Infatti nessuno se l'aspettava da una tifoseria con la quale in quel periodo c'erano buoni rapporti in generale, anche se già all'andata aveva mostrato di essere poco compatta su come relazionarsi con noi.
Oltretutto noi eravamo in pieno clima repressivo e avevamo centinaia di diffidati, quindi di sicuro non pensavamo ad un attacco a tradimento fatto da chi sapeva benissimo i cazzi nostri.
Comunque come si dice in questi casi, se le cerchi poi le trovi e al di là delle ricostruzioni fantasiose da parte rossoblù, i livornesi non arretrarono di un passo, anzi...e questo nonostante il grosso degli ultras fosse già dentro la Curva e non sia riuscito ad uscire, bloccati dalla polizia.
Dopo la partita ovviamente la situazione sfuggì di mano e purtroppo furono coinvolte anche quelle persone che erano venute a Livorno pensando di fare una trasferta tranquilla e che invece per colpa di chi volle interrompere il patto di non belligeranza , si trovò in una situazione pericolosa.
Una situazione che dopo qualche anno di ripropose quando venne a giocare a Livorno la Fiorentina, ma questa è un'altra storia.
Comunque ho trovato il comunicato della Nord dopo questi episodi e alla faccia di quelli che ci accusavano di essere meno ultras di altri per via della politica, queste parole chiariscono ancora una volta che gruppo fenomenale abbiamo avuto in Curva in quegli anni:
Accomunare indebitamente quei tristi episodi per niente condivisibili, anche dal punto di vista ultras, alla situazione odierna della nostra curva, significa fare una conveniente retorica, che spinge il pedale sul consenso delle masse che guardano con disprezzo l'atteggiamento repressivo della questura nei nostri confronti.
Anzitutto è debito dire che non è mai successo nulla di simile prima d'oggi e ciò ha un significato specifico, come lo ha anche vedere una curva senza striscioni e senza il suo gruppo trainante mutilato chirurgicamente, lasciando tutto ciò che rimane allo sbando totale.
I deficienti stanno nelle curve come nelle piazze, sui posti di lavoro come nelle questure, sono un problema della società e non solo degli ultras; è comunque giusto dire (solo per l'onor della verità, in barba alle montature giornalistiche) che le scene apocalittiche descritte dai giornali non corrispondono al vero in nessun modo.
Chi ha sbagliato lo ha fatto perchè una volta vista un'auto fuggire all'impazzata nella corsia opposta, spaventata (sia pure con sacrosanta ragione) da risse che conivolgevano altre auto (occupate da ragazzi ben incappucciati...), vi si è avventato ancor prima di accertare cosa vi fosse all'interno, dove i ragazzini (ai quali va il nostro primo pensiero anche se giudicabile inutile) erano accucciati e per questo invisibili; quando invece qualcuno dei presenti ha capito è intervenuto e la situazione si è bloccata.
L'ERRORE piuttosto grossolano e inammissibile, sta nel confondere i ruoli: gli ultras fanno gli ultras e basta, la domenica c'è tanta gente che con tutto questo non ha nulla a che vedere ed il compito non solo nostro ma di tutti, sta nel non creare confusione.
COSA SIGNIFICA QUESTO?
Significa affrontare i problemi alla radice, uscendo dall'ipocrisia e iniziando a dire le cose come stanno realmente.
QUANTI COMPIONO QUESTO ERRORE?
Troppi.
Specialmente se consideriamo che l'errore in sè non sta nel colpire il bambino, ma chi non fa parte del gioco.
E CHI NON FA PARTE DEL GIOCO?
Di certo questo non è dato dall'età, un normalissimo tifoso di 30 anni che nulla ha a che vedere con gli ultras è una vittima ingiustificabile al solito modo, ma se nel caso, non crea tanto scalpore.
Gli ultras fanno gli ultras o almeno dovrebbero, quindi non nascondiamoci che molti, troppi gruppi (l'anno scorso a Genova hanno rincorso con i bastoni 4 o 5 auto, mentre noi eravamo in tranquilli in treno tanto per fare un esempio...) dirottano la propria rabbia dai gruppi principali, magari ben scortati e per questo scomodi, ai gruppuscoli isolati e non protetti arrivati spesso in auto.
Allo stesso modo altri gruppi che amano fare "cronaca" si nascondono furbescamente con i semplici tifosi giungendo in auto, ben vestiti e senza scorta, pronti a colpire al buio (magari con le lame) qualche malcapitato.
Le voci girano, la caccia alle streghe comincia ed il resto è solo pane per giornalisti.
Questi sono grossi problemi del movimento ULTRAS, più grossi di SKY, della retorica dettata dalla rivalità e di tutto il resto delle stronzate che molti perbenisti usano su un movimento che deve per questo conoscere l'autocritica.
Il dovere di un gruppo è far rispettare certe regole (anche se molti se ne strafregano!) e noi fino a che esistevamo lo abbiamo sempre fatto; non essendoci (come BASE) è un po' più difficoltoso di quanto lo sia già normalmente.
ATTENZIONE COMUNQUE A SPUTARE SENTENZE A CASO: quella domenica c'è chi, mitizzazioni a parte, si è affrontato (nonostante quello che passiamo) a VISO APERTO, magari in una giornata dove tutto, tranne ciò che è stato, poteva essere messo in preventivo.
La troppa gente di Genova arrivata in modo molto vulnerabile, colta di sorpresa da quella situazione come molti di noi, che magari fino ad un attimo prima erano ad un bar a bere una birra assieme a qualche tranquillo genoano, ne sono la testimonianza.
Con ciò non giustifichiamo: esaminiamo e speriamo vivamente che niente di tutto quanto detto si ripeta MAI.
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