Non è per niente semplicistico e non poteva essere detto megliopottineamorte ha scritto: ↑gio 2 nov 2023, 15:45 Su Toccafondi non dico nulla, perché mi sono già espresso in passato e, allo stato attuale, non ha senso mettersi a rivangare più di tanto.
Venendo al discorso generale e alla domanda che avete posto in molti, riassumibile con "Ma cosa cazzo abbiamo che non va, qui a Livorno? Perché certe situazioni capitano solo a noi?", premesso che, come diceva Piazza, non è vero che succedono solo qui, per me la questione è la seguente.
Livorno è una città di provincia in piena decadenza economica, sociale e demografica, governata da cento anni dalla stessa parte, tolta una breve quanto infelice parentesi. Lasciate stare il colore politico, non è quello il punto, ma sta di fatto che è così. Non sto dicendo che solo qui funzioni in questo modo, ma è di Livorno che stiamo parlando. In un contesto simile, quando l'amministrazione locale è più simile a un feudo medievale che a un moderno comune europeo, dal momento che è sempre stata quella, al di là dei cambiamenti di nome e di simbolo, è inevitabile che si creino dei rapporti di convivenza tra potere politico e potere economico un po' "particolari", se mi passate il termine. Nulla di illecito, nulla di illegale, però è così, lo sappiamo tutti: a Livorno, piaccia o no, lavorano sempre gli stessi e i vaini li fanno girare sempre gli stessi.
Ora, sappiamo tutti che il mondo del calcio è una giungla, popolata da avventurieri, banditi e filibustieri di ogni genere; gli imprenditori solidi e "seri" che, nel 2023, decidono di avventurarvisi sono pochissimi, perché il calcio è un affare in perdita per definizione e l'esigenza di abbattere un po' di imponibile non basta (più) a sostenere certi rischi. Ho detto nel 2023 non a caso, perché il mondo è cambiato, c'è una crisi economica costante da quindici anni e nessun soggetto serio ha più la voglia o la forza di svenarsi per un giocattolo così costoso e pericoloso. Se ci si limita all'Italia, le società solide fanno riferimento a realtà medio-piccole e appartengono a imprenditori non solo solidi, ma anche dotato di una "visione", di un progetto ben definito. In soldoni, gente che non si limita a buttare vaini, ma che lo fa con competenza. Atalanta e, soprattutto, Sassuolo e Monza sono l'esempio più lampante. Le ultime due sono città piccole, piazze con pochissima storia e con ancora meno pressione, dove la società ha investito tanto e ha sposato una visione chiara, tanto sul campo quanto fuori dal campo. Empoli è un altro esempio, lì la vecchia gestione padronale si è evoluta in un approccio più manageriale, soprattutto con riferimento alle strutture e alle giovanili, perché solo così una società del genere può sopravvivere a certi livelli a lungo e senza fare la botta. Prendere una società professionistica così, tanto per vivacchiare alla giornata, non usa più, per i motivi che dicevo sopra. Gestioni come quella del genovese si fanno sempre più rare, complice anche l'arrivo in massa di proprietà straniere, spesso costituite da fondi d'investimento, il cui modus operandi è completamente diverso.
Vengo finalmente al punto. Senza scomodare Bill Gates o Jeff Bezos, mi metto nei panni di un investitore solido, danaroso e serio che, per qualche motivo, vuole entrare nel mondo del calcio.
Di sicuro, lo farei per guadagnarci e per far fruttare l'investimento, quindi cercherei una piazza dove rilanciare le giovanili e dove investire in maniera cospicua sulle strutture (stadio, centro sportivo, ecc.). Magari mi accorgerei che Livorno fa al caso mio, mi avvicinerei all'attuale proprietario e all'amministrazione cittadina ed esporrei i miei progetti, ma poi mi ritroverei di fronte a un sistema che non potrei piegare. Mi sentirei dire che, se voglio fare lo stadio, devo mettere in mezzo Tizio, che per il centro sportivo devo lavorare con Caio, che per i campi delle giovanili devo per forza sentire Sempronio, che per la gestione dello stadio non posso prescindere da un altro Tizio e da un altro Caio, che in società ci devo mettere un altro Sempronio, e così via, altrimenti mi attacco.
Ecco, io, a quel punto, farei un bel pernacchione a Livorno e andrei a investire, che so, a Savona o a Grosseto, perché, quando si tratta di vaini, il fatto che Livorno non cai nemmeno Savona e Grosseto passa inevitabilmente in secondo piano.
Purtroppo, come disse tempo fa Gozzata (anche se riferendosi ad altro, credo), Livorno è vittima di sé stessa da sempre, perché si regge su un sistema che va avanti da decenni e che coinvolge tutti i gangli della città, non solo del calcio. Poi ci sarebbero altre cose da dire, anche con riferimento alla piazza nel senso calcistico del termine, perché ci sono molti più abbocconi di quanto si voglia ammettere e non mi riferisco solo a chi si è pisciato addosso per il brasiliano, ma anche a chi si è fatto andare bene qualsiasi cosa della precedente gestione (perché tanto c'era Igor nella dirigenza e le garanzie erano "pese") e, prima ancora, a chi ha difeso fino all'ultimo le nefandezze del ligure, arrivando ad addossare ai critici la colpa del fallimento e della sparizione nei dilettanti.
