Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
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Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
Verba volant, scripta manent, birra Tennent's




Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
Alla mi Livorno
Pel di' la verità ' n po' ho girato
Son stato a Roma, a Genova, a Milano,
E da peltutto a statti un po' lontano
A te, Livolno mia, sempre ho pensato
Qui', vole' o nun volere ci son nato,
Ci son cresciuto onesto, folte, sano,
Eppoi ner camposanto di Sarviano
C'è ir mi povero babbo sotterrato.
La mi manma l' ho viva, e anco lei,
Livolno mia, ti polta n' affezione
Che co n' antra città ' n ti ' ambierei..(..)
Cangillo
Pel di' la verità ' n po' ho girato
Son stato a Roma, a Genova, a Milano,
E da peltutto a statti un po' lontano
A te, Livolno mia, sempre ho pensato
Qui', vole' o nun volere ci son nato,
Ci son cresciuto onesto, folte, sano,
Eppoi ner camposanto di Sarviano
C'è ir mi povero babbo sotterrato.
La mi manma l' ho viva, e anco lei,
Livolno mia, ti polta n' affezione
Che co n' antra città ' n ti ' ambierei..(..)
Cangillo
Livorno ovunque giocherai
Noi siamo della Nord e non ti lasceremo mai
E tutti uniti..
Magnozzi Stua Silvestri Merlo Bimbi Lessi Picchi
Lupo Balleri Maggini Miguel Cristiano Lucarelli IGOR
Noi siamo della Nord e non ti lasceremo mai
E tutti uniti..
Magnozzi Stua Silvestri Merlo Bimbi Lessi Picchi
Lupo Balleri Maggini Miguel Cristiano Lucarelli IGOR
Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
Io credo che questa frase detta al bar Sirena (dove sono cresciuto) nell’ultimo filmato raccolga tutto:
“Livorno e la Livornesità sono uno stato d’animo, o ce l’hai dentro o non ce l’hai, siamo differenti da tutti”.
“Livorno e la Livornesità sono uno stato d’animo, o ce l’hai dentro o non ce l’hai, siamo differenti da tutti”.
Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
Scusate l'irriverenza, ma quelli della mia età hanno avuto la fortuna di vivere gli anni migliori di una vita (la ventina e su di lì) proprio negli anni 70.
Altra robba. Come ci vestivamo, i capelli lunghi, la musica straordinaria (irripetibile), gli straordinari film di denuncia e rinnovamento, ma, soprattutto, e quelli della mia età potranno confermarlo, una gioia interiore che al di là delle vicende personali (che per tutti non possono mai essere sempre piacevoli) era determinata dalla possibilità di sognare, di sperare. Stava cambiando il mondo e ci sentivamo, nel nostro piccolo, protagonisti.
Non avevamo cellulari, internet, la macchina, le vacanze (figuriamoci all'estero), non c'era l'apericena (al massimo il tramezzino da Torricelli nei giorni di festa o il gelato crema, cioccolata e panna da Ughi, in Via Grande la domenica, ma ci sembrava che non ci mancasse nulla. E, state attenti: ciò che era snob era osteggiato, deriso. IL CONTRARIO DELLA RICERCA DELLA FIRMA DI OGGI. Oggi per insicurezza la gente cerca di OMOLOGARSI, all'epoca AVVENIVA IL CONTRARIO. Non c'era paura di essere diversi dagli altri come ora, bensì la volontà di differenziarsi. E spesso si approfondiva, si cercava la verità nascosta.
Cosa ci combina con il discorso su Livorno?
Ci combina e di molto, perché se questo è un quadro generale, ecco, ora immaginate COME ERANO I LIVORNESI!
Se i giovani di quei tempi vivevano come sopra descritto, a Livorno eravamo troppo forti: molto più degli altri.
Non lo dico per me, lo dico in generale. E c'era molta, molta più livornesità. Quella vera, popolare, con i suoi pregi e anche i difetti.
Su dove si andava a ballare c'è da fare una puntualizzazione: la gran parte dei giovani livornesi andava a razziare nelle "sale da ballo", si chiamavano così all'epoca, nella campagna pisana e nella lucchesia. Ricordo il 72-73 a Fornacette, nel pomeriggio domenicale. A un certo punto dicevano i risultati della serie A, con poca reazione del pubblico, e subito dopo cosa aveva fatto il Livorno in serie B. Se vinceva c'era un boato che scuoteva il salone. Non esagero, non lo dico per ingigantire. Eravamo tanti, tanti livornesi e le pisane erano ghiozze di bua e li preferivano ai concittadini.
