Qualcuno un giorno allo stadio mi ha detto che questa squadra sarebbe stata in grado di prendere gol anche dalle donne. E aveva ragione. Per l’esattezza Ledonne ce ne ha fatti due.
Bagheria 6
Gli avevamo consigliato di disseminare la porta di santini ma in una squadra del genere non sarebbe servita nemmeno l’apparizione di San Pietro sopra la traversa per proteggere i nostri pali. Guarda il lato positivo, potevi prenderne anche sei o sette e invece ci siamo fermati a tre.
Fancelli 6
Che non si dica che non si fa gol nemmeno con le mani. È il vero assist man della stagione, grazie alle sue rimesse laterali – unico nostro schema di gioco effettivamente riuscito in 9 mesi di campionato. Dalla sua rimessa nasce un palo di Benassi, e poi il gol di El Bakhtaoui. Fossi in te io un saltino alla Libertas o alla Pl lo farei, così, giusto per chiedere due informazioni … poi fai te.
Benassi 5
A un certo punto tocca un pallone che carambola sul legno della Pianese ma il Brachini non se ne accorge e nella concitazione del momento si arrampica sul terrazzo del palazzo di fronte spacca un vetro e chiede agli inquilini “Scusi chi ha fatto palo?” Non lo sapevano neanche loro.
Giuliani 4
Il suo dirimpettaio è un tizio che va al doppio della sua velocità e lui vede bene di stenderlo subito in area di rigore, poi perde un paio di palloni da incenerimento immediato del suo cartellino. Un finale molto amaro e poco digestivo.
Lorenzoni 4
Secondo una leggenda metropolitana Carlo Mazzone, ai tempi della Roma, dopo l’ennesima proiezione offensiva del suo terzino lo prese da parte dicendogli: “A bello, stamme a sentì, quante partite hai giocato in Serie A?” “365, mister” , “E quanti gol hai fatto?” “Quattro” “E allora me dici ndo cazzo vai?” Con un mister come Carletto anche il nostro Lorenzoni si sarebbe sentito dire queste parole e invece lo vediamo sempre correre in avanti finché al 90′, solissimo davanti al portiere, tira sul monte Amiata. Non ci sono più gli allenatori di una volta.
Luci 4
In settimana ha presentato la sua biografia “Oltre la leggenda”. Sarà meglio andare oltre anche questa prestazione.
Dal 55′ Bamba 5,5
Ora lo possiamo dire serenamente, altro che bamba, era tutta roba di bassa qualità tagliata col polistirolo.
Pecchia 6
È l’unico che scende in campo con i coltelli nascosti nei parastinchi ingaggiando dei duelli all’arma bianca degni di una partita di playoff. Poi, visto il mortorio tra i suoi compagni giustamente si rompe le palle e torna a casa deluso come un ultras che non ha trovato la sua rissa della domenica.
Lucarelli 5
Sta cercando il suo posto nel mondo. Forse non è la fascia sinistra.
Dal 46′ Giampà 5
Entra e prima subisce un paio di giochini dagli avversari, poi viene lanciato fuori dal campo e il suo ginocchio muore.
Dal 88′ Russo s.v.
Al contrario dei suoi compagni demolisce l’avversario al primo tentativo di finta con un calcio rotante a cui segue bordata di insulti (con mani sul collo annesse) facendo partire la rissa da frustrazione di cui sentivamo tutti un gran bisogno. Viuleeennza.
Greselin e Bruzzo 4
Sulla trequarti il loro apporto è decisivo quanto la rucola del bustone della Coop sulla tagliata di manzo.
Lucatti 4,5
Anche lui si nota di più quando non gioca che quando scende in campo. Otto attaccanti acquistati in una stagione, nessuno capace di segnare.
Dal 68′ El Bakhtaoui 6
Segna solo quando non serve (suo il gol dell’inutile 3 a 1) e per questo si sente pure in diritto di sbagliare tutti i passaggi successivi.
Collacchioni 4
Un voto in più solo perché questa squadra non l’ha fatta lui, per il resto butta in campo una formazione rassegnata come uno sparring partner. