Unione Sportiva Livorno

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È trascorso appena un anno dall’arrivo di Joel Esciua al timone dell’Unione, ma sembra passato un secolo.

Quella terminata domenica in quel di Grosseto è stata una stagione calcistica travagliata, chiusa con un risultato sportivo pessimo e costellata da episodi extra campo, che vanno dall’assurdo all’incredibile.

Frugando nella memoria, facciamo fatica ad evocare altre situazioni simili. Mai abbiamo avuto a che fare con un presidente che ad un certo punto, ha deciso di dichiarare guerra ai tifosi, alla Curva Nord, alla stessa città di Livorno.

Durante quest’anno abbiamo dovuto subire umiliazioni in campo, ma quel che è peggio, continui affronti da parte di colui che dovrebbe essere il primo tifoso amaranto.

Basti ricordare l’episodio della foto distrutta nella pancia dell’Armando Picchi, il polverone scatenato dalla presenza delle bandiere palestinesi in curva o l’intervista a “La Repubblica”, dove si parlava di antisemitismo accostato alla nostra città, come se fosse stato un covo di nazisti.

Da qualche giorno però, sembra esserci all’orizzonte una nuova possibilità: l’imprenditore Locatelli, supportato da personaggi del calibro di Igor e Cristiano, ha intenzione di rilevare la società e rilanciarla.

C’è un appuntamento fissato al Goldoni per il 20 o il 22 maggio, che servirà per illustrare il progetto alla città e c’è soprattutto una prima adesione al progetto, quella di Giovannini, il dirigente più apprezzato e quotato della categoria (e non solo), che due anni fa schiantò il girone di serie D, ottenendo la promozione con l’Arezzo.

In città si respira entusiasmo per questa opportunità e anche questo forum guarda con curiosità e fiducia al progetto, anche se come ha sempre fatto, valuterà ciò che sarà detto, ma soprattutto ciò che sarà fatto, senza sponsorizzare né osteggiare a prescindere. Ovviamente gli ostacoli che incontrerà il gruppo Locatelli saranno grandi e numerosi e il primo, sembra incredibile, si profila essere quello legato al simbolo, al famoso “Dollaro”.

Pare ci sia una diatriba interna al Magnozzi, club storico, riguardo alla concessione del marchio: da una parte Fernandez, presidente del club, che sembra aver trovato un accordo con l’attuale proprietà, dall’altra una parte degli altri soci, che invece vorrebbe sostenere Locatelli ed il nuovo gruppo imprenditoriale; si parla addirittura di cause legali ed avvocati già reclutati per studiare il da farsi.

Purtroppo siamo stati facili profeti, quando tre anni fa ipotizzavamo che una gestione del marchio da parte di un privato, si sarebbe potuta rivelare un problema.

Un simbolo storico come quello dell’Unione doveva essere donato subito alla città e non tenuto in ostaggio come poi è avvenuto, ma la cosa ancor più paradossale è che chi detiene questo marchio non è mai stato rappresentativo di nessuno, se non di se stesso.

Questa è una vecchia storia di cui avremmo fatto volentieri a meno, che vede protagonisti sempre certi personaggi che non si capisce perchè, finiscono per sentirsi sempre più tifosi di tutti gli altri.

Poi non contenti, questi signori fanno anche finta di non vedere le posizioni chiare ed inequivocabili di chi invece è veramente rappresentativo della tifoseria amaranto, ovvero la Curva Nord, di cui sposiamo le linee guida: contestazione ad oltranza al signor Esciua affinchè ceda la società e se ne vada. Un altro anno con questa società al comando è impensabile.

ESCIUA VATTENE!