Re: Esciua do Brazil
Inviato: lun 22 apr 2024, 20:25
Chi dice di continuare a dargli fiducia sarebbe bene si rileggesse questo articolo di 9 mesi fa no di 9 anni fa..
https://www.iltirreno.it/livorno/sport/ ... .100359896
Presidente Esciua, si è goduto la prima amichevole della sua squadra. Emozioni?
«Tutto bellissimo. Mi sono goduto la giornata dentro e fuori dal campo. E che spettacolo quei 400 tifosi che si sono fatti 2 ore e mezza di auto per una amichevole. Anzi, colgo l’occasione per ringraziarli».
E la squadra?
Sa cosa mi hanno detto Luci e Doga?»
Che cosa?
«Che non hanno mai visto un gruppo coeso come questo».
E invece Favarin cosa le ha detto?
«Molto soddisfatto della spina dorsale e delle quote. Ha ottenuto ciò che volevamo».
Non tutte le trattative sono andate a segno.
«Non ho fatto compromessi. Chi ha iniziato a dire “mah, non lo so, vediamo” per me ha chiuso prima di iniziare. A Livorno voglio prima uomini e poi ottimi giocatori».
Ecco appunto. Ottimi giocatori. Saporetti sarebbe un gran colpo.
«É un gran giocatore e abbiamo grande stima di lui. Non dico di più».
In attacco manca il 9
«Sì, è vero, serve il finalizzatore, una punta che segna tanto».
Lo cercate in C o in D?
«Per gli attaccanti noi guardiamo sempre alla serie C. Infatti Cesarini e Giordani sono da categoria superiore».
Come è possibile che Bocalon, uno degli obiettivi del Livorno, sia finito all’Aglianese?
«É un tasto dolente. Il suo entourage ci ha sempre detto che aveva offerte dalla C e comunque, eventualmente, sarebbe sceso in D solo per un biennale. E per me, i biennali agli over 33 non hanno senso. Ciò che non capisco è perché invece alla fine sia andato all’Aglianese per un anno».
Forse lo pagano di più.
«No, il discorso economico non era un problema. Fossi Bocalon, farei qualche domanda al suo entourage».
Lei ha detto: dobbiamo riportare la gente allo stadio. E poi aumenta i prezzi degli abbonamenti. Perché?
«Le tariffe dello scorso anno non possono essere un riferimento logico».
In che senso?
«In curva il ridotto portava a una quota partita di meno di 3 euro, la metà di quanto costa un biglietto per vedere i ragazzini in un campetto. Assurdo. E poi c’era una proporzione sbagliata tra tribuna laterale e tribuna centrale: infatti la gente faceva l’abbonamento alla tribuna laterale e poi andava in quella centrale. Bisogna cambiare un po’ di cose. E riportare le famiglie allo stadio».
Ma se alza i prezzi, come fa a riportare le famiglie?
«No, aspetti. Innanzitutto ho cercato di mantenere la tariffa ridotta del 33% per gli over 65 che sono il 25% dei nostri abbonati. Io ammiro chi ha l’abbonamento da 40 anni, ma anche loro devono capire che la sopravvivenza del calcio è legata alla capacità di attrarre giovani. Quanto al discorso delle famiglie, mi faccia dire due numeri per favore».
Prego
«Nessuna tariffa è stata aumentata più del 41%: tribuna laterale e curva del 41%, gradinata del 31%, tribuna centrale del 14%. Ma per chi entra in coppia, l’aumento della curva scende al 17%, della tribuna laterale al 18% e della gradinata al 2%. Invece una famiglia con padre, madre e due bambini di meno di 13 anni paga il 13% in meno dello scorso anno in curva e lo stesso discorso vale per altri settori: in gradinata meno 33%, in tribuna centrale meno 42%».
Lei conosce i numeri e il business meglio di noi. Ma a prezzi più bassi non si avrebbero più abbonati e probabilmente maggiore incasso?
«Discorso complesso. Ma, lo ripeto, questi prezzi sono studiati attentamente e li ritengo ottimi. Ah, un’altra cosa. Avverto tutti che quest’anno ci sarà tolleranza zero su chi non paga».
