Alè Livorno

Ha fatto il furbo e si è intrufolato. Domani a letto presto e senza cena. E forse non gli consento neanche di scrivere il messaggio settimanale nel suo "angolo del Clone".
Sono democratico, ma con il Clone, lo ammetto, sono autarchico. Come disse quello che io definivo il capo degli ultras (aveva una sorella che gli somigliava tutta che lavorava alla Coop della Rosa) a Cecina negli anni 80, dopo un'altra batosta: " con la violenza si ottiene tutto".
Lui, però, aveva il viso a buono. Non l'ho più visto dopo che sono subentrate le BAL.

il clone ha scritto: ↑ven 25 giu 2021, 21:42 In quell'occasione, nella riunione in Banditella, fu proposto di rilanciarci con il Picchi, ma si preferì cercare di convincere Caresana perché il Picchi era un'altra realtà di Livorno, un'altra storia (degnissima), ma non la nostra. Cosa c'è di diverso nel rilanciarci ora con il Sorgenti?
Vai con loro, per poi dividerti se viene un imprenditore? Sarebbe possibile dopo avere messo i piedi una struttura da noi finanziata? Sarebbe giusto nei confronti di PLP levarci di ulo (ammesso che lo facciamo, della qualcosa ho i miei dubbi e Bruciati è stato onesto nella sua risposta a questa precisa domanda dicendo che sarebbe stata valutata per un periodo di tempo la serietà dell'imprenditore e poi messa ai voti)? Ma chi ti prende se poi non può avere la libertà di gestire. Ecco che subentra il discorso di Lenny di una dimostrazione di forza e attaccamento della tifoseria con un costo doppio dell'abbonamento in cambio, eventualmente, di una rappresentanza che abbia solo il compito di far sentire che ci siamo, che vogliamo serietà.
Al limite perdiamo un anno, ma non perdiamo la nostra identità. Abbiamo sempre detto che una volta che Spinelli si levava di ulo avremmo trovato chi ci avrebbe comprato, così come tante altre realtà meno appetibili della nostra.
Credo che ormai, dopo due anni di questo calvario, ci siamo scordati dei tempi delle vacche grasse. Lo sappiamo che ci aspettano tempi diversi. Chi se ne frega. Noi siamo noi, nel bene e nel male.
Io la penso così, anche se sono consapevole di essere una voce fuori dal coro. Ma, quantomeno, dico le stesse cose sin dall'inizio di questa vicenda.

stai parlando di una 'osa completamente diversa: si fallì perchè non si pagò la fideiussione per l'iscrizione al campionato professionistico e solo dopo Caresana trovò 286 milioni, ma ce ne voleva 300 per iscriversi all'Eccellenza (che non esisteva nemmeno prima di quell'anno, tanto che nelle canzoncine a presa di 'ulo, i pisani dicevano sempre che 'sera andati a gioà in Promozione) e i restanti 14 li mise Tancredi proprio per non far andare il titolo sportivo cittadino al Picchi, l'ha raccontato più di una volta lo stesso Tancredi.
in questo caso vì avresti azzerato la storia del Livorno, perchè sarebbe stato assorbito dal Picchi in quanto tale, ma nel caso oggi fallisse l'AS Livorno Calcio, la Pro Livorno ne prenderebbe il posto, cambiando denominazione e colori sociali e sarebbe la prosecuzione del nostro Livorno e la fine della Pro Livorno.
non so bene come funzioni, ma se non mi sbaglio, non nasci dal nulla, ma devi prendere comunque il posto di qualcuno che esiste già; almeno credo ma non vorrei dì una cazzata.
resta il fatto che sono due cose completamente differenti.

Ho capito: il paragone non è valido. Resta comunque il fatto che se parti con una società autogestita gli eventuali imprenditori gireranno al largo e tu dovrai faticare non poco per galleggiare. E in questo caso rischiano i tifosi che non hanno certo le risorse e le scappatoie (legali o meno), le forme di compensazioni degli utili o interessi extra calcistici da sfruttare pur perdendo nel calcio. Credere che Lenny sia uno sprovveduto o che faccia le picche con Bruciati o con qualsiasi altro non è razionale. Detto questo, sono convinto che lui abbia comunque agito in modo tale da convincere la curva a non unirsi a LP, ma che lo abbia fatto per una precisa convinzione sulla fattibilità. L'argomento addotto come motivazione da parte della curva era sicuramente vero, e in un certo senso valido, ma comunque (a parer mio, s'intende) non prioritario. Quello vero era l'altro: la fattibilità.
Prioritaria è la convinzione che occorre un imprenditore e che, casomai, dobbiamo creare un clima favorevole affinché sia attratto. La compattezza della tifoseria, un grosso numero di abbonamenti già pronti con un surplus economico che intervenga per quel tanto vituperato 1% che ha semplicemente il valore di far capire a un imprenditore che voglia operare con serietà che è ben accolto, tanto che la tifoseria si è anche frugata per una semplice rappresentanza con il valore di controllo.
A me l'idea è piaciuta subito anche perché non vincola a una gestione una massa di persone le cui risorse sono comunque limitate e spesso (non dico che sia il mio caso, ma di altri sicuramente sì) messe a disposizione con un grosso sacrificio, soprattutto per i ragazzi della curva. Se le cose vanno male cosa si fa? Chi ricapitalizza?
E quando s'investe non si può guardare soltanto la previsione ottimistica, ma per prima cosa prendere in considerazione quella pessimistica, altrimenti poi ci si trova con il culo per terra.
Per chi ha pratica di gestione questo è l'ABC.