Mio parere personale, sicuramente semplicistico, ma la vedo così.
Esciua do Brazil
- tuttoamaranto
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- Località: Livorno
Re: Esciua do Brazil
Re: Esciua do Brazil
Riassunto direi perfetto.
Mi permetto di aggiungere anche una cosa fondamentale che a noi proprio non riesce fare a livello di amministrazione. Che paradossalmente è anche la più semplice: andare a vedere cosa fanno fuori di qui.
A Livorno amministra da anni gente che non ha mai messo il naso aldilà di Stagno e Piombino. È un discorso di supponenza proprio. Nel pensare che siamo nati imparati qui. E poi vedi le piste ciclabili tra parcheggio e carreggiata e ti chiedi come è possibile che 10 cervelli abbiano approvato una roba simile. Il mercato abbandonato a se stesso, la gestione vergognosa dei rifiuti in centro etc etc E tante altre belle cose compreso il pallone che non siamo in grado di gestire perché non guardiamo cosa c è di buono fuori di qui.
Di Città simili alla nostra è pieno il mediterraneo. Alicante, tolone, Tarragona per citarne alcune. Basterebbe pagare un giro in una città di mare con lo stesso numero di abitanti di Livorno alla nostra amministrazione. Uno stage all estero, chiamatelo come cazzo vi pare. Forse, e dico forse, al loro ritorno inizierebbero a vedere la città con occhi diversi. Finché vanno a fa colazione da lef e al mare ai lido la città rimane questa con i soliti problemi e le solite ghigne.
Mi permetto di aggiungere anche una cosa fondamentale che a noi proprio non riesce fare a livello di amministrazione. Che paradossalmente è anche la più semplice: andare a vedere cosa fanno fuori di qui.
A Livorno amministra da anni gente che non ha mai messo il naso aldilà di Stagno e Piombino. È un discorso di supponenza proprio. Nel pensare che siamo nati imparati qui. E poi vedi le piste ciclabili tra parcheggio e carreggiata e ti chiedi come è possibile che 10 cervelli abbiano approvato una roba simile. Il mercato abbandonato a se stesso, la gestione vergognosa dei rifiuti in centro etc etc E tante altre belle cose compreso il pallone che non siamo in grado di gestire perché non guardiamo cosa c è di buono fuori di qui.
Di Città simili alla nostra è pieno il mediterraneo. Alicante, tolone, Tarragona per citarne alcune. Basterebbe pagare un giro in una città di mare con lo stesso numero di abitanti di Livorno alla nostra amministrazione. Uno stage all estero, chiamatelo come cazzo vi pare. Forse, e dico forse, al loro ritorno inizierebbero a vedere la città con occhi diversi. Finché vanno a fa colazione da lef e al mare ai lido la città rimane questa con i soliti problemi e le solite ghigne.
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il Livorno.
Stop Bombing Gaza
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Re: Esciua do Brazil
Sei sempre qui?
Vedi di trovare un altro sito dove investire i tuoi spiccioli, ammesso tu li abbia davvero.
Vedi di trovare un altro sito dove investire i tuoi spiccioli, ammesso tu li abbia davvero.
6 agosto 1284: l'estinzione dei pisani
Re: Esciua do Brazil
Oooh oh e dar Brasile eccolo quaaaaa,
Col doppio pasto se ne vaaaa!
Tutta Livorno che ti fa sgranà,
Ci sei venuto per iscusa và!
Col doppio pasto se ne vaaaa!
Tutta Livorno che ti fa sgranà,
Ci sei venuto per iscusa và!
- Stenterello 2
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- Iscritto il: ven 2 dic 2022, 17:38
Re: Esciua do Brazil
Ma non poteva prendere il Dunkerque (quarta serie Francese) qualche anno fa de?! A quest'ora l'avrebbe già portata sicuramente in serie A e non gli avrebbe dato fastidio nessuna bandiera!!!
BER MI' PIANO B
Re: Esciua do Brazil
Semplicemente perfetto.pottineamorte ha scritto: ↑gio 2 nov 2023, 15:45 Su Toccafondi non dico nulla, perché mi sono già espresso in passato e, allo stato attuale, non ha senso mettersi a rivangare più di tanto.
Venendo al discorso generale e alla domanda che avete posto in molti, riassumibile con "Ma cosa cazzo abbiamo che non va, qui a Livorno? Perché certe situazioni capitano solo a noi?", premesso che, come diceva Piazza, non è vero che succedono solo qui, per me la questione è la seguente.
