Guardavo la trasmissione "il circolo degli anelli" su Raidue e hanno letto l'intervento della madre di Fausto Desalu. Non è potuta intervenire in diretta perché fa la badante ad una persona molto anziana e non poteva assentarsi. Ha detto che lei arrivò giovanissima dalla Nigeria, non parlava una parola di italiano, ha cresciuto il bimbo da sola e lui per tranquillizzarla le ha sempre detto: "tranquilla mamma, vedrai che un giorno diventerò qualcuno".
Non credo ci sia niente da aggiungere, ma sono ancora più felice che questo ragazzo abbia portato in alto l'Italia!
Olimpiadi Tokyo
Re: Olimpiadi Tokyo
= There is always hope =
Re: Olimpiadi Tokyo
In culo agli scemi che vanno dietro al capitano di sto cazzo.Fabio ha scritto: ↑ven 6 ago 2021, 22:02 Guardavo la trasmissione "il circolo degli anelli" su Raidue e hanno letto l'intervento della madre di Fausto Desalu. Non è potuta intervenire in diretta perché fa la badante ad una persona molto anziana e non poteva assentarsi. Ha detto che lei arrivò giovanissima dalla Nigeria, non parlava una parola di italiano, ha cresciuto il bimbo da sola e lui per tranquillizzarla le ha sempre detto: "tranquilla mamma, vedrai che un giorno diventerò qualcuno".
Non credo ci sia niente da aggiungere, ma sono ancora più felice che questo ragazzo abbia portato in alto l'Italia!
6 agosto 1284: l'estinzione dei pisani
Re: Olimpiadi Tokyo
E alla grande scrittrice portabandiera dei fratellini...
Re: Olimpiadi Tokyo
Hai ragione. Chiedo venia per la dimenticanza.
6 agosto 1284: l'estinzione dei pisani
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Re: Olimpiadi Tokyo
Alla fine 40 medaglie, ma staffetta e 110 mt top!!
Re: Olimpiadi Tokyo
Ultimo intervento per un consuntivo finale.
Più di noi c'è da fare merito a due nazioni in particolare: all'Olanda che ha totalizzato quasi le nostre medaglie complessive, ma con una popolazione più di tre volte minore. L'apporto degli abbronzati c'è stato, ma non come in casa GB. In particolare nelle donne è proprio la caratteristica di quel popolo l'attività sportiva. L'abitudine quasi ossessiva delle piste ciclabili, della bici (anche in Danimarca) rende gli Orange e i loro vicini molto competitivi.
L'altra nazione è l'Australia. Anche per loro popolazione molto bassa rispetto alle grandi nazioni UE e numero di medaglie grandissimo con l'elemento razziale bianco, nativo, nettamente predominante. Anche in questo caso le donne hanno fatto alla grande la parte del leone. Potremmo estendere lo stesso concetto alla nuova Zelanda.
In generale, e lo dico con un certo rammarico, i veri vincitori sono gli "anglosassoni".
USA, ancora primi in un'olimpiade quasi fallimentare (la giudicano così con quasi 120 medaglie. Figuriamoci se andavano bene), GB, con oltre 60 medaglie, Australia, Nuova Zelanda e qualcuno che sicuramente tralascerò, complessivamente si sono accaparrate un gran bottino. Va dato atto che l'attività sportiva è incentivata in tutti i modi (e non solo come fattore politico per figurare alle olimpiadi), ma forse anche l'aspetto fortemente competitivo, la volontà di primeggiare, è nel DNA di quella razza tra le più guerrafondaie di tutte.
Suscita stupore, ma anche un po' di pena, il pensiero che un miliardo e trecento milioni di indiani abbiano partorito solo una medaglia d'oro e poche altre di metalli meno nobili. Idem il Pakistan a dimostrazione della miseria, arretratezza economica e culturale di queste grandi porzioni dell'intera umanità. Eppure in India ci sono anche grandi ricchezze.
Bene o male, anche le olimpiadi sono lo specchio dello stato complessivo di una nazione e spesso anche del livello di democrazia.
Quante cose non vanno bene, quante andrebbero cambiate!
Finché nel mondo ci saranno sacche così enormi di arretratezza complessiva, di regimi autoritari, non ci sarà garanzia di pace.
Più di noi c'è da fare merito a due nazioni in particolare: all'Olanda che ha totalizzato quasi le nostre medaglie complessive, ma con una popolazione più di tre volte minore. L'apporto degli abbronzati c'è stato, ma non come in casa GB. In particolare nelle donne è proprio la caratteristica di quel popolo l'attività sportiva. L'abitudine quasi ossessiva delle piste ciclabili, della bici (anche in Danimarca) rende gli Orange e i loro vicini molto competitivi.
L'altra nazione è l'Australia. Anche per loro popolazione molto bassa rispetto alle grandi nazioni UE e numero di medaglie grandissimo con l'elemento razziale bianco, nativo, nettamente predominante. Anche in questo caso le donne hanno fatto alla grande la parte del leone. Potremmo estendere lo stesso concetto alla nuova Zelanda.
In generale, e lo dico con un certo rammarico, i veri vincitori sono gli "anglosassoni".
USA, ancora primi in un'olimpiade quasi fallimentare (la giudicano così con quasi 120 medaglie. Figuriamoci se andavano bene), GB, con oltre 60 medaglie, Australia, Nuova Zelanda e qualcuno che sicuramente tralascerò, complessivamente si sono accaparrate un gran bottino. Va dato atto che l'attività sportiva è incentivata in tutti i modi (e non solo come fattore politico per figurare alle olimpiadi), ma forse anche l'aspetto fortemente competitivo, la volontà di primeggiare, è nel DNA di quella razza tra le più guerrafondaie di tutte.
Suscita stupore, ma anche un po' di pena, il pensiero che un miliardo e trecento milioni di indiani abbiano partorito solo una medaglia d'oro e poche altre di metalli meno nobili. Idem il Pakistan a dimostrazione della miseria, arretratezza economica e culturale di queste grandi porzioni dell'intera umanità. Eppure in India ci sono anche grandi ricchezze.
Bene o male, anche le olimpiadi sono lo specchio dello stato complessivo di una nazione e spesso anche del livello di democrazia.
Quante cose non vanno bene, quante andrebbero cambiate!
Finché nel mondo ci saranno sacche così enormi di arretratezza complessiva, di regimi autoritari, non ci sarà garanzia di pace.