US Livorno – Grosseto 1-1

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Escluso il primo tempo e l’ultima mezz’ora del secondo, per i restanti 15 minuti abbiamo giocato anche bene. Il pareggio allo scadere è una lezione di vita per tutti. Perché impegnarsi quando tutto dipende dal caso?

Biagini 6
Vogliamo dirlo o non vogliamo dirlo che la costruzione dal basso nei dilettanti è una cagata pazzesca? Basta giochi pericolosi dentro l’area piccola, abbiamo già abbastanza problemi.

Savshak 3
E’ irlandese ma ha origini ucraine e lo abbiamo prelevato da un torneo amatoriale di calcio a 7 in Polonia. Come l’universo anche il calciomercato è un sistema misterioso di cui nessuno ancora è riuscito a scoprire il funzionamento. Ma da ovunque provenga questo individuo riccioluto una cosa è certa: dalle sue parti non è ancora stato inventato il pallone. Sostituito dopo aver giocato una delle peggiori mezz’ore mai viste nella tribolata storia dell’Unione.

Dal 30′ Nizzoli 4,5
Mi ero ripromesso di andarci piano con le nostre piccole quote ancora nel pieno della pubertà, ma quando vedo 12 passaggi di fila sbagliati mi si tappa la vena, mi dispiace, non ci posso fare niente. Il Grosseto, non appena ne intuisce le capacità tecniche (cioè dopo due minuti dal suo ingresso), smette completamente di marcarlo e noi, da veri furboni, gliela passiamo sempre, con risultati prevedibili.

Brenna 5
Il nostro reparto difensivo al momento assomiglia alla rotatoria del Nautico: inosservanza delle più elementari regole del codice stradale e gente che sfreccia da ogni parte. Alla fine si ritrova senza volerlo sul viale di Antignano, impigliato nelle transenne dei lavori per la ciclabile, come un soldato finito contro il filo spinato nella terra di nessuno. Disperso in combattimento.

Ronchi 6
Anni e anni di allenamenti e tattiche inutili quando la verità è che per segnare non devi sapere quello che stai facendo. Realizza il gol all’ultimo secondo di nuca, spalle alla porta, con un pallonetto che si insacca sotto l’incrocio. Non sarebbe in grado di rifarlo nemmeno se ci riprovasse cento volte.

Brisciani 4,5
Altra quota da archiviare sotto le categorie “disagio”, “paura e delirio sulla fascia”, “ritrovarsi per caso con la maglia del Livorno in una partita vera”.

Nardi 5
Per ora è meglio il locale in via Cambini. Spritz e Mojito da migliorare, scelta di vini limitata. Rosso della casa probabilmente annacquato.

Dal 62′ Menga 5.5
Entra per ricordare ai grossetani la legge che porta il suo nome. Una garanzia.

Bartolini 6
Consegne puntali nei primi 45 minuti, nella ripresa purtroppo perde due pacchi per strada e infine rompe il motore del furgone in un brutto scontro di gioco. A fine partita si scusa coi compagni per l’inconveniente. Per il ritiro dei pacchi rivolgersi al centro depositi.

Bellini 6,5
Il momento in cui l’ho apprezzato di più è stato quando nella ripresa ha iniziato a uccidere tutti come un giapponese sull’isola di Okinawa. Provvidenzialmente sostituito prima dell’harakiri finale.

Dal 72′ Caponi 5
Specialista dei calci da fermo, entra e tira il primo sugli stinchi dell’unico in barriera, per poi farsi ammonire dopo 12 secondi dal suo ingresso franando su un avversario. Infine calcia tre angoli consecutivi nello stesso modo, cioè bassi e sui piedi dei grossetani. Non pretendiamo l’intelligenza, basterebbe solo un po’ di buonsenso.

Giordani 5
Il baffo tattico ne aumenta il carisma e il sintomatico mistero. Ma di misterioso c’è anche come abbia fatto a mangiarsi certi gol.

Cesarini 6
Si batte e si sbatte con poca fortuna, ma non ci possiamo lamentare di lui: grazie alla sue orecchie adesso è possibile prendere Radio Bruno anche fuori dalla provincia di Livorno.

Mutton s.v.
Entra, tocca un pallone e muore. Si sta come d’autunno/sull’erba/Mutton.

Dal 15′ Frati 5
Entra, gioca mezz’ora e muore pure lui. Non siamo una squadra, siamo un pronto soccorso.

Dal 45′ Palma 6
Per essere una pianta ornamentale si muove pure troppo.

All. Favarin 5
Dopo essersela presa coi leoni da tastiera realizza che a volte pure loro hanno ragione. Solo che ne cambia troppi e dopo un’ora finisce tutte le sostituzioni costringendoci a giocare in dieci pure a noi.

Nella foto: Bartolini poco prima dell’infortunio.