Ovvero?
«Ho fatto uno studio, ci sono due zone dello stadio dove tanta gente entra senza pagare: la curva e la tribuna vip. Se scopro uno che non ha pagato, non entra più lui e neanche chi lo ha fatto passare. Con me, gratis non entra più nessuno. Entrare gratis distrugge ogni progetto e non è rispettoso per chi paga. Ma l’avete vista la tribuna vip? È sempre piena eppure non ci sono mai abbonamenti o biglietti venduti. Non succederà più».
Non era meglio confrontarsi con club e ultras? Li ha ricevuti quando i prezzi erano già stati fissati.
«Per me è una cosa più conforme al mondo del calcio. Io ascolto tutti ma sono uomo di numeri e strategie».
Tornando al calcio. É vero che in questo momento il girone più probabile per il Livorno sia quello ligure-piemontese?
«Non ho informazioni».
Ci risulta che lei sia molto amico e legato a Rafaela Pimenta, avvocatessa brasiliana, ex braccio destro di Raiola che adesso ne ha raccolto l’eredità. Molti giovani li ha mandati lei ?
«Sì, i rapporti sono molto buoni, lei è una grandissima professionista. E ci darà una mano».
Alla prima conferenza stampa disse “dobbiamo assolutamente vincere il campionato”. Oggi, alla luce di come ha allestito la squadra, conferma questa frase?
«Ci manca un tassello ma sono estremamente impressionato dai valori di questa squadra che va oltre i nomi. Questo Livorno non è da figurine Panini ma è composto da uomini veri. E in più abbiamo uno staff medico e atletico di altissimo livello che ci eliminerà tanti problemi dello scorso anno».
Tre mesi a Livorno. Che cosa pensa di aver capito?
«Ci sono dei punti da cambiare. Tra i tifosi spero che i mugugni si trasformino in entusiasmo, nella società voglio meno chiacchiere e più produttività, in generale bisogna che tutti guardino meno al passato e più al futuro, e come ultimo punto dico di abbandonare le divisioni e essere più uniti. Ecco: “Unione” è la parola chiave, proprio come il nome della nostra società».
https://www.iltirreno.it/livorno/sport/ ... .100359896
Presidente Esciua, si è goduto la prima amichevole della sua squadra. Emozioni?
«Tutto bellissimo. Mi sono goduto la giornata dentro e fuori dal campo. E che spettacolo quei 400 tifosi che si sono fatti 2 ore e mezza di auto per una amichevole. Anzi, colgo l’occasione per ringraziarli».
E la squadra?
Sa cosa mi hanno detto Luci e Doga?»
Che cosa?
«Che non hanno mai visto un gruppo coeso come questo».
E invece Favarin cosa le ha detto?
«Molto soddisfatto della spina dorsale e delle quote. Ha ottenuto ciò che volevamo».
Non tutte le trattative sono andate a segno.
«Non ho fatto compromessi. Chi ha iniziato a dire “mah, non lo so, vediamo” per me ha chiuso prima di iniziare. A Livorno voglio prima uomini e poi ottimi giocatori».
Ecco appunto. Ottimi giocatori. Saporetti sarebbe un gran colpo.
«É un gran giocatore e abbiamo grande stima di lui. Non dico di più».
In attacco manca il 9
«Sì, è vero, serve il finalizzatore, una punta che segna tanto».
Lo cercate in C o in D?
«Per gli attaccanti noi guardiamo sempre alla serie C. Infatti Cesarini e Giordani sono da categoria superiore».
Come è possibile che Bocalon, uno degli obiettivi del Livorno, sia finito all’Aglianese?
«É un tasto dolente. Il suo entourage ci ha sempre detto che aveva offerte dalla C e comunque, eventualmente, sarebbe sceso in D solo per un biennale. E per me, i biennali agli over 33 non hanno senso. Ciò che non capisco è perché invece alla fine sia andato all’Aglianese per un anno».
Forse lo pagano di più.
«No, il discorso economico non era un problema. Fossi Bocalon, farei qualche domanda al suo entourage».
