Un Livorno senza anima né palle, pareggia sul neutro di Pontedera contro il derelitto Cenaia ed inanella l’ennesima figura indecente di questo campionato degli orrori.
Non sono bastati 400 tifosi che hanno cantato 95 minuti, non è stato sufficiente passare in vantaggio, nè giocare gli ultimi 25 minuti in superiorità numerica.
Gli 11 del “Presidente delle cose mai viste” sono riusciti nell’impresa di NON battere l’ultima della classe, la squadra peggiore del campionato più ridicolo della storia del calcio, una compagine che fino ad oggi aveva raccolto la miseria di 13 punti, segnando appena 21 goal e subendone 57.
Si salva solo Luci, l’unico a non ammainare la bandiera, il solo che non merita questa umiliazione. Gli altri non sono degni neanche di una breve menzione.
Siamo invece molto curiosi di leggere le cronache, per capire a chi o a che cosa verrà addossata la colpa di questa ennesima catastrofe, in questa stagione buttata al macero.
Oggi nessuna bottiglietta è volata sul terreno di gioco e nessun coro di protesta è stato intonato dal settantesimo in poi. L’arbitro è stato ininfluente, anzi a ben vedere ci ha addirittura favorito con l’espulsione del loro numero 10. C’era vento è vero, ma supponiamo che disturbasse anche gli avversari. A questo giro cosa si inventeranno i nostri eroi per difendere l’indifendibile?
Un altro dubbio ci tormenta: quanti altri tifosi critici nei confronti del padre-padrone saranno bannati su Facebook dalla pagina ufficiale della società, solo per aver espresso una semplice critica? Di questo passo resteranno in rete solo i ruffiani che ancora non si sono resi conto di cosa stia succedendo ormai da mesi.
A proposito di Esciua, ci permettiamo un consiglio: dopo le svariate promesse non mantenute e a seguito dei risultati imbarazzanti raggiunti, dovrebbe trovare il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, evitando di fare il solito scaricabarile, visto che è evidente che il fallimento più grande è proprio quello di aver voluto fare tutto da solo, senza averne i mezzi e non riuscendo mai a fare tesoro degli innumerevoli errori commessi.
Ci vengono i brividi se pensiamo che una volta finita l’ennesima stagione fallimentare, con tutta probabilità sarà nuovamente lui al timone del nostro amato Livorno. Una cosa del genere non ce la meritiamo, figuriamoci se dovessimo fare anche il bis.
Terminiamo con l’ultimo appello, anche se sappiamo che cadrà inascoltato, ai cari giornalisti nostrani: volete continuare a compilare tabelle o ne avete abbastanza? Facciamo che per quest’anno basta così.
Delle volte bisogna prendere atto delle cose e rassegnarsi: il Livorno NON andrà in serie C e forse non è la cosa peggiore che ci sia capitata in questa stagione vergognosa.