Davide Nicola
Re: Davide Nicola
Cosa rende un allenatore grande?
Un grande allenatore di solito è o uno che vince trofei, oppure uno che fa giocare bene le sue squadre. Tertium non datur? Visto che non ci piace ragionare per assoluti, noi ci proviamo.
Si parte dai 13 gol di Luca Siligardi, dai 23 di Paulinho, dai 14 di Luca Belingheri. Per i due italiani è l'unica stagione in doppia cifra in carriera, per il brasiliano l'unica oltre i 20 gol. Una promozione in serie A per il Livorno – l'ultima nella sua lunga storia – arrivata ai playoff dopo un campionato di vertice condotto a tre, dietro al il Sassuolo che saliva per restare e al solidissimo Verona di Mandorlini. Questo in una rara annata in cui nessuna delle retrocesse riuscì a risalire. Anche per merito suo.
La storia continua poi con 2 punti in 10 giornate a Crotone in serie A, lui che difende il gruppo, che fa quadrato, che parla di continuità. Vince la partita seguente col Chievo Verona. Alla 29° giornata la squadra si trova ancora con la miseria di 14 punti ed è spacciata per tutti, addetti ai lavori e non. Nessuno in A si è mai salvato con una media così bassa e in fondo per un’esordiente è impossibile sperare di meglio, dicevano. Probabilmente è perché non sapevano quanto possono essere letali Simy e Falcinelli, che da quel punto in poi diventano immarcabili, al punto che se ne accorgono anche Inter e Lazio, entrambe sconfitte. Salvezza raggiunta con 20 punti raccolti in sole 9 gare.
Si aggiunge un tassello importante con un arrivo a dicembre in un Genoa addirittura ultimo in classifica e che è già passato attraverso un esonero traumatico. Alla fine sarà salvezza con 28 punti in 21 giornate, senza giocatori in doppia cifra e con un gioco pragmatico e letale, che porta vittorie nel derby della Lanterna e a San Siro rossonera. Niente riconferma a fine stagione, il presidente mangia allenatori vuole un pragmatico ma con più blasone, che fallirà clamorosamente l’anno seguente.
Da ultima, l’esperienza in una squadra che aveva fatto 13 punti in 18 giornate sotto la guida di un “grande tattico”, risollevata da lui facendone 23 nelle successive 17, battendo la Roma e pareggiando un derby che ultimamente sembrava stregato e con l’Atalanta di Gasperini. Ottenendo risposte importanti da un gruppo spremuto e gol da attaccanti che si credevano ormai perduti alla serie A, come Simone Zaza. Ancora una volta, lui chiede al presidente Cairo di restare per costruire, ma viene accantonato a favore di un allenatore di grido. La storia vi suona familiare?
Alla fine, si tratta di chiedersi la domanda fatidica: un cosiddetto grande allenatore farebbe meglio nella stessa situazione? Noi non abbiamo la sfera di cristallo, ma le statistiche dei quattro paragrafi precedenti dovranno pur contare qualcosa. E poi nel calcio come nella vita ci sono dei valori che pesano più che altri. Sappiamo inoltre che per perdere un figlio 14enne per uno stupido incidente stradale e non dare completamente di matto, ci vogliono una testa limpida e un cuore saldo. E infine che fare l’allenatore di calcio è una professione complicata e un lavoro ingrato a qualsiasi livello.
Insomma, lo avevamo già detto su questa pagina ai tempi di Crotone, quindi per chi ci segue da anni non sarà una sorpresa, ma per noi è un onore dare il bentornato in serie A a Davide Nicola, comunque vada a finire.
Perché per noi lui appartiene a una categoria superiore.
Un grande allenatore di solito è o uno che vince trofei, oppure uno che fa giocare bene le sue squadre. Tertium non datur? Visto che non ci piace ragionare per assoluti, noi ci proviamo.
Si parte dai 13 gol di Luca Siligardi, dai 23 di Paulinho, dai 14 di Luca Belingheri. Per i due italiani è l'unica stagione in doppia cifra in carriera, per il brasiliano l'unica oltre i 20 gol. Una promozione in serie A per il Livorno – l'ultima nella sua lunga storia – arrivata ai playoff dopo un campionato di vertice condotto a tre, dietro al il Sassuolo che saliva per restare e al solidissimo Verona di Mandorlini. Questo in una rara annata in cui nessuna delle retrocesse riuscì a risalire. Anche per merito suo.