Plinio ha scritto: ↑gio 24 giu 2021, 15:54 L'Ancona per tornare nel calcio si fonde con il Matelica (100 anni di storia ma comune di 8000 abitanti, che non regge il peso del professionismo da solo). Matelica è in provincia di Macerata.
Vicenza per tornare nel calcio sceglie il Bassano, comune a 40 Km da Vicenza.
Ferrara per tornare nel calcio si affida alla Giacomense, allora in C2, squadra del comune di Masi Torello, comune a 20 Km da Ferrara.

Ai Livornoni fa schifo una squadra per bene della propria città, con una struttura forte e un'etica sportiva giusta, amministrata da livornesi. In nome di un logo nato nel 1991. Bada bene il logo perché il titolo sportivo lo conferisce la FIGC e non può essere oggetto di compravendita (NOIF, art. 52).

Va bene così. Il primo che si lamenta ciabattate nella ghigna. (metaforiche).

...nelle parole di Salvetti oltre al sindaco che fa rispettare la legge si sente anche il tifoso che difende la passione ed i colori della città !!!
GRANDE !!!

Quello che non mi piace di questo articolo è il concetto che se questa società fallisce sparisce l'amaranto e tutto ciò che rappresenta!

Perché questa società ci rappresentava ??

Chi è che incarna lo spirito amaranto ed i suoi valori ?

Una società che spreme tutto ciò che può sfruttando una città e i suoi tifosi, lasciando una scatola vuota oppure noi che insieme ad alcuni giocatori ed allenatori abbiamo dato tutto per l'amaranto !!

Finiamola di aspettare un nuovo padrone che (se) arriverà farà come gli altri: prendiamoci l'amaranto e creiamo qualcosa che ci rappresenti veramente !!!

AVANTI U.S. LIVORNO POPOLARE !!

Bravo Salvetti.
Parole inappuntabili.
Ora avanti LP.

Plinio ha scritto: ↑sab 26 giu 2021, 0:51
Plinio ha scritto: ↑gio 24 giu 2021, 15:54 L'Ancona per tornare nel calcio si fonde con il Matelica (100 anni di storia ma comune di 8000 abitanti, che non regge il peso del professionismo da solo). Matelica è in provincia di Macerata.
Vicenza per tornare nel calcio sceglie il Bassano, comune a 40 Km da Vicenza.
Ferrara per tornare nel calcio si affida alla Giacomense, allora in C2, squadra del comune di Masi Torello, comune a 20 Km da Ferrara.

Ai Livornoni fa schifo una squadra per bene della propria città, con una struttura forte e un'etica sportiva giusta, amministrata da livornesi. In nome di un logo nato nel 1991. Bada bene il logo perché il titolo sportivo lo conferisce la FIGC e non può essere oggetto di compravendita (NOIF, art. 52).

Va bene così. Il primo che si lamenta ciabattate nella ghigna. (metaforiche).

infatti un mondo di discorsi e di distinguo iperconcettuali con tanti ghirigori su fede, appartenenza, storia... per farla breve anche per me il Livorno è uno, ma non esiste più. il piano è partire con una società livornese già strutturata che poi rilevi il titolo quando si saranno levati di ulo, e diventi il Livorno uno e Trino.
Se il Livorno fallisce dovevamo già essere pronti per rilevare il titolo come Pro Livorno e diventare US Livorno. il resto dei discorsi per me sono solo perché è più comodo aspettare che altri facciano le cose al posto nostro. Io non faccio parte di questa inoperosa maggioranza. poi non lamentatevi come dice Plinio

credo che lo sfratto della spinellese ieri e il comunicato di Maurya oggi, facciano parte di una strategia in cui amministrazione comunale e società indiana vanno a braccetto
speriamo bene

MANDRE ha scritto: ↑sab 26 giu 2021, 11:32 ...nelle parole di Salvetti oltre al sindaco che fa rispettare la legge si sente anche il tifoso che difende la passione ed i colori della città !!!
GRANDE !!!

Quello che non mi piace di questo articolo è il concetto che se questa società fallisce sparisce l'amaranto e tutto ciò che rappresenta!

Perché questa società ci rappresentava ??

Chi è che incarna lo spirito amaranto ed i suoi valori ?

Una società che spreme tutto ciò che può sfruttando una città e i suoi tifosi, lasciando una scatola vuota oppure noi che insieme ad alcuni giocatori ed allenatori abbiamo dato tutto per l'amaranto !!

Finiamola di aspettare un nuovo padrone che (se) arriverà farà come gli altri: prendiamoci l'amaranto e creiamo qualcosa che ci rappresenti veramente !!!

AVANTI U.S. LIVORNO POPOLARE !!

Concordo. Avanti subito. Abbiamo già perso tempo.

Alè Livorno

La Telenovela continua...

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