Pagina 3 di 3

Re: Sindacati

Inviato: mer 15 dic 2021, 23:20
da BALDOeFIERO
Però potresti fa lo sciopero per protestà contro lo sciopero.
Adelante Tattico!

Re: Sindacati

Inviato: gio 16 dic 2021, 7:00
da Dattero
Ha ragione tattico.
Viva Stalin.

Re: Sindacati

Inviato: gio 16 dic 2021, 10:12
da Etruria
Dal 1980 in poi
È stata una resa totale e incondizionata
Delle ragioni del lavoro a quelle del capitale.
Le teorie e i mantra neoliberisti
Sono diventati dogmi dei governi
E sono stati,ahinoi,interiorizzati da chi doveva opporsi.
Lo dico io?No,le leggi approvate,i Contratti nazionali e decentrati firmati, le lezioni di Treu prima e Ichino poi,che sono stati tra gli ispiratori di cotante 'riforme'.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti
Salari bassi,i più bassi d'Europa, lavoro precario,
Multinazionali che chiudono a piacimento.

Si può anche scioperare
Ma avendo ben chiaro il quadro e la storia

Re: Sindacati

Inviato: ven 17 dic 2021, 6:54
da piazza
Vó ner culo ar tatti’o e chi è, ma non l’ho fatto nemmeno io sciopero ieri.
È stata fatta lingua in bocca con Draghi fino a ora e questi sono i risultati.
Oltretutto i rappresentanti sindacali si agitano solo per le macro questioni, quando da Roma li cari’ano a pallettoni, mentre invece se ne fregano il cazzo di cosa gli dicono i lavoratori nel microcosmo dei posti di lavoro che dovrebbero tutelare.
Riformiamo anche loro!

Re: Sindacati

Inviato: ven 17 dic 2021, 8:27
da Dattero
piazza ha scritto: ven 17 dic 2021, 6:54 Vó ner culo ar tatti’o e chi è, ma non l’ho fatto nemmeno io sciopero ieri.
È stata fatta lingua in bocca con Draghi fino a ora e questi sono i risultati.
Oltretutto i rappresentanti sindacali si agitano solo per le macro questioni, quando da Roma li cari’ano a pallettoni, mentre invece se ne fregano il cazzo di cosa gli dicono i lavoratori nel microcosmo dei posti di lavoro che dovrebbero tutelare.
Riformiamo anche loro!
Quotone.
Però bisogna dillo piano perché questo è il governo dei migliori.

Re: Sindacati

Inviato: ven 17 dic 2021, 14:10
da Jobbe
Salvini e Calenda contro i sindacati
Conte invece apre al dialogo


Diverse le reazioni della politica
allo sciopero di Cgil e Uil.
Il più duro è quello della Lega:
«Siamo davanti a uno sciopero-
farsa contro l’Italia e i lavoratori,
la Cgil ci aiuti a ricostruire
il Paese anziché bloccarlo
» dice Matteo Salvini.
Giuseppe Conte, leader del
M5s, invece si augura «che
non ci sia nessuno scollamento
con il Paese», perché «stiamo
vivendo una situazione
difficile, chiaramente c’è un
malessere diffuso che la classe
politica non può trascurare.
Il Movimento 5 stelle continua
a favorire il dialogo, la
coesione sociale è importantissima,
e quindi la settimana
prossima incontrerò i sindacati
e le associazioni di categoria
per capire le loro ragioni».
Reagisce alle dichiarazioni
di Bombardieri anche Carlo
Calenda, dopo che il segretario
Uil lo ha chiamato in causa
dal palco invitandolo a notare
la piazza piena di giovani
precari: «Per Bombardieri
il resto dell’Italia è il Paese irreale.
La pretesa di rappresentare
tutto il paese “buono
e operoso” contro “il palazzo”
non è solo un esempio di
populismo sindacale ma anche
un’affermazione ridicola,
visti privilegi dei leader
sindacali».

Re: Sindacati

Inviato: lun 12 dic 2022, 8:10
da piazza
SCIOPERO PERCHE'
Una legge di Bilancio contro il lavoro, sbagliata e da cambiare

NOI CHIEDIAMO

di aumentare i salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro per recuperare almeno una mensilità, e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’inflazione (così detto recupero del drenaggio fiscale);
di conferire tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai CCNL un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali;
di eliminare le forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo;
una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività;
la tassazione degli extraprofitti che generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà;
la rivalutazione delle pensioni;
risorse per il diritto all’istruzione, per la sanità che ha affrontato e sta affrontando gli effetti drammatici della pandemia;
di cancellare la Legge Fornero e introdurre: l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e “povere”, il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere, l’uscita con 41 anni di contributi.
Per la CGIL, in coerenza con le piattaforme unitarie, sono necessarie:
riforme vere, ispirate dai criteri di solidarietà e giustizia sociale, fondate sulla qualità e la stabilità del lavoro, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e su nuove politiche industriali ed energetiche capaci di prospettare un futuro per il Paese, sulla trasformazione digitale e la riconversione verde, su uno stato sociale più forte e qualificato.

IL GOVERNO INVECE

proprio mentre l’inflazione sta mangiando il potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni, premia gli evasori e, con la flat tax fino a 85.000 euro per il lavoro autonomo, rende ancora più ingiusto il sistema fiscale, sempre più scaricato sul lavoro dipendente, che a parità di reddito paga il triplo;
trasforma le tasse sugli extraprofitti frutto della speculazione sul caro energia in “contributo di solidarietà straordinario” e cambia platea e metodo di calcolo, riducendo gli 11 mld, attesi dalla tassazione di Draghi, a 2,6 mld;
aumenta la precarietà di giovani, donne, nel Mezzogiorno, allargando l’utilizzo dei voucher, che considerano il lavoro merce, senza diritti e senza tutele;
taglia le risorse a sanità e scuola, che pagano pesantemente il prezzo dell’inflazione;
colpevolizza e colpisce i più poveri, andando verso l’abolizione del reddito di cittadinanza;
non stanzia adeguate risorse per i rinnovi contrattuali pubblici e per il trasporto pubblico;
cambia il meccanismo di adeguamento delle pensioni all’inflazione e rende ancora più penalizzante e discriminante l'opzione donna; si peggiora la situazione attuale con quota 103 che prevede i due requisiti: 62 anni di età e 41 di contributi.
Ci mobilitiamo per una Legge di Bilancio più giusta per le persone, più utile per il Paese


DAL 12 AL 16 DICEMBRE SCIOPERI INDETTI A LIVELLO REGIONALE CON INIZIATIVE IN TUTTI I TERRITORI


Link: https://www.cgil.it/speciali/2022/legge ... 3-2548900/