Esciua do Brazil

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19=L=15
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Re: Esciua do Brazil

Messaggio da 19=L=15 »

Dattero ha scritto: ven 7 apr 2023, 17:04

STORIA AMARANTO

Livorno, dalla Uefa all'Eccellenza. Ma ora si torna a sognare la scalata
Francesco Calvi

6 aprile - MILANO
Gli anni d'oro con la presidenza Spinelli, e con Protti e Lucarelli in campo. Poi il tracollo. Con l'arrivo della proprietà brasiliana, ripartendo dalla Serie D, si punta a risalire nel calcio che conta
Tempo di lettura: 4 minuti

Seicentocinquantamila euro. Sembra il prezzo di un bilocale nel centro di Milano, invece è la somma sborsata da un finanziere brasiliano che vuole riportare il Livorno – oggi in Serie D - nel calcio che conta. Joel Esciua è ufficialmente il nuovo patron degli amaranto: l’affare è andato in porto nelle scorse ore, per un corrispettivo che pare irrisorio rispetto alla storia del club.

Lo scudetto sfiorato, i gol di Protti e Lucarelli, la Coppa Uefa del 2006 e poi il lento decadimento. L’ultima stagione in Serie A risale al 2015: ventesimo posto in classifica, nonostante i 15 gol di Paulinho, poi ceduto per 8 milioni. Il confronto con la cifra sborsata da Esciua fa impressione. Da oggi, però, il Livorno può tornare a sognare in grande.

I PRIMI PASSI— Il 2015, l’anno dell’ultima apparizione degli amaranto in Serie A, coincide anche con il centesimo anniversario dalla fondazione del club. Anzi, dalla fusione dei club. Prima di indossare l’amaranto, i calciatori del Livorno vestivano maglie di diverso colore e si dividevano tra Virtus Juventusque e Spes. I rapporti tra le tifoserie non erano idilliaci, eppure i club si uniscono con un obiettivo ambizioso: costruire la squadra di calcio più forte della Toscana. I risultati sono subito soddisfacenti: un titolo di vicecampioni d’Italia nel 1920, un secondo posto nel 1943, con la formazione guidata da Ivo Fiorentini che chiuse a -1 dal Torino di Mazzola. Ai livornesi il calcio piace e gli spettatori si fanno sempre più numerosi: nel 1934 nasce lo stadio Armando Picchi, originariamente intitolato a Edda Ciano Mussolini.

FALLIMENTO E RECORD— Nel 1949 il Livorno retrocede in B, destinato a navigare per cinquantacinque stagioni nelle serie minori. Gli anni Sessanta sono quelli della C, avari di soddisfazioni ma impreziositi dall’esordio di Armando Picchi, futuro capitano dell’Inter e difensore della nazionale italiana. Nel ’73, suo malgrado, il Livorno segna un punto di svolta nel calcio italiano: è la prima società di calcio a fallire per colpa dei debiti. Il passivo è di 800 milioni di lire, mentre in cassa se ne contano appena 9mila. L’Enel taglia la luce nella sede, la Lega s’interroga sul da farsi, ma alla fine il campionato prosegue regolarmente. Corasco Martelli ci mette una pezza e acquista il club, ma per dieci anni fallisce l’obiettivo di salire in B e, nell’83, retrocede addirittura in C2. Il punto più basso, a sorpresa, rappresenta una svolta: il Livorno riparte dal tecnico Melani, che propone un calcio spettacolare davanti a circa diecimila spettatori a partita. Il suo Livorno subisce appena 7 reti e chiude il campionato da imbattuto, torna in Serie C ma non riesce nel doppio salto. Protti esordisce in prima squadra e poi saluta per andare in Serie A, mentre la società è nuovamente travolta da problemi economici che la costringono a cambiare nome (AS Livorno Calcio) e a ricominciare dall’Eccellenza.