A dire la verità, il ghiozzo di bua sono stato io, acchiappato all'amo.
Altra robba. Come ci vestivamo, i capelli lunghi, la musica straordinaria (irripetibile), gli straordinari film di denuncia e rinnovamento, ma, soprattutto, e quelli della mia età potranno confermarlo, una gioia interiore che al di là delle vicende personali (che per tutti non possono mai essere sempre piacevoli) era determinata dalla possibilità di sognare, di sperare. Stava cambiando il mondo e ci sentivamo, nel nostro piccolo, protagonisti.
Non avevamo cellulari, internet, la macchina, le vacanze (figuriamoci all'estero), non c'era l'apericena (al massimo il tramezzino da Torricelli nei giorni di festa o il gelato crema, cioccolata e panna da Ughi, in Via Grande la domenica, ma ci sembrava che non ci mancasse nulla. E, state attenti: ciò che era snob era osteggiato, deriso. IL CONTRARIO DELLA RICERCA DELLA FIRMA DI OGGI. Oggi per insicurezza la gente cerca di OMOLOGARSI, all'epoca AVVENIVA IL CONTRARIO. Non c'era paura di essere diversi dagli altri come ora, bensì la volontà di differenziarsi. E spesso si approfondiva, si cercava la verità nascosta.
Cosa ci combina con il discorso su Livorno?
Ci combina e di molto, perché se questo è un quadro generale, ecco, ora immaginate COME ERANO I LIVORNESI!
Se i giovani di quei tempi vivevano come sopra descritto, a Livorno eravamo troppo forti: molto più degli altri.
Non lo dico per me, lo dico in generale. E c'era molta, molta più livornesità. Quella vera, popolare, con i suoi pregi e anche i difetti.
Su dove si andava a ballare c'è da fare una puntualizzazione: la gran parte dei giovani livornesi andava a razziare nelle "sale da ballo", si chiamavano così all'epoca, nella campagna pisana e nella lucchesia. Ricordo il 72-73 a Fornacette, nel pomeriggio domenicale. A un certo punto dicevano i risultati della serie A, con poca reazione del pubblico, e subito dopo cosa aveva fatto il Livorno in serie B. Se vinceva c'era un boato che scuoteva il salone. Non esagero, non lo dico per ingigantire. Eravamo tanti, tanti livornesi e le pisane erano ghiozze di bua e li preferivano ai concittadini.
A dire la verità, il ghiozzo di bua sono stato io, acchiappato all'amo.
Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
Auguri Livorno! 415 anni e non sentirli!
= There is always hope =
Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
@ Plinio
Oh, dopo il vaccino (prima te lo diano, a te che sei giovane!) si va a mangià da Cecco, invece che a tanti ristoranti. Si torna un po' all'epoca di quando si bazziava quei posti.
Un dì di no!
Oh, dopo il vaccino (prima te lo diano, a te che sei giovane!) si va a mangià da Cecco, invece che a tanti ristoranti. Si torna un po' all'epoca di quando si bazziava quei posti.
Un dì di no!
Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
Stravolentieri.
La torta è bona quando fa freddo...
che sarà
quando mi vaccineranno
La torta è bona quando fa freddo...

quando mi vaccineranno
Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
Mi auto invito, anche se per sta con du borghigiani, ortre all'astra di vaccino, per un nativo di marco pontino, ne dovrò prende un antro....
Marco si marco pontino un è né una svista né errore di tastiera... solo buon senso ATEO
Marco si marco pontino un è né una svista né errore di tastiera... solo buon senso ATEO

Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
Sei il benvenuto Ateo, ti si battezza Borghigiano con la spuma 

Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
Re: Testimonianza e tradizione...a briglia sciolta
e cene vorrebbero di nidio damigiane di spuma per battezzammi..ma mia per la testa èèèèèèè..ce l'ho normale come la fava...ma solo per il mio inattaccabile,inossidabile,incancrenito pensiero ATEO.
Cmq la spuma dovrà esse tassativamente la bianca Baldacci e Luperi (se riordo bene c aveva ir magazzino per lì) ,di qualsiasi annata, e di siuro ir pane vello francese..la focaccina è da pisani....Plinio seondo TE,Spirit quale sceglie