Livorno è una città di provincia in piena decadenza economica, sociale e demografica, governata da cento anni dalla stessa parte, tolta una breve quanto infelice parentesi. Lasciate stare il colore politico, non è quello il punto, ma sta di fatto che è così. Non sto dicendo che solo qui funzioni in questo modo, ma è di Livorno che stiamo parlando. In un contesto simile, quando l'amministrazione locale è più simile a un feudo medievale che a un moderno comune europeo, dal momento che è sempre stata quella, al di là dei cambiamenti di nome e di simbolo, è inevitabile che si creino dei rapporti di convivenza tra potere politico e potere economico un po' "particolari", se mi passate il termine. Nulla di illecito, nulla di illegale, però è così, lo sappiamo tutti: a Livorno, piaccia o no, lavorano sempre gli stessi e i vaini li fanno girare sempre gli stessi.
Ora, sappiamo tutti che il mondo del calcio è una giungla, popolata da avventurieri, banditi e filibustieri di ogni genere; gli imprenditori solidi e "seri" che, nel 2023, decidono di avventurarvisi sono pochissimi, perché il calcio è un affare in perdita per definizione e l'esigenza di abbattere un po' di imponibile non basta (più) a sostenere certi rischi. Ho detto nel 2023 non a caso, perché il mondo è cambiato, c'è una crisi economica costante da quindici anni e nessun soggetto serio ha più la voglia o la forza di svenarsi per un giocattolo così costoso e pericoloso. Se ci si limita all'Italia, le società solide fanno riferimento a realtà medio-piccole e appartengono a imprenditori non solo solidi, ma anche dotato di una "visione", di un progetto ben definito. In soldoni, gente che non si limita a buttare vaini, ma che lo fa con competenza. Atalanta e, soprattutto, Sassuolo e Monza sono l'esempio più lampante. Le ultime due sono città piccole, piazze con pochissima storia e con ancora meno pressione, dove la società ha investito tanto e ha sposato una visione chiara, tanto sul campo quanto fuori dal campo. Empoli è un altro esempio, lì la vecchia gestione padronale si è evoluta in un approccio più manageriale, soprattutto con riferimento alle strutture e alle giovanili, perché solo così una società del genere può sopravvivere a certi livelli a lungo e senza fare la botta. Prendere una società professionistica così, tanto per vivacchiare alla giornata, non usa più, per i motivi che dicevo sopra. Gestioni come quella del genovese si fanno sempre più rare, complice anche l'arrivo in massa di proprietà straniere, spesso costituite da fondi d'investimento, il cui modus operandi è completamente diverso.
Vengo finalmente al punto. Senza scomodare Bill Gates o Jeff Bezos, mi metto nei panni di un investitore solido, danaroso e serio che, per qualche motivo, vuole entrare nel mondo del calcio.
Di sicuro, lo farei per guadagnarci e per far fruttare l'investimento, quindi cercherei una piazza dove rilanciare le giovanili e dove investire in maniera cospicua sulle strutture (stadio, centro sportivo, ecc.). Magari mi accorgerei che Livorno fa al caso mio, mi avvicinerei all'attuale proprietario e all'amministrazione cittadina ed esporrei i miei progetti, ma poi mi ritroverei di fronte a un sistema che non potrei piegare. Mi sentirei dire che, se voglio fare lo stadio, devo mettere in mezzo Tizio, che per il centro sportivo devo lavorare con Caio, che per i campi delle giovanili devo per forza sentire Sempronio, che per la gestione dello stadio non posso prescindere da un altro Tizio e da un altro Caio, che in società ci devo mettere un altro Sempronio, e così via, altrimenti mi attacco.
Ecco, io, a quel punto, farei un bel pernacchione a Livorno e andrei a investire, che so, a Savona o a Grosseto, perché, quando si tratta di vaini, il fatto che Livorno non cai nemmeno Savona e Grosseto passa inevitabilmente in secondo piano.
Purtroppo, come disse tempo fa Gozzata (anche se riferendosi ad altro, credo), Livorno è vittima di sé stessa da sempre, perché si regge su un sistema che va avanti da decenni e che coinvolge tutti i gangli della città, non solo del calcio. Poi ci sarebbero altre cose da dire, anche con riferimento alla piazza nel senso calcistico del termine, perché ci sono molti più abbocconi di quanto si voglia ammettere e non mi riferisco solo a chi si è pisciato addosso per il brasiliano, ma anche a chi si è fatto andare bene qualsiasi cosa della precedente gestione (perché tanto c'era Igor nella dirigenza e le garanzie erano "pese") e, prima ancora, a chi ha difeso fino all'ultimo le nefandezze del ligure, arrivando ad addossare ai critici la colpa del fallimento e della sparizione nei dilettanti.
Mio parere personale, sicuramente semplicistico, ma la vedo così.
Da far imparare a memoria a scuola !
Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
Re: Esciua do Brazil
Caro Esciua hai fallito su tutto, a livello societario sportivo e di ambiente, non so nemmeno se hai voglia e soldi per rimediare ma così non si può andare più avanti
- Stenterello 2
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- Iscritto il: ven 2 dic 2022, 17:38
Re: Esciua do Brazil
Nemmeno lo store sei riuscito a mantenere.
Vai a fa telline vai.
Vai a fa telline vai.
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il Livorno.
Stop Bombing Gaza
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