Cenaia – US Livorno 1-1

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Stavolta nemmeno il presidente è riuscito a trovare una scusa per una prestazione talmente imbarazzante da entrare nel libro nero delle peggiori partite del Livorno, appena sotto quelle con Pomezia e Tau Altopascio di un paio di anni fa. Siamo ufficialmente rientrati dentro a un fosso. Anzi, a un Fossati.

Facchetti 6
A volte essere un portiere è conveniente, i tuoi compagni fanno schifo e tu non c’entri niente.

Schiaroli 4,5
Se giocasse contro la rappresentativa locale del dopo lavoro ferrovieri di Lastra a Signa si farebbe ammonire anche lì.

Dal 56’ Carcani 4
Più che lanci i suoi sembrano i tiri di apertura delle partite di golf. Occhi chiusi e via, a passeggiare fino alla prossima buca.

Tanasa 4,5
Il mister lo mette dietro perché non si fida dei nostri centrali, ma all’occasione lo facciamo avanzare perché i nostri attaccanti non sanno segnare. In difesa comunque infonde lo stesso senso di sicurezza di un autista di pullman messicano alla quinta tequila.

Curcio 4,5
È l’unico che sa crossare ma, giocando nei tre di difesa, deve farlo dal Brasile. Masochismo sulla fascia sinistra.

Camara 4,5
C’era un tempo in cui spingevamo solo dalla sua fascia, adesso non spingiamo nemmeno per aprire la porta di casa.

Dal 67’ Menga 6
Entra con l’obiettivo di far ammonire tutti gli avversari che gli si parano davanti. Nobile scopo, ma il gioco del calcio avrebbe un’altra finalità.

Sabattini 4,5
È la tipica ragazza della porta accanto: quando la incontri sul pianerettolo è simpatica, carina e brillante, ma se ti ritrovi a passarci insieme una serata intera ti rompi i coglioni. Molto meglio quando è utilizzato per una sveltina di quindici minuti e poi chi s’è visto s’è visto.

Luci 8
Segna con un gran tiro da fuori area, lotta con umiltà e coraggio e ogni volta che recupera un pallone in scivolata carpiata mi si inumidiscono gli occhi. Sarebbero bastati altri due con il suo spirito e a quest’ora eravamo già a programmare il prossimo campionato di Serie C.

Nardi 4,5
Secondo lo psicologo Albert Bandura i bambini imparano in un ambiente sociale imitando il comportamento altrui. Una teoria che spiega le sue prestazioni. Se giochiamo contro la Pianese sembra un fenomeno, quando affrontiamo il Cenaia dà l’impressione di essere un brocco.

Goffredi 4,5
È come una lampadina inserita in un attacco troppo grande. Non si può accendere ma il mister continua ad avvitarlo sulla fascia sinistra.

Tenkorang 4,5
La traversa iniziale aveva fatto ben sperare, e invece era il classico tiro del principiante. Per il resto della gara si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. I suoi piedi e il pallone sembrano correre su due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. E quando succede cambiano subito strada, come due persone che fanno finta di non conoscersi.

Cori 4
Sembra uno che sta facendo una corsetta al campo scuola mentre intorno a lui è in atto un torneo di pingozzo. In quei rari casi in cui piove un cross accettabile si ferma guardando in alto come uno che ha appena visto passare in cielo una stella cadente.

dal 60’ Luis Henrique 4,5
Gli attaccanti si dividono in tre tipi: quelli che corrono e segnano, quelli che corrono senza segnare, quelli che segnano senza correre. Lui non appartiene a nessuna delle tre categorie.

All. Fossati 4
Neanche la fortuna di Fabio il Fortunato poteva nascondere troppo a lungo la pochezza tecnica e mentale di una squadra costruita dalla dirigenza in una notte di baldoria sudamericana, allestita comprando in 9 mesi 40 giocatori, nessuno dei quali capace di tirare in porta contro un CENAIA per mezz’ora in inferiorità numerica.

Nella foto: Cori e Tenkorang mentre osservano un cross disintegrarsi nella mesosfera a 100 km dalla superficie terrestre.