Buon Santo Stefano

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Caro Igor,

come certamente la vita ti avrà insegnato, i “credenti” si rivolgono al loro “Signore” soprattutto nei momenti di bisogno e tu rappresenti come nessun altro, l’ancora di salvezza a cui i tifosi livornesi si aggrappano nei periodi più bui, che minano la loro passione.

Ogni anno, in occasione del tuo compleanno, la vera essenza della Livorno sportiva sprigiona la propria riconoscenza, dedicandoti una serie di tributi composti da frasi, testimonianze, foto e video mai banali, che inondano velocemente il web e ricordano al mondo intero cosa tu sia stato e cosa tu rappresenti per la nostra città.

Ormai ci conosci come le tue tasche e sai perfettamente che nelle nostre parole non c’è alcuna retorica, ma molto più semplicemente un autentico legame che ci unisce nell’amore per la maglia e per i veri valori della vita.

Ti sei unito a noi nell’orgoglio dell’appartenenza, con l’umiltà che ti ha sempre contraddistinto, rinnegando le tendenze di un calcio sempre più malato, fatto di mezzi uomini e di falsità, intriso di servilismo.

Ci hai sempre regalato preziose testimonianze di cosa siano la fedeltà a una bandiera e le rinunce necessarie per onorarla.

Tu e noi, probabilmente gli ultimi dei romantici, siamo fuori posto in questo nuovo mondo del calcio, governato da personaggi improbabili e figure losche, animati da sporchi interessi, spesso con il benestare di persone del territorio che fanno di tutto per apparire, credendosi gli unici interpreti della passione e del pensiero di una comunità.

Nell’era dei social e della comunicazione digitale, abbiamo impostato un “alert” sulla data del 24 settembre, ribattezzandola “il nostro Natale”, in segno di riconoscimento verso la tua persona, per ricordarci che ci sei vicino e che l’affetto è meravigliosamente reciproco.

L’attuale proprietà, particolarmente attenta nello sbagliare ogni sua mossa, dopo aver passato mesi a commemorare i compleanni dei più disparati carneadi transitati dalle nostre parti, ha ben pensato di dimenticare quello della figura più rappresentativa di sempre, ponendo tardivamente rimedio solo dopo una sorta di insurrezione popolare attuata dal popolo della rete.

Parliamo degli stessi disperati zerbini che reggono il gioco a questa pseudo-società, una combriccola di raccattati, i cui ingredienti sono supponenza, arroganza, presunzione, permalosità, ma soprattutto incompetenza e improvvisazione.

A completare l’opera ci pensano poi i media locali, distanti anni luce da ciò che dovrebbe essere un vero progetto di informazione, sempre schierati dalla parte del padrone e mai capaci di muovere critiche costruttive nell’interesse della squadra e nell’opinione dei tifosi.

Caro Igor, nel nostro cuore sappiamo che tutto questo un giorno finirà e che insieme torneremo a riconquistare e ad amare intensamente il nostro Livorno, ispirati dai valori che persone come te ci hanno insegnato.

Ancora auguroni Igor, anche oggi che è Santo Stefano.

P.S. PALESTINA LIBERA 🇵🇸