Lei ha detto: dobbiamo riportare la gente allo stadio. E poi aumenta i prezzi degli abbonamenti. Perché?
«Le tariffe dello scorso anno non possono essere un riferimento logico».
In che senso?
«In curva il ridotto portava a una quota partita di meno di 3 euro, la metà di quanto costa un biglietto per vedere i ragazzini in un campetto. Assurdo. E poi c’era una proporzione sbagliata tra tribuna laterale e tribuna centrale: infatti la gente faceva l’abbonamento alla tribuna laterale e poi andava in quella centrale. Bisogna cambiare un po’ di cose. E riportare le famiglie allo stadio».
Ma se alza i prezzi, come fa a riportare le famiglie?
«No, aspetti. Innanzitutto ho cercato di mantenere la tariffa ridotta del 33% per gli over 65 che sono il 25% dei nostri abbonati. Io ammiro chi ha l’abbonamento da 40 anni, ma anche loro devono capire che la sopravvivenza del calcio è legata alla capacità di attrarre giovani. Quanto al discorso delle famiglie, mi faccia dire due numeri per favore».
Prego
«Nessuna tariffa è stata aumentata più del 41%: tribuna laterale e curva del 41%, gradinata del 31%, tribuna centrale del 14%. Ma per chi entra in coppia, l’aumento della curva scende al 17%, della tribuna laterale al 18% e della gradinata al 2%. Invece una famiglia con padre, madre e due bambini di meno di 13 anni paga il 13% in meno dello scorso anno in curva e lo stesso discorso vale per altri settori: in gradinata meno 33%, in tribuna centrale meno 42%».
Lei conosce i numeri e il business meglio di noi. Ma a prezzi più bassi non si avrebbero più abbonati e probabilmente maggiore incasso?
«Discorso complesso. Ma, lo ripeto, questi prezzi sono studiati attentamente e li ritengo ottimi. Ah, un’altra cosa. Avverto tutti che quest’anno ci sarà tolleranza zero su chi non paga».
Ovvero?
«Ho fatto uno studio, ci sono due zone dello stadio dove tanta gente entra senza pagare: la curva e la tribuna vip. Se scopro uno che non ha pagato, non entra più lui e neanche chi lo ha fatto passare. Con me, gratis non entra più nessuno. Entrare gratis distrugge ogni progetto e non è rispettoso per chi paga. Ma l’avete vista la tribuna vip? È sempre piena eppure non ci sono mai abbonamenti o biglietti venduti. Non succederà più».
Non era meglio confrontarsi con club e ultras? Li ha ricevuti quando i prezzi erano già stati fissati.
«Per me è una cosa più conforme al mondo del calcio. Io ascolto tutti ma sono uomo di numeri e strategie».
Tornando al calcio. É vero che in questo momento il girone più probabile per il Livorno sia quello ligure-piemontese?
«Non ho informazioni».
Ci risulta che lei sia molto amico e legato a Rafaela Pimenta, avvocatessa brasiliana, ex braccio destro di Raiola che adesso ne ha raccolto l’eredità. Molti giovani li ha mandati lei ?
«Sì, i rapporti sono molto buoni, lei è una grandissima professionista. E ci darà una mano».
Alla prima conferenza stampa disse “dobbiamo assolutamente vincere il campionato”. Oggi, alla luce di come ha allestito la squadra, conferma questa frase?
«Ci manca un tassello ma sono estremamente impressionato dai valori di questa squadra che va oltre i nomi. Questo Livorno non è da figurine Panini ma è composto da uomini veri. E in più abbiamo uno staff medico e atletico di altissimo livello che ci eliminerà tanti problemi dello scorso anno».
Tre mesi a Livorno. Che cosa pensa di aver capito?
«Ci sono dei punti da cambiare. Tra i tifosi spero che i mugugni si trasformino in entusiasmo, nella società voglio meno chiacchiere e più produttività, in generale bisogna che tutti guardino meno al passato e più al futuro, e come ultimo punto dico di abbandonare le divisioni e essere più uniti. Ecco: “Unione” è la parola chiave, proprio come il nome della nostra società».