L'ERA SPINELLI— I livornesi soffrono, il club barcolla, ma nel 1999 arriva in città un angelo custode chiamato Aldo Spinelli. Forte dell’ottima esperienza alla guida del Genoa, Spinelli realizza la doppia scalata fino alla Serie A, trascinato dai gol di Igor Protti. Il centravanti torna a Livorno nel 1999, dopo che tutti lo avevano dato per finito. Si laurea capocannoniere in B e in C, poi compone con Lucarelli una coppia da sogno. Cinquantatré reti in due nel campionato di B fruttano la promozione in Serie A sotto la guida di Mazzarri.

Nel 2005 si salvano, nel 2006 arrivano noni, ma per via del calcioscommesse si ritrovano sesti e in Coppa Uefa. Il 2007 è l’anno dei sogni, con la cavalcata europea terminata ai sedicesimi contro l’Espanyol, però anche della delusione per l’inaspettato ritorno in Serie B. Da Livorno passeranno Tavano, Diamanti, Paulinho e altri ottimi calciatori, ma non si rivedrà più la magia dei primi anni della gestione-Spinelli. Nel 2020 gli amaranto retrocedono in C, l’anno dopo tra i dilettanti, però sono esclusi dal campionato e ripartono dall’Eccellenza con Paolo Toccafondi presidente. Il ritorno in Serie D è stato imminente, seppure subordinato alla revoca della promozione al Figline a causa di un illecito sportivo. Adesso c’è un nuovo patron, che viene dal Brasile, determinato a riportare il Livorno dove merita.

Cmq de
Basta wikipedia x vedere che l'anno dell espanyol un siamo retrocessi
Si dice del tirreno, madde....almeno coi titoli su bamba e l'ostia loro la buttano sul ridere penso (sapendo) di far ridere
"Bandera" amaranto, stretta in fronte, carica di dolor, ma terrà sempre fronte
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Molonovo
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Re: Esciua do Brazil

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Sulla fine della gestione spinelli neanche una parola. Non sia mai disturbasse qualcuno...
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19=L=15
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Re: Esciua do Brazil

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Molonovo ha scritto: ven 7 apr 2023, 18:40 Sulla fine della gestione spinelli neanche una parola. Non sia mai disturbasse qualcuno...
Davvero de
L'angelo custode
Nemmeno Lucifero porca puttana
"Bandera" amaranto, stretta in fronte, carica di dolor, ma terrà sempre fronte
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Pippoamaranto87
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Re: Esciua do Brazil

Messaggio da Pippoamaranto87 »

Molonovo ha scritto: ven 7 apr 2023, 18:40 Sulla fine della gestione spinelli neanche una parola. Non sia mai disturbasse qualcuno...
Si sono limitati a scrivere che non si rivedrà più la magia dei primi anni ma devono andare in culo pure loro
E non ci interessa dove giocherai alza gli occhi e ci saremo noi 🇱🇻
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Alliata
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Re: Esciua do Brazil

Messaggio da Alliata »

Servi del potere, sempre stato giornale di merda
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Alessà73
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Re: Esciua do Brazil

Messaggio da Alessà73 »

Dattero ha scritto: ven 7 apr 2023, 17:04

STORIA AMARANTO

Livorno, dalla Uefa all'Eccellenza. Ma ora si torna a sognare la scalata
Francesco Calvi

6 aprile - MILANO
Gli anni d'oro con la presidenza Spinelli, e con Protti e Lucarelli in campo. Poi il tracollo. Con l'arrivo della proprietà brasiliana, ripartendo dalla Serie D, si punta a risalire nel calcio che conta
Tempo di lettura: 4 minuti

Seicentocinquantamila euro. Sembra il prezzo di un bilocale nel centro di Milano, invece è la somma sborsata da un finanziere brasiliano che vuole riportare il Livorno – oggi in Serie D - nel calcio che conta. Joel Esciua è ufficialmente il nuovo patron degli amaranto: l’affare è andato in porto nelle scorse ore, per un corrispettivo che pare irrisorio rispetto alla storia del club.

