Lettera al sindaco
Re: Lettera al sindaco
Inviata. Io non ho facebook....chi lo avesse li faccia anche lì
P I S A M E R D A




- livornocalciopuntodé
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Re: Lettera al sindaco
Fattopiazzamagenta ha scritto: ↑dom 2 mag 2021, 21:32 per ora silenzio assoluto.
mi gira tarmente ir cazzo di vesta situazione che volevo aspettà ancora un paio di giorni, ma invece basta!!!
questa vì è la mail del sindaco:
sindaco@comune.livorno.it
ricopiate la lettera e speditegliela a raffi'a a questa mail.
non servirà a un cazzo, ma almeno gli si intasa la posta.
ora hanno veramente tutti rotto ir cazzo!
Re: Lettera al sindaco
Ma quando ritornerà a fare il giornalista sportivo,
Anzi quando torneranno,
Visto che ce n' è uno anche in c. Regionale
Pensa/no
Che nessuno si rammenti
Di questo assordante silenzio?
Anzi quando torneranno,
Visto che ce n' è uno anche in c. Regionale
Pensa/no
Che nessuno si rammenti
Di questo assordante silenzio?
Livorno ovunque giocherai
Noi siamo della Nord e non ti lasceremo mai
E tutti uniti..
Magnozzi Stua Silvestri Merlo Bimbi Lessi Picchi
Lupo Balleri Maggini Miguel Cristiano Lucarelli IGOR
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- BALDOeFIERO
- Messaggi: 2776
- Iscritto il: ven 15 gen 2021, 15:25
Re: Lettera al sindaco
Inviata la mail. Condiviso su Facebook, anche sul gruppo via spinelli da Livorno.
Speriamo di rompe un po' le palle l'importante è tenere alta l'attenzione perché ci sarà da ride tutta l'estate.
Speriamo di rompe un po' le palle l'importante è tenere alta l'attenzione perché ci sarà da ride tutta l'estate.

Re: Lettera al sindaco
Gran bella lettera...inviata anch'io !
L'ho fatto perchè spero che il Sindaco si renda conto che siamo in tanti a voler ricreare tutto quello che i gialli hanno distrutto,
e che se ci mette la faccia noi saremo con lui da cittadini, da tifosi da LIVORNESI !!
FORZA U.S. LIVORNO POPOLARE
L'ho fatto perchè spero che il Sindaco si renda conto che siamo in tanti a voler ricreare tutto quello che i gialli hanno distrutto,
e che se ci mette la faccia noi saremo con lui da cittadini, da tifosi da LIVORNESI !!
FORZA U.S. LIVORNO POPOLARE
“Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia.“
Enrico Berlinguer.
Enrico Berlinguer.
Re: Lettera al sindaco
Baldo mi ha girato la risposta del sindaco a questa lettera, siccome a me non aveva risposto, metto solo ora:
Il forum di Alè Livorno ormai da molto tempo rappresenta un luogo dove poter parlare di una delle nostre più grandi passioni. Da giornalista e poi da sindaco mi è capitato centinaia di volte di seguire le discussioni e gli approfondimenti sul Livorno calcio che gli appassionati proponevano nel forum.
