US Livorno – Tau Altopascio 2-4

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Se tra i professionisti il nostro spauracchio era il Chievo, tra i dilettanti l’avversario esclusivo ed imbattibile (solo per noi) è il Tau Altopascio. Centinaia di tiri subiti, pali, traverse, triplette, esultanze da finale di Champions. Ma che vi abbiamo fatto di male? Misteri del calcio.

Biagini 6
Gli ospiti gozzovigliano nella nostra metà campo e lasciano un bordello enorme. A lui tocca rattoppare, sistemare e pulire. Tra aspirapolvere, mocio e palloni e da raccogliere in fondo alla rete è sempre con la schiena curva. Casalingo disperato.

Nizzoli 5
Probabilmente era all’oscuro che per il Tau quello contro di noi è, per motivi ancora non del tutto chiariti, un derby da giocare alla morte. E una delle vittime è la nostra piccola quota. Che la fascia destra ti sia lieve. Rip.

Ronchi 4
A inizio match si spinge in avanti sfiorando la rete, ma gli era già andata di culo una volta con il Grosseto e l’attaccante non è esattamente il suo mestiere. Quando ritorna nelle sue posizioni scopriamo che non lo è neanche il difensore. Ma allora qual è? Centro per l’impiego.

Brenna 4,5
Quando nella ripresa il Tau imperversava da ogni lato colpendo pali e traverse, tenta il suicidio con i lacci degli scarpini ma viene salvato da Biagini. Forza Duccio, ci deve essere una soluzione migliore.

Brisciani 4,5
Sul primo gol sta a guardare il cross rasoterra con le mani dietro la schiena come nella migliore tradizione degli umarelli davanti ai cantieri stradali. Nella ripresa viene colpito anche lui dall’ipnosi collettiva provocata da Giucas Casella, assoldato per l’occasione da quei furbetti del Tau.

Bellini 6,5
Se continua così dovranno fargli una statua. E’ l’ultimo a mollare, lotta da solo contro tre, quattro avversari, segna il gol che accorcia le distanze e i compagni lo festeggiano così tanto da non accorgersi che la partita era ricominciata.

Caponi 4,5
Dovrebbe essere il sostituto naturale di Bartolini ma per velocità di esecuzione e movimento mi ricorda Viviani alla quinta birra media.

Palma 4,5
Io non me la sento di infierire. Non possiamo chiedergli di correre, al massimo può fare ombra.

Nardi 5
All’ennesima richiesta di un cappuccino di soia tiepido decaffeinato è colpito da una crisi isterica e inizia a prendersi a cazzotti da solo urlando: “questa è un’enoteca non una caffetteria!”
Fino all’ultimo aperitivo.

Cori 5
Dopo cinque minuti prova una sforbiciata in stile taekwondo che fa tanto Ibra. Ma le somiglianze con lui si fermano al look.

Mutton 5
Se dopo venti minuti entra in apnea non era meglio inserirlo dopo? Chiedo per tutta la curva.

Dal 54′ Cesarini 5,5
Ogni domenica gli avversari cercano di privarlo in modo permanente delle sue capacità deambulatorie. Di questo passo è destinato all’estinzione. Specie protetta.

Dal 68′ Frati 6
Dopo una lunga crisi mistica ha chiesto un segnale al Signore che gli facesse tornare la fede. Una voce, un raggio di luce, l’apparizione di Igor Protti sopra la traversa. Alla fine l’Altissimo ha optato per un pallone che trafigge l’incrocio dei pali. Ed è subito vocazione. In missione per conto di Dio.

All. Favarin 4
Il primato in classifica gli aveva fatto pensare che potesse essere anche merito suo. Contro il Tau butta in campo una formazione dettata dall’autostima e la supposizione. Che come tutti sappiamo, è la madre di tutte le cazzate. Difesa mai revisionata, Caponi e Palma piantumati a centrocampo, Luci in panchina, Nardi trequartista in cerca d’autore. Prima di schierare i prossimi 11 titolari consigliamo un bagno in una vasca piena d’umiltà.

Nella foto: Giucas Casella alle prese con un sortilegio contro la squadra amaranto.