La storia continua poi con 2 punti in 10 giornate a Crotone in serie A, lui che difende il gruppo, che fa quadrato, che parla di continuità. Vince la partita seguente col Chievo Verona. Alla 29° giornata la squadra si trova ancora con la miseria di 14 punti ed è spacciata per tutti, addetti ai lavori e non. Nessuno in A si è mai salvato con una media così bassa e in fondo per un’esordiente è impossibile sperare di meglio, dicevano. Probabilmente è perché non sapevano quanto possono essere letali Simy e Falcinelli, che da quel punto in poi diventano immarcabili, al punto che se ne accorgono anche Inter e Lazio, entrambe sconfitte. Salvezza raggiunta con 20 punti raccolti in sole 9 gare.
Si aggiunge un tassello importante con un arrivo a dicembre in un Genoa addirittura ultimo in classifica e che è già passato attraverso un esonero traumatico. Alla fine sarà salvezza con 28 punti in 21 giornate, senza giocatori in doppia cifra e con un gioco pragmatico e letale, che porta vittorie nel derby della Lanterna e a San Siro rossonera. Niente riconferma a fine stagione, il presidente mangia allenatori vuole un pragmatico ma con più blasone, che fallirà clamorosamente l’anno seguente.
Da ultima, l’esperienza in una squadra che aveva fatto 13 punti in 18 giornate sotto la guida di un “grande tattico”, risollevata da lui facendone 23 nelle successive 17, battendo la Roma e pareggiando un derby che ultimamente sembrava stregato e con l’Atalanta di Gasperini. Ottenendo risposte importanti da un gruppo spremuto e gol da attaccanti che si credevano ormai perduti alla serie A, come Simone Zaza. Ancora una volta, lui chiede al presidente Cairo di restare per costruire, ma viene accantonato a favore di un allenatore di grido. La storia vi suona familiare?
Alla fine, si tratta di chiedersi la domanda fatidica: un cosiddetto grande allenatore farebbe meglio nella stessa situazione? Noi non abbiamo la sfera di cristallo, ma le statistiche dei quattro paragrafi precedenti dovranno pur contare qualcosa. E poi nel calcio come nella vita ci sono dei valori che pesano più che altri. Sappiamo inoltre che per perdere un figlio 14enne per uno stupido incidente stradale e non dare completamente di matto, ci vogliono una testa limpida e un cuore saldo. E infine che fare l’allenatore di calcio è una professione complicata e un lavoro ingrato a qualsiasi livello.
Insomma, lo avevamo già detto su questa pagina ai tempi di Crotone, quindi per chi ci segue da anni non sarà una sorpresa, ma per noi è un onore dare il bentornato in serie A a Davide Nicola, comunque vada a finire.
Perché per noi lui appartiene a una categoria superiore.
Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
Re: Davide Nicola
Fra l’altro non si salverà mai eh, però intanto ha pareggiato con la prima in classifica all’esordio.
- Amarantite
- Messaggi: 1408
- Iscritto il: gio 21 gen 2021, 12:34
Re: Davide Nicola
...un quarto d'ora di applausiPlinio ha scritto: ↑mar 22 feb 2022, 13:09 Cosa rende un allenatore grande?
Un grande allenatore di solito è o uno che vince trofei, oppure uno che fa giocare bene le sue squadre. Tertium non datur? Visto che non ci piace ragionare per assoluti, noi ci proviamo.
Si parte dai 13 gol di Luca Siligardi, dai 23 di Paulinho, dai 14 di Luca Belingheri. Per i due italiani è l'unica stagione in doppia cifra in carriera, per il brasiliano l'unica oltre i 20 gol. Una promozione in serie A per il Livorno – l'ultima nella sua lunga storia – arrivata ai playoff dopo un campionato di vertice condotto a tre, dietro al il Sassuolo che saliva per restare e al solidissimo Verona di Mandorlini. Questo in una rara annata in cui nessuna delle retrocesse riuscì a risalire. Anche per merito suo.
La storia continua poi con 2 punti in 10 giornate a Crotone in serie A, lui che difende il gruppo, che fa quadrato, che parla di continuità. Vince la partita seguente col Chievo Verona. Alla 29° giornata la squadra si trova ancora con la miseria di 14 punti ed è spacciata per tutti, addetti ai lavori e non. Nessuno in A si è mai salvato con una media così bassa e in fondo per un’esordiente è impossibile sperare di meglio, dicevano. Probabilmente è perché non sapevano quanto possono essere letali Simy e Falcinelli, che da quel punto in poi diventano immarcabili, al punto che se ne accorgono anche Inter e Lazio, entrambe sconfitte. Salvezza raggiunta con 20 punti raccolti in sole 9 gare.