La vostra lettera, che tra l’altro si conclude ricordando le mie parole nella cronaca tra le più emozionanti che ho fatto in vita mia, pone una questione che è diventata annosa. Mi si chiede un atto forte per mettere fine alla situazione e di schierarmi apertamente al fianco dei cittadini, beh da questo punto di vista, nel ruolo di Sindaco, io queste cose le ho fatte a più ripresa. Nel dicembre 2019 quando andai in sala stampa allo stadio chiedendo alla famiglia Spinelli di non prendere in giro i tifosi annunciando la serie A in tre anni, in varie occasioni quando presunti acquirenti sono arrivati in città, nel novembre scorso quando ho messo fisicamente a sedere intorno ad un tavolo tutti i soci per scongiurare il fallimento e nel recente passato quando ho detto che non incontrerò più nessuno dei presunti interessati perché siamo di fronte ad una situazione imbarazzante. Dopo il triste epilogo della domenica appena trascorsa con la retrocessione in serie D uscirò pubblicamente con la valutazione che segue:
“A cavallo tra gli anni 90 e il nuovo millennio tutti noi abbiamo vissuto, e personalmente ho raccontato, l’ascesa più rapida e imperiosa di una squadra nel panorama del calcio italiano. Il nostro Livorno in 12 anni è passato dall’eccellenza alla serie A, con 5 straordinarie promozioni nell’era delle presidenze di Caresana, Achilli e Spinelli e con protagonisti veri e assoluti come Brilli, Stringara, Iaconi, e Mazzarri in panchina, Bonaldi, Protti, Lucarelli in campo. Anni bellissimi di un periodo che si è poi allungato ad alto livello con altri protagonisti come Donadoni, Nicola, Paulinho, Diamanti e tanti altri. Poi con il doppio della velocità con cui è salito ai vertici del calcio conquistando anche la qualificazione in coppa Uefa, il Livorno è disceso agli inferi e in appena sette anni dal 2014 al 2021, altro record in questo caso purtroppo negativo, è sceso dalla serie A alla D.
Al di là della rapidità sia dell’exploit che della caduta tutto questo fa parte dell’andamento ciclico che il mondo del calcio propone alle squadre di città medio grandi che aspirano al top ma hanno strutture e potenzialità che non garantiscono la durata ad alto livello. Nel recente passato storie simili sono capitate a realtà importanti come Bari, Palermo, Salernitana, Avellino, Venezia, Como e Perugia e siamo certi si ripeteranno coinvolgendo molti ed escludendo solo le squadre multimilionarie delle città metropolitane.
Accettare questo scenario è per tanti sportivi una naturale conseguenza dell’accettare un calcio moderno che fa della parte economica imprenditoriale la sua connotazione più importante. Accettare questo però non vuol dire non poter criticare e lamentarsi di gestioni societarie che in un modo o nell’altro determinano andamenti ciclici che dalla gioia ti costringono al rammarico in un batter d’occhio. Questo è proprio il caso del Livorno che da oggi è in serie D per colpa di scelte incomprensibili e di una gestione scellerata che parte dalla volontà di disimpegno di Spinelli e transita attraverso realtà e personaggi che alla fine per incapacità o menefreghismo hanno portato alla fine ingloriosa di un ciclo.
I tifosi non sono spaventati dal ripartire dal basso, lo hanno fatto tante volte con orgoglio e passione, i tifosi sono spaventati invece dalle prospettive di gestione della ripartenza, su questo non è più tempo di tergiversare chi deve farsi da parte lo faccia, chi ha intenzioni serie le spieghi, chi gioca con le quote societarie la smetta. La città che in tutti i settori ha la possibilità di rilanciarsi può farlo anche nel calcio, basta essere seri, sinceri e onesti, caratteristiche di fronte alle quali la gente labronica è pronta a supportare e sostenere progetti e persone.
Nelle prossime ore convocherò i soci dell’A.S. Livorno e chiederò loro intenzioni e prospettive, con la convinzione che solo voltando pagina e cambiando registro si può ricreare il clima giusto e la voglia di seguire le sorti della squadra”.
Il forum di Alè Livorno ormai da molto tempo rappresenta un luogo dove poter parlare di una delle nostre più grandi passioni. Da giornalista e poi da sindaco mi è capitato centinaia di volte di seguire le discussioni e gli approfondimenti sul Livorno calcio che gli appassionati proponevano nel forum.
