Il Livorno torna in trasferta per la tredicesima di andata, giornata caratterizzata dallo scontro al vertice tra Grosseto e Pianese. La squadra avversaria degli amaranto è il Montevarchi, compagine che naviga nelle acque malsane della bassa classifica. Si gioca al Brilli Peri, stadio maledetto dove il Livorno, nei suoi 108 anni di storia gloriosa, non è mai riuscito a vincere.
Favarin decide di schierare ancora una volta il 3-5-2 con Ronchi, Brenna e Savshak a difendere Albieri, in mezzo al campo il debuttante Tanasa, fresco arrivo dalla Pistoiese, con ai lati le mezze ali Bellini (riportato nel suo ruolo) e Nardi, mentre sulle fasce agiscono Camara a destra e Curcio a sinistra. In attacco gioca la coppia Cesarini-Giordani.
Prima mezz’ora di gara soporifera, con gli amaranto che badano a non scoprirsi e il Montevarchi a tentare di imbastire azioni di attacco con scarsi risultati. Tanasa cerca di farsi vedere in mezzo, ma molte volte la palla fatica ad arrivare ai centrocampisti e viene lanciata lunga in avanti verso Cesarini e Giordani, giocatori che non eccellono certo per le doti aeree o per saper difendere la palla spalle alla porta.
Fortuna vuole che intorno al 40esimo, un errore nell’uscita da dietro da parte dei bianchi padroni di casa, regali un pallone agli avanti del Livorno che, dopo un batti e ribatti, passano in vantaggio grazie a Cesarini. Livorno avanti col minimo sforzo e squadre al riposo dopo un solo minuto di recupero.
Nella ripresa il copione della gara non cambia. Il tecnico amaranto toglie prima Cesarini per Mutton, poi Giordani per Sabattini ed infine Camara per Menga, con Bellini dirottato a destra. È proprio l’esterno amaranto a chiudere la contesa, ribadendo in rete una corta respinta dell’estremo aretino, dopo una bella combinazione Sabattini-Nardi. Squadra festante sotto il settore e tabù Brilli Peri infranto dopo più di un secolo di tentativi.
Grazie al concomitante pareggio tra Grosseto e Pianese, il Livorno accorcia sulla testa della classifica, che dista ora solo cinque punti.
Gli amaranto sono venuti a capo di una gara non semplice, su un campo ostico, di fronte ad un avversario assetato di punti. Quella di Favarin è una squadra ancora alla ricerca di un assetto definitivo e non potrebbe essere altrimenti visti gli errori di valutazione commessi nel mercato estivo ed il continuo viavai di calciatori.
Sicuramente conforta il fatto che le quote stiano mostrando miglioramenti tangibili. Nardi e Fancelli sono due certezze assolute, Savshak sta crescendo a vista d’occhio, Menga rappresenta un’arma tattica importante, Camara mostra buon potenziale ed i portieri, con l’aumentata solidità difensiva, soffrono meno rispetto all’inizio di campionato.
Purtroppo manca ancora un gioco che sia degno di questo nome, l’impressione è che Favarin miri a non subire goal per poi sperare in un’invenzione degli uomini d’attacco. Diamo tempo a Tanasa di inserirsi e vediamo se davvero può rappresentare l’uomo d’ordine che manca al Livorno da tempo immemore.
Ci si poteva aspettare di più, è lecito sperare in qualcosa di meglio, ma è anche vero che la serie D è questa: un campionato difficile, fatto di agonismo, corsa e pochi fronzoli, e quindi ci prendiamo volentieri questi tre punti e pensiamo già alla prossima, nella speranza di non soffrire il fattore Picchi.
Nota a margine per i numerosi livornesi presenti anche oggi a sostenere la squadra: belli, rumorosi e colorati come sempre, unica certezza in mezzo a mille dubbi.
Chiudendo, vogliamo parlare del nuovo campione dei pesi medi di Cage Warriors, il livornese Dario Bellandi. Non siamo esperti della disciplina e non conosciamo il nostro concittadino personalmente, ma abbiamo avuto il piacere di sentire le sue parole in un’intervista che ha preceduto la competizione nella quale si è affermato e ci ha colpito il suo spirito labronico.
Complimenti, ti vogliamo festeggiare anche noi come i ragazzi sui gradoni a Montevarchi.
Forza Livorno, ora più che mai.