Lo scudetto sfiorato, i gol di Protti e Lucarelli, la Coppa Uefa del 2006 e poi il lento decadimento. L’ultima stagione in Serie A risale al 2015: ventesimo posto in classifica, nonostante i 15 gol di Paulinho, poi ceduto per 8 milioni. Il confronto con la cifra sborsata da Esciua fa impressione. Da oggi, però, il Livorno può tornare a sognare in grande.

I PRIMI PASSI— Il 2015, l’anno dell’ultima apparizione degli amaranto in Serie A, coincide anche con il centesimo anniversario dalla fondazione del club. Anzi, dalla fusione dei club. Prima di indossare l’amaranto, i calciatori del Livorno vestivano maglie di diverso colore e si dividevano tra Virtus Juventusque e Spes. I rapporti tra le tifoserie non erano idilliaci, eppure i club si uniscono con un obiettivo ambizioso: costruire la squadra di calcio più forte della Toscana. I risultati sono subito soddisfacenti: un titolo di vicecampioni d’Italia nel 1920, un secondo posto nel 1943, con la formazione guidata da Ivo Fiorentini che chiuse a -1 dal Torino di Mazzola. Ai livornesi il calcio piace e gli spettatori si fanno sempre più numerosi: nel 1934 nasce lo stadio Armando Picchi, originariamente intitolato a Edda Ciano Mussolini.

FALLIMENTO E RECORD— Nel 1949 il Livorno retrocede in B, destinato a navigare per cinquantacinque stagioni nelle serie minori. Gli anni Sessanta sono quelli della C, avari di soddisfazioni ma impreziositi dall’esordio di Armando Picchi, futuro capitano dell’Inter e difensore della nazionale italiana. Nel ’73, suo malgrado, il Livorno segna un punto di svolta nel calcio italiano: è la prima società di calcio a fallire per colpa dei debiti. Il passivo è di 800 milioni di lire, mentre in cassa se ne contano appena 9mila. L’Enel taglia la luce nella sede, la Lega s’interroga sul da farsi, ma alla fine il campionato prosegue regolarmente. Corasco Martelli ci mette una pezza e acquista il club, ma per dieci anni fallisce l’obiettivo di salire in B e, nell’83, retrocede addirittura in C2. Il punto più basso, a sorpresa, rappresenta una svolta: il Livorno riparte dal tecnico Melani, che propone un calcio spettacolare davanti a circa diecimila spettatori a partita. Il suo Livorno subisce appena 7 reti e chiude il campionato da imbattuto, torna in Serie C ma non riesce nel doppio salto. Protti esordisce in prima squadra e poi saluta per andare in Serie A, mentre la società è nuovamente travolta da problemi economici che la costringono a cambiare nome (AS Livorno Calcio) e a ricominciare dall’Eccellenza.

L'ERA SPINELLI— I livornesi soffrono, il club barcolla, ma nel 1999 arriva in città un angelo custode chiamato Aldo Spinelli. Forte dell’ottima esperienza alla guida del Genoa, Spinelli realizza la doppia scalata fino alla Serie A, trascinato dai gol di Igor Protti. Il centravanti torna a Livorno nel 1999, dopo che tutti lo avevano dato per finito. Si laurea capocannoniere in B e in C, poi compone con Lucarelli una coppia da sogno. Cinquantatré reti in due nel campionato di B fruttano la promozione in Serie A sotto la guida di Mazzarri.

Nel 2005 si salvano, nel 2006 arrivano noni, ma per via del calcioscommesse si ritrovano sesti e in Coppa Uefa. Il 2007 è l’anno dei sogni, con la cavalcata europea terminata ai sedicesimi contro l’Espanyol, però anche della delusione per l’inaspettato ritorno in Serie B. Da Livorno passeranno Tavano, Diamanti, Paulinho e altri ottimi calciatori, ma non si rivedrà più la magia dei primi anni della gestione-Spinelli. Nel 2020 gli amaranto retrocedono in C, l’anno dopo tra i dilettanti, però sono esclusi dal campionato e ripartono dall’Eccellenza con Paolo Toccafondi presidente. Il ritorno in Serie D è stato imminente, seppure subordinato alla revoca della promozione al Figline a causa di un illecito sportivo. Adesso c’è un nuovo patron, che viene dal Brasile, determinato a riportare il Livorno dove merita.

