Mah…secondo me era più opportuno provare ad analizzare la situazione quando si poteva fare qualcosa, invece che farlo ora, che probabilmente non servirà più a niente.Adesso è opportuno stabilire le cause di questo ‘flop’ tecnico. Di certo la società – subentrata a maggio alla precedente gestione – aveva tutto il tempo per allestire una squadra in grado di primeggiare. Cosa che comunque si era verificata a inizio campionato quando gli Amaranto segnavano tanto, vincevano e facevano divertire. Poi il giocattolo si è rotto. Al netto degli infortuni (Bartolini, Cesarini), la cifra tecnica della squadra non si è azzerata per cui la metamorfosi, la regressione può essere spiegata razionalmente soltanto con un clima non idilliaco all’interno dello spogliatoio. Almeno questa è la sensazione che tifosi e addetti ai lavori ricevono dall’esterno. Adesso la domanda è: come si può arrivare in fondo al campionato in queste condizioni imbarazzanti? A società, allenatore e squadra l’ardua sentenza.
Fra l’altro questo Livorno che divertiva onestamente non me lo ricordo nemmeno all’inizio…rammento anche qui che la partita col Tau, l’inizio della fine, era la sesta di campionato.
Diciamo che anche nelle prime giornate ti giravano tutti gli episodi a favore (vedi alla prima col Poggibonsi, in casa con Grosseto e San Sepolcro, fuori col Ghiviborgo) e che l’unica partita totalmente convincente l’avevi fatta con il Ponsacco, già strasci’ato in classifica.
Il fatto di essere rimasto attaccato al treno promozione, lo devi parecchio al fatto che questo qui è un campionato rediolo e non perché improvvisamente si è rotto il giocattolo, perché anche all’inizio si parlava di margini di miglioramento che però non ci sono mai stati alla prova dei fatti.
A mio modo di vedere il clima dello spogliatoio è l’ultimo dei problemi ed è solo una conseguenza di ciò che si era già manifestato a giugno e che qualcuno evidentemente non ha voluto vedere, dando fiducia a questa società a prescindere dai fatti.