Avete assolutamente centrato il punto, come periodo dove univi numeri sempre importanti e qualità di presenze, anche in posti “scomodi”.
Me la ricordo come una delle trasferte più assurde per me proprio a causa dell’entusiasmo descritto: la mattina in scooter per arrivare alla stazione vengo investito da uno che veniva in controsenso..finiamo per terra e li’ per li’ mi faccio male al braccio cadendo, ma senza problemi a muoverlo.
Morale, prendo i dati del fenomeno che mi aveva potato e vado verso la stazione per dire ai miei amici già li’ che forse è meglio se non vengo fino a Salerno così messo.
Poi visto l’entusiasmo, il numero, e che a Salerno non c’ero mai stato, provo a muovere il braccio e mi sembra tutto sommato solo un po’ indolenzito. Quindi decido (con entusiasmo) che si’ dai, posso farcela.
Verso Grosseto inizio a vedere un po’ i draghi, tanto che c’era un punto di pronto soccorso mobile nel nostro settore allo stadio a cui nell’intervallo vado a farmi vedere.
Mi tranquillizzano, dicendo che non c’era niente di rotto (col sennò di poi forse erano magari solo a vedere la partita con la pettorina della Svs locale

) e rintuzzo anche i sospetti di un paio di carabinieri che si erano avvicinati per chiedere come mai mi facessi visitare (c’era stato un po’ di bolleggiume all’ingresso con tanto di piccola carica, tanto è vero che il biglietto era intonso).
Insomma per farla breve, la domenica rientriamo verso le 6 di mattina e dopo aver dormito mi decido alla fine a farmi vedere al pronto soccorso…avevo una frattura al capitello radiale con 25 gg di gesso e fisioterapia riabilitativa….quando si dice che “è una malattia che non va più via” e cose di questo genere l’associo sempre a questa partita.
Livorno la mia vita...non solo alla partita...