Seconda trasferta per il Livorno, che affronta il Ponsacco sul neutro di Santa Croce, dopo il pareggio interno col Grosseto acciuffato in extremis.
Favarin deve fare a meno di Bartolini e Mutton entrambi infortunati, al loro posto debuttano Luci dal primo minuto in mediana e l’ultimo arrivato Cori in attacco. Per il resto è confermata la squadra che ha fatto bene nelle prime due uscite.
Gli amaranto partono a tutta birra, mettendo in chiaro che saranno loro a fare la partita, nonostante giochino in trasferta. Questo aspetto ci piace ed è giusto che l’allenatore insista perché diventi parte del DNA della squadra. Il problema semmai è che il Livorno tende a sbilanciarsi troppo, trovandosi spezzato in due tronconi nel momento in cui perde il possesso della palla.
Nei primi 30 minuti, nonostante una sorta di arrembaggio alla porta del Ponsacco, le occasioni create latitano, mentre subiamo almeno due contropiedi letali. Sul primo arriva il gol dello svantaggio, complice una mancata uscita di Biagini, sul secondo è lo stesso portiere a compiere una prodezza ed evitare il raddoppio dei rossoblù.
Per fortuna il Livorno di quest’anno ha calciatori che possono fare la differenza in qualsiasi momento, uno in particolare: Cesarini. Il Mago si accende improvvisamente nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione, trovando prima il pareggio su imbucata sul secondo palo e poi l’assist vincente per Cori, che bagna il debutto con la rete del 2-1. Si va al riposo in vantaggio, registrando l’ennesima reazione di carattere della nostra squadra di fronte alle avversità.
Nella ripresa gli amaranto giocano più di rimessa per non scoprire il fianco alle ripartenze del Ponsacco e, nonostante ciò, si rendono sempre pericolosi in attacco. Favarin toglie dal campo Cesarini apparso stremato ed inserisce Caponi a fare da cerniera in mezzo al campo insieme a Luci.
La squadra soffre poco e chiude la gara a dieci minuti dalla fine con Bellini, lesto a ribadire in rete una palla sfuggita dalle mani del portiere avversario; mostruosa la sua partita per voglia, intensità, determinazione ed idee.
È il tripudio per gli oltre 700 tifosi arrivati da Livorno a colorare il settore dello stadio di Santa Croce. Questa vittoria è fondamentale per tutta una serie di motivi:
- dà continuità ai risultati e ci mantiene in alto in classifica nobilitando il pareggio col Grosseto;
- ci dà la consapevolezza che siamo una squadra in grado di assorbire assenze importanti, avendo a disposizione alternative valide;
- sfatiamo il tabù dello Stadio Masini che non ci aveva mai visto vincitori (ed attenzione, la scaramanzia e la cabala in questo sport contano);
- scopriamo Cori, terminale d’attacco già in ottima forma, che partecipa alla manovra, ma sa anche trovare la rete: con Cesarini alle spalle la doppia cifra non è un tabù;
- abbiamo la conferma di Bellini, che probabilmente è la sorpresa più bella di questo inizio campionato;
- applaudiamo ancora Luci, che al netto di una mezz’ora di rodaggio, finisce in crescendo, mettendo insieme un secondo tempo sontuoso (il capitano farà molto comodo per dare equilibrio);
- registriamo la crescita delle quote che disputano una partita ottima;
- incassiamo la prima stecca di Biagini, che passa quasi inosservata grazie al risultato finale; prima o poi doveva succedere, bene che sia capitata nel modo più indolore. Un grosso plauso al bimbo per aver reagito da uomo, scrollandosi di dosso la delusione e disputando una gara nel complesso sufficiente.
Tutto positivo? Certamente no.
Si potrebbe rischiare molto meno dietro, talvolta il Livorno balla la samba in difesa, ma la squadra è nuova ed ha bisogno di tempo per aumentare i giri del motore e l’amalgama. Starà all’allenatore trovare i vari correttivi per eliminare queste situazioni di incertezza.
Al presidente invece chiediamo di fornire ai ragazzi delle maglie decenti, che abbiano almeno i numeri tutti della stessa dimensione. Seppur in serie D, presentarsi in campo con divise che sembrano comprate al mercatino del venerdì dalle nonne ipovedenti dei calciatori, non ci fa fare una bella figura. Siamo alla fine di settembre, ci sembra arrivato il momento di porre rimedio, oltretutto visto che la casacca è già anonima e insipida di base.
Ultima nota per la gente di Livorno: settore esaurito, bandiere, cori, entusiasmo, voglia di seguire e sostenere la squadra. Il sabato a Santa Croce è stato uno spettacolo amaranto, così come accaduto domenica scorsa in casa, con una curva da brividi e alla prima in trasferta a Poggibonsi, con un altro settore segno di nota. Siamo all’inizio del cammino, ma ci sono i presupposti perché si crei uno di quei legami tra campo e gradoni che storicamente sono stati alla base dei successi del Livorno.
Domenica tutti al Picchi per serrare i ranghi e continuare la corsa.
Forza Livorno, sempre.