Si aggiunge un tassello importante con un arrivo a dicembre in un Genoa addirittura ultimo in classifica e che è già passato attraverso un esonero traumatico. Alla fine sarà salvezza con 28 punti in 21 giornate, senza giocatori in doppia cifra e con un gioco pragmatico e letale, che porta vittorie nel derby della Lanterna e a San Siro rossonera. Niente riconferma a fine stagione, il presidente mangia allenatori vuole un pragmatico ma con più blasone, che fallirà clamorosamente l’anno seguente.
Da ultima, l’esperienza in una squadra che aveva fatto 13 punti in 18 giornate sotto la guida di un “grande tattico”, risollevata da lui facendone 23 nelle successive 17, battendo la Roma e pareggiando un derby che ultimamente sembrava stregato e con l’Atalanta di Gasperini. Ottenendo risposte importanti da un gruppo spremuto e gol da attaccanti che si credevano ormai perduti alla serie A, come Simone Zaza. Ancora una volta, lui chiede al presidente Cairo di restare per costruire, ma viene accantonato a favore di un allenatore di grido. La storia vi suona familiare?
Alla fine, si tratta di chiedersi la domanda fatidica: un cosiddetto grande allenatore farebbe meglio nella stessa situazione? Noi non abbiamo la sfera di cristallo, ma le statistiche dei quattro paragrafi precedenti dovranno pur contare qualcosa. E poi nel calcio come nella vita ci sono dei valori che pesano più che altri. Sappiamo inoltre che per perdere un figlio 14enne per uno stupido incidente stradale e non dare completamente di matto, ci vogliono una testa limpida e un cuore saldo. E infine che fare l’allenatore di calcio è una professione complicata e un lavoro ingrato a qualsiasi livello.
Insomma, lo avevamo già detto su questa pagina ai tempi di Crotone, quindi per chi ci segue da anni non sarà una sorpresa, ma per noi è un onore dare il bentornato in serie A a Davide Nicola, comunque vada a finire.
Perché per noi lui appartiene a una categoria superiore.
- 19=L=15
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Re: Davide Nicola
Uno dei meglio personaggi passati a Livorno nelle ultime decadi...subito dietro i grandissimi tipo Igor Cristiano o Vodz secondo me
"Bandera" amaranto, stretta in fronte, carica di dolor, ma terrà sempre fronte
Re: Davide Nicola
Della Salernitana mi importa una bella sega ma se la salva sono felicisiimo per il mister uomo di una caratura fuori dal comune, ovunque é andato si e´conquistato rispetto umano e tecnico, grande Davide un'altra salvezza impossibile, come piú volte ci hai insegnato, credici fino alla fine.
Re: Davide Nicola
“La perseveranza e’ ciò che rende l’impossibile possibile, il possibile probabile ed il probabile certo”.
Forza Davide
Forza Davide
Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
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s' alzera' nel cielo
Re: Davide Nicola
devo di' che vede' la grinta der mister a fine partita m'ha fatto sta' bene parecchio.
m'ha riportato a galla un'annata straordinaria, in cui soprattutto abbiamo imparato tutti a ri-divertirci dopo il campionato precedente, segnato dal dolore assoluto della morte di PierMario.
m'ha riportato a galla un'annata straordinaria, in cui soprattutto abbiamo imparato tutti a ri-divertirci dopo il campionato precedente, segnato dal dolore assoluto della morte di PierMario.
Re: Davide Nicola
Grande Mister!!!
Livorno ovunque giocherai
Noi siamo della Nord e non ti lasceremo mai
E tutti uniti..
Magnozzi Stua Silvestri Merlo Bimbi Lessi Picchi
Lupo Balleri Maggini Miguel Cristiano Lucarelli IGOR
Noi siamo della Nord e non ti lasceremo mai
E tutti uniti..
Magnozzi Stua Silvestri Merlo Bimbi Lessi Picchi
Lupo Balleri Maggini Miguel Cristiano Lucarelli IGOR
Re: Davide Nicola
Un Uomo umile che accetta sfide impossibili, mettendoci dentro tutto quello che ha. Grande Davide.
Il clima è cambiato...il vento un fistia più
Re: Davide Nicola
Grande Davide,domenica facci sta' bene
contro i violamerda!!!!
contro i violamerda!!!!