La vostra lettera, che tra l’altro si conclude ricordando le mie parole nella cronaca tra le più emozionanti che ho fatto in vita mia, pone una questione che è diventata annosa. Mi si chiede un atto forte per mettere fine alla situazione e di schierarmi apertamente al fianco dei cittadini, beh da questo punto di vista, nel ruolo di Sindaco, io queste cose le ho fatte a più ripresa. Nel dicembre 2019 quando andai in sala stampa allo stadio chiedendo alla famiglia Spinelli di non prendere in giro i tifosi annunciando la serie A in tre anni, in varie occasioni quando presunti acquirenti sono arrivati in città, nel novembre scorso quando ho messo fisicamente a sedere intorno ad un tavolo tutti i soci per scongiurare il fallimento e nel recente passato quando ho detto che non incontrerò più nessuno dei presunti interessati perché siamo di fronte ad una situazione imbarazzante. Dopo il triste epilogo della domenica appena trascorsa con la retrocessione in serie D uscirò pubblicamente con la valutazione che segue:
“A cavallo tra gli anni 90 e il nuovo millennio tutti noi abbiamo vissuto, e personalmente ho raccontato, l’ascesa più rapida e imperiosa di una squadra nel panorama del calcio italiano. Il nostro Livorno in 12 anni è passato dall’eccellenza alla serie A, con 5 straordinarie promozioni nell’era delle presidenze di Caresana, Achilli e Spinelli e con protagonisti veri e assoluti come Brilli, Stringara, Iaconi, e Mazzarri in panchina, Bonaldi, Protti, Lucarelli in campo. Anni bellissimi di un periodo che si è poi allungato ad alto livello con altri protagonisti come Donadoni, Nicola, Paulinho, Diamanti e tanti altri. Poi con il doppio della velocità con cui è salito ai vertici del calcio conquistando anche la qualificazione in coppa Uefa, il Livorno è disceso agli inferi e in appena sette anni dal 2014 al 2021, altro record in questo caso purtroppo negativo, è sceso dalla serie A alla D.
Al di là della rapidità sia dell’exploit che della caduta tutto questo fa parte dell’andamento ciclico che il mondo del calcio propone alle squadre di città medio grandi che aspirano al top ma hanno strutture e potenzialità che non garantiscono la durata ad alto livello. Nel recente passato storie simili sono capitate a realtà importanti come Bari, Palermo, Salernitana, Avellino, Venezia, Como e Perugia e siamo certi si ripeteranno coinvolgendo molti ed escludendo solo le squadre multimilionarie delle città metropolitane.
Accettare questo scenario è per tanti sportivi una naturale conseguenza dell’accettare un calcio moderno che fa della parte economica imprenditoriale la sua connotazione più importante. Accettare questo però non vuol dire non poter criticare e lamentarsi di gestioni societarie che in un modo o nell’altro determinano andamenti ciclici che dalla gioia ti costringono al rammarico in un batter d’occhio. Questo è proprio il caso del Livorno che da oggi è in serie D per colpa di scelte incomprensibili e di una gestione scellerata che parte dalla volontà di disimpegno di Spinelli e transita attraverso realtà e personaggi che alla fine per incapacità o menefreghismo hanno portato alla fine ingloriosa di un ciclo.
I tifosi non sono spaventati dal ripartire dal basso, lo hanno fatto tante volte con orgoglio e passione, i tifosi sono spaventati invece dalle prospettive di gestione della ripartenza, su questo non è più tempo di tergiversare chi deve farsi da parte lo faccia, chi ha intenzioni serie le spieghi, chi gioca con le quote societarie la smetta. La città che in tutti i settori ha la possibilità di rilanciarsi può farlo anche nel calcio, basta essere seri, sinceri e onesti, caratteristiche di fronte alle quali la gente labronica è pronta a supportare e sostenere progetti e persone.
Nelle prossime ore convocherò i soci dell’A.S. Livorno e chiederò loro intenzioni e prospettive, con la convinzione che solo voltando pagina e cambiando registro si può ricreare il clima giusto e la voglia di seguire le sorti della squadra”.