Illusioni amaranto

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Finalmente.

Dopo mesi di nulla, all’improvviso il Livorno scende in campo da squadra vera e spazza via il Ghiviborgo con un sonoro 4-1. Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci: una partita, per quanto ben giocata, non significa niente.

Il campionato, per quel che ci riguarda, è ampiamente compromesso, ma registriamo un sussulto in un elettroencefalogramma che sembrava irrimediabilmente piatto. Sul prato del Picchi abbiamo visto undici giocatori con le idee chiare ed un piano partita ben stampato in testa.

Gli amaranto se la sono giocata tutta in avanti. Squadra corta, pressing altissimo sulla costruzione dal basso del Ghiviborgo, tanta corsa sui portatori di palla avversari ed una volta in possesso della sfera, nessun lancio lungo, con appoggi ai centrocampisti e grandi sgroppate sulle fasce.

Togliere Tanasa dalla zona cruciale ed inserire Bellini, ha avuto lo stesso effetto del barattolo di spinaci su Braccio di Ferro, un’iniezione di dinamismo e vigore, che ha gasato tutta la squadra.

Davanti Luis Henrique ha pressato chiunque ed ha corso per due, facendo la guerra su tutti i palloni sporchi, supportato da Giordani, in ripresa rispetto alle ultime uscite.

Sulle fasce Camara e Curcio hanno galoppato a tutta velocità ed in mezzo, la cerniera formata da Luci, Bellini e Nardi ha funzionato per 90 minuti.

Tutto risolto?

Assolutamente no. Dietro abbiamo ballato, abbiamo di nuovo vanificato il vantaggio, subendo il pari dagli avversari senza tenere la porta inviolata, ma rispetto al recente passato la squadra non ha mollato alla prima difficoltà ed anzi ha continuato ad applicare le direttive del mister fino alla fine, anche sul 4-1.

Registriamo ancora le incertezze di Albieri, la permanenza in panchina di Fancelli e Sabattini, ma ciò che oggi ci è piaciuto e fa passare in secondo piano i difetti congeniti di questa squadra, è stato l’atteggiamento sempre propositivo e mai rinunciatario, la voglia di correre e la determinazione nel voler agguantare una vittoria che mancava ormai da troppo tempo. Gli amaranto non si sono mai disuniti, abbiamo visto organizzazione e applicazione.

Non abbiamo le statistiche a portata di mano, ma probabilmente oggi, in 90 minuti, abbiamo effettuato più tiri verso la porta di quanti non ne abbiamo fatti nelle precedenti 7 partite.

Inutile guardare la classifica, inutile volare con la fantasia o fare tabelle che non saranno mai rispettate. Prendiamo il buono di questa domenica e teniamolo da parte almeno fino alla partita col Tau.

Se ciò che abbiamo visto oggi si ripeterà, forse potremo parlare di svolta, altrimenti sarà stata la classica rondine, ma senza la primavera in arrivo.