Esclusiva. Heller: "Favilla fa sul serio ed è pronto ad investire nel Livorno"
di Marco Ceccarini
Livorno – Dalle parole ai fatti. Prende forma quanto anticipato da Amaranta.it in merito all’offerta avanzata da Franco Favilla per l’acquisizione del Livorno calcio. L’imprenditore milanese, nei giorni scorsi, ha fatto pervenire, tramite il presidente Giorgio Heller, una proposta all’ex patron amaranto Aldo Spinelli, attualmente socio di minoranza ma ancora in grado di spostare gli equilibri del club di via Indipendenza. Heller ha incontrato Spinelli a Genova, nei locali della Spininvest, alla presenza del direttore generale del gruppo Giovanni Benedetti.
Favilla, proprietario ed amministratore delegato della Seasif Holding, ha proposto a Spinelli di provvedere assieme a lui alla copertura del grosso debito accumulato negli ultimi anni di gestione. Una richiesta su cui oggettivamente ragionare, dato che Favilla, oltre a farsi carico di tutte le spese generali, libererà Spinelli dalla necessità di provvedere al pagamento delle scadenze e ricostruirà la società con propri investimenti.
Per comprendere come stanno effettivamente le cose, in ogni caso, abbiamo contattato in esclusiva il presidente Heller, che ha presentato l’offerta a Spinelli.
Presidente Heller, cosa sta accadendo nel Livorno. Favilla ha avanzato un’offerta d’acquisto a Spinelli. E’ stato lei a presentare la proposta?
“Si, tramite il sottoscritto Favilla ha fatto pervenire una proposta d’acquisto delle quote sociali. Sono stato personalmente a Genova. Al nostro incontro ha preso parte anche il direttore generale Benedetti della Spininvest”.
Perché Favilla ha scelto Spinelli e non si è rivolto a tutti i soci, dato che l’ex patron ha solo il 10 per cento delle quote?
“Credo che Favilla abbia voluto iniziare da lui, anche se ha solo il 10 per cento, perché Spinelli ancora oggi sostiene economicamente la società immettendo liquidità più di ogni altro. Inoltre è stato fino a pochi mesi fa l’unico proprietario del Livorno. Anche per una forma di rispetto, dunque, non poteva essere che Spinelli il socio da cui formalmente iniziare questa trattativa. Ma è chiaro che Favilla è pronto ad ufficializzare l’offerta anche agli altri compartecipi e io come presidente sono pronto a far da tramite, anche se informalmente la proposta è nota a tutti i soci”.
Che impressione ha avuto dall’incontro con Spinelli?
“Spinelli è un uomo di grande esperienza e un imprenditore che non ha bisogno di presentazioni. Sa bene che la situazione del Livorno non è facile e che c’è bisogno che tutti facciano la loro parte affinché questo glorioso club abbia un futuro. Mi è sembrato, nel corso dell’incontro, che abbia capito che non solo Favilla deve fare uno sforzo sui debiti pregressi che derivano da gestioni passate”.
Mi faccia capire. Sta dicendo che Favilla vuole acquistare una società senza debiti?
“Assolutamente no. Sto dicendo che Favilla chiede che i debiti, in particolare quelli che già dovevano essere sanati, siano ripartiti. Non è mio compito fornire interpretazioni, ma è chiaro che la proposta trova la sua ragione nel fatto che si tratta di debiti non adempiuti a suo tempo. Tra l’altro Spinelli, benché oggi sia socio di minoranza, è quello che, tra gli attuali, forse ha maggiori possibilità economiche. Probabilmente è anche per questo che Favilla ha voluto iniziare da lui”.
E’ Spinelli, dunque, che secondo Favilla dovrebbe aiutarlo a sanare i debiti pregressi?
“Spinelli è stato ininterrottamente a capo del Livorno dal marzo 1999 al settembre 2020. Inoltre non bisogna dimenticare che, una volta azzerati i pesanti passivi, ci sarà da investire qualche milione di euro. Questo lo farà Favilla. Tuttavia, la prego, non mi faccia dire di più. Entreremo nei dettagli al momento opportuno”.
Ma a quanto ammontano debiti e crediti. Questo ce lo può dire...
“Diciamo che, grossomodo, il Livorno ha oltre tre milioni di debiti e poco più di un milione di crediti”.
Favilla sarebbe disposto a rilanciare il club?
“Certo, anche indipendentemente dalla categoria. Questo ai tifosi deve essere molto chiaro. Favilla fa sul serio. La questione non è Serie C o Serie D ma il fatto che l’imprenditore di Milano è pronto ad immettere risorse economiche importanti ed avviare un piano di rilancio complessivo per assicurare al Livorno il futuro che si merita”.
Ed a quanto ammonterebbe, secondo lei, l’investimento necessario per rilanciare il Livorno calcio?
“Solo per ripartire occorreranno dai due ai tre milioni di euro. Solo un nuovo imprenditore, al di là del nome, può essere in grado di rilanciare questa società, per la quale altrimenti il destino è segnato perché il passivo è veramente pesante. Spinelli deve cogliere l’opportunità che gli si presenta. Non può continuare a finanziare il club a fondo perduto. Oltretutto è evidente che non ha più molta voglia di impegnarsi nel Livorno. Ciò è anche lecito, sia chiaro, dopo ventidue anni... Favilla, al contrario, ha entusiasmo ed è pronto a rilevare il cento per cento delle quote, ad investire per far tornare la squadra amaranto ai livelli raggiunti proprio con Spinelli”.
Ma che sensazioni ha, concretamente, rispetto a questa trattativa?
“Sono realista. Credo che Spinelli in cuor suo sappia che non può andare avanti così. Però l’uomo è imprevedibile. Mi auguro in ogni caso il bene del Livorno. Spinelli sa che, vendendo a Favilla, cederebbe in mani sicure e buone. La sua creatura continuerebbe a vivere e riprenderebbe a crescere. Se poi è in grado di cedere ad altri ugualmente affidabili, va bene lo stesso. Ma deve farlo al più presto, per il bene del Livorno”.
Un’ultima domanda. Cosa potrebbe accadere se Spinelli dovesse rifiutare l’offerta di Favilla e non ci fossero altri reali acquirenti?
“Sarebbe probabilmente l’inizio della fine. La situazione è grave e giocoforza bisognerebbe procedere con azioni a tutela della società e del patrimonio sportivo. Però adesso è meglio pensare all’offerta sul tavolo e alla volontà, spero condivisa, di dare al Livorno una nuova prospettiva”.
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