Pianese – US Livorno 1-1

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Biagini 5,5
Con la palla tra i piedi è più pericoloso della curva di Puccio Sterza il sabato notte dopo la discoteca. Nel primo tempo offre un ottimo assist a quelli della Pianese che però non raccolgono l’invito. Dieci minuti dopo passeggia fuori dall’area con la sfera in braccio, ma l’arbitro per fortuna non si accorge di niente. Nel finale uscite a vuoto a profusione. Brividi.

Brenna 5,5
Palla al piede si inventa una partita di tiro al bersaglio con Fancelli a chi colpisce per primo la bandiera della Palestina sventolata dai nostri tifosi. E alla fine a vincere la sfida è proprio lui, per la gioia di Esciua.

Fancelli 5,5
All’ultimo secondo compie una scivolata folle tra i malleoli avversari in piena area di rigore. Graziato dall’arbitro, non passerà comunque un bel quarto d’ora nello spogliatoio con il nostro capitano. Pene corporali in vista.

Ronchi 6
Appena può cerca di mettere in difficoltà il nostro portierino con dei retropassaggi infidi, ma in difesa tiene botta. O meglio ne dà tante.

Luci 6
Lo schema di Favarin continua a prevedere che debba reggere da solo tutto il centrocampo e il capitano, per evitare nuovi danni da parte di Biagini, è costretto a battere anche le rimesse dal fondo partendo palla al piede dall’area piccola, come i portieri volanti nei tre contro tre in Villa Fabbricotti. Forever young.

Bellini 6
I duelli sulla fascia di sua competenza sono talmente violenti che ogni volta che l’azione si sposta dalle sue parti TeleGranducato fa scorrere in sovrimpressione la scritta: “visione da parte dei minori di 12 anni consigliata con la presenza di un adulto.” Assicura cure medievali a tutti quelli che provano a superarlo.

Nardi 7
Più che un tiro il gol assomiglia alla classica spaccata di apertura ai tornei di biliardo alla Casa del Popolo dell’Impruneta, condita da bestemmie di accompagnamento del pubblico ultraottantenne.

Brisciani 5,5
Viene ammonito per aver tentato di togliere i pantaloncini a un avversario. Freschi ricordi del suo diciottesimo al Gilda Night Club.

Dal 72′ Coriano 5,5
Il mister gli dice di giocare come Brisciani e lui per sicurezza si fa ammonire dopo cinque secondi dal suo ingresso e poi tenta una goffa Pole dance spalmandosi sulla panchina della Pianese.

Cesarini 5
Sembra uno chef che vuole proporre la cucina gourmet alla sagra della trippa al sugo. Tanti virtuosismi, ma alla fine si mangia poco o nulla. Inoltre la sua tenuta fisica al momento è pari a quella di Chef Cannavacciuolo.

Giordani 5
Il baffo più irriverente della Serie D vince il premio per miglior rissa della giornata scagliandosi contro mezza Pianese, forte del suo potente veleno. Ma alla fine si prende un’ammonizione che gli fa da sedativo e scompare nella sua buca sotto le pietre.

Dal 62′ Sabattini 6
Google Maps non prende, il 5G si è fermato a Grosseto e lui non riesce a trovare la posizione per arrivare in porta. Sono cose che possono capitare sul Monte Amiata. Piancastagnaio, ma dov’è?

Cori 6
I suoi scontri con i difensori sono utilizzati come crash test dalle principali case automobilistiche. Riesce a superare l’urto frontale pieno, quello laterale e il cappottamento, ma viene bocciato sul test del castagno, in cui si spappola un quadricipite contro i tronchi degli alberi dell’Amiata ed è costretto a uscire.

Dal 46′ Mutton 5
Ha la capacità di anestetizzare il nostro reparto offensivo con la sua sola presenza.

All. Favarin 5,5
Schiera Cesarini dal primo minuto nonostante abbia circa dodici minuti di corsa lenta nelle gambe. Dopo essere passati in vantaggio la paura di vincere è talmente grande che comanda ai nostri di buttarsi a terra in qualunque momento, anche se mancava ancora un’ora alla fine. Alla fine si dichiara contento per un pareggio utile forse per la sua panchina, meno per la nostra classifica. Mentalità.

Nella foto: un bel primo piano di Nardi alla Casa del popolo dell’Impruneta.