Bello, aggiungo io c'ero! Quando sé riso, quando s'è preso le manganellate, quando...... Pinsoglio, quando saltavano sul palco a Effetto Venezia e quando poi saltavano i nervi... Il fatto che c'ero anche quando allenava Melani e Grudina era in porta, o merda allora non son più un bimbo. Ecco nella scritta molto reale, manca che io non son più un bimbo🤣🤣🤣
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diego#22
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Re: Esciua do Brazil

Messaggio da diego#22 »

Spinelli angelo custode è il massimo
forse volevano scrivere
Spinelli non paga Angelo il custode
si, così è meglio
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diego#22
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Re: Esciua do Brazil

Messaggio da diego#22 »

19=L=15 ha scritto: ven 7 apr 2023, 17:33
Dattero ha scritto: ven 7 apr 2023, 17:04

STORIA AMARANTO

Livorno, dalla Uefa all'Eccellenza. Ma ora si torna a sognare la scalata
Francesco Calvi

6 aprile - MILANO
Gli anni d'oro con la presidenza Spinelli, e con Protti e Lucarelli in campo. Poi il tracollo. Con l'arrivo della proprietà brasiliana, ripartendo dalla Serie D, si punta a risalire nel calcio che conta
Tempo di lettura: 4 minuti

Seicentocinquantamila euro. Sembra il prezzo di un bilocale nel centro di Milano, invece è la somma sborsata da un finanziere brasiliano che vuole riportare il Livorno – oggi in Serie D - nel calcio che conta. Joel Esciua è ufficialmente il nuovo patron degli amaranto: l’affare è andato in porto nelle scorse ore, per un corrispettivo che pare irrisorio rispetto alla storia del club.

Lo scudetto sfiorato, i gol di Protti e Lucarelli, la Coppa Uefa del 2006 e poi il lento decadimento. L’ultima stagione in Serie A risale al 2015: ventesimo posto in classifica, nonostante i 15 gol di Paulinho, poi ceduto per 8 milioni. Il confronto con la cifra sborsata da Esciua fa impressione. Da oggi, però, il Livorno può tornare a sognare in grande.

I PRIMI PASSI— Il 2015, l’anno dell’ultima apparizione degli amaranto in Serie A, coincide anche con il centesimo anniversario dalla fondazione del club. Anzi, dalla fusione dei club. Prima di indossare l’amaranto, i calciatori del Livorno vestivano maglie di diverso colore e si dividevano tra Virtus Juventusque e Spes. I rapporti tra le tifoserie non erano idilliaci, eppure i club si uniscono con un obiettivo ambizioso: costruire la squadra di calcio più forte della Toscana. I risultati sono subito soddisfacenti: un titolo di vicecampioni d’Italia nel 1920, un secondo posto nel 1943, con la formazione guidata da Ivo Fiorentini che chiuse a -1 dal Torino di Mazzola. Ai livornesi il calcio piace e gli spettatori si fanno sempre più numerosi: nel 1934 nasce lo stadio Armando Picchi, originariamente intitolato a Edda Ciano Mussolini.

FALLIMENTO E RECORD— Nel 1949 il Livorno retrocede in B, destinato a navigare per cinquantacinque stagioni nelle serie minori. Gli anni Sessanta sono quelli della C, avari di soddisfazioni ma impreziositi dall’esordio di Armando Picchi, futuro capitano dell’Inter e difensore della nazionale italiana. Nel ’73, suo malgrado, il Livorno segna un punto di svolta nel calcio italiano: è la prima società di calcio a fallire per colpa dei debiti. Il passivo è di 800 milioni di lire, mentre in cassa se ne contano appena 9mila. L’Enel taglia la luce nella sede, la Lega s’interroga sul da farsi, ma alla fine il campionato prosegue regolarmente. Corasco Martelli ci mette una pezza e acquista il club, ma per dieci anni fallisce l’obiettivo di salire in B e, nell’83, retrocede addirittura in C2. Il punto più basso, a sorpresa, rappresenta una svolta: il Livorno riparte dal tecnico Melani, che propone un calcio spettacolare davanti a circa diecimila spettatori a partita. Il suo Livorno subisce appena 7 reti e chiude il campionato da imbattuto, torna in Serie C ma non riesce nel doppio salto. Protti esordisce in prima squadra e poi saluta per andare in Serie A, mentre la società è nuovamente travolta da problemi economici che la costringono a cambiare nome (AS Livorno Calcio) e a ricominciare dall’Eccellenza.

L'ERA SPINELLI— I livornesi soffrono, il club barcolla, ma nel 1999 arriva in città un angelo custode chiamato Aldo Spinelli. Forte dell’ottima esperienza alla guida del Genoa, Spinelli realizza la doppia scalata fino alla Serie A, trascinato dai gol di Igor Protti. Il centravanti torna a Livorno nel 1999, dopo che tutti lo avevano dato per finito. Si laurea capocannoniere in B e in C, poi compone con Lucarelli una coppia da sogno. Cinquantatré reti in due nel campionato di B fruttano la promozione in Serie A sotto la guida di Mazzarri.

Nel 2005 si salvano, nel 2006 arrivano noni, ma per via del calcioscommesse si ritrovano sesti e in Coppa Uefa. Il 2007 è l’anno dei sogni, con la cavalcata europea terminata ai sedicesimi contro l’Espanyol, però anche della delusione per l’inaspettato ritorno in Serie B. Da Livorno passeranno Tavano, Diamanti, Paulinho e altri ottimi calciatori, ma non si rivedrà più la magia dei primi anni della gestione-Spinelli. Nel 2020 gli amaranto retrocedono in C, l’anno dopo tra i dilettanti, però sono esclusi dal campionato e ripartono dall’Eccellenza con Paolo Toccafondi presidente. Il ritorno in Serie D è stato imminente, seppure subordinato alla revoca della promozione al Figline a causa di un illecito sportivo. Adesso c’è un nuovo patron, che viene dal Brasile, determinato a riportare il Livorno dove merita.

Cmq de
Basta wikipedia x vedere che l'anno dell espanyol un siamo retrocessi
Si dice del tirreno, madde....almeno coi titoli su bamba e l'ostia loro la buttano sul ridere penso (sapendo) di far ridere
Me ne accorsi gli anni di B e A, i quotidiani sportivi nazionali al di fuori di iuve mila inte non conoscono nulla delle realtà locali, scrivono leggendo internet (quindi una serie infinita di inesattezze). Me ne accorgo anche col pjsa, avendo compagna con figlio nato in quella landa desolata e tifoso purtroppo dei rossoneroazzurocrociatirepubblichinimarinai
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Alessà73
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Re: Esciua do Brazil

Messaggio da Alessà73 »

Spinelli fino alla Uefa, lo sopporto e lo ricordo, dopo secondo me si è trasformato in merda e l'ho rimosso, non voglio ricordarlo!
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Pippoamaranto87
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Re: Esciua do Brazil

Messaggio da Pippoamaranto87 »

Alessà73 ha scritto: sab 8 apr 2023, 21:24 Spinelli fino alla Uefa, lo sopporto e lo ricordo, dopo secondo me si è trasformato in merda e l'ho rimosso, non voglio ricordarlo!
La Uefa si è vista ma con calciopoli…quindi per me il declino nonostante le altre 2 promozioni tra Serie A e B (2008-09 e 2012-13) è iniziato da li o già prima quando mandò via Donadoni a 7 giornate dalla fine del campionato e nel mercato di Gennaio Lazetic impacchettato
E non ci interessa dove giocherai alza gli occhi e ci saremo noi 🇱🇻
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