno per proprio conto, all'interno dello stadio.
Al termine dell'ennesima prestazione indecorosa il Livorno è fuori dai play off (che peraltro non servono a niente) nel campionato meno competitivo della storia di questo sport.
Esciua prenderà provvedimenti?
Assolutamente no.
D'altra parte, cambiare guida tecnica nello stesso momento in cui si può fare mercato di riparazione, significherebbe probabilmente dover accontentare le richieste del nuovo allenatore e quindi mettere mano al portafoglio, azione faticosa che l'uomo venuto dal Brasile compie raramente e di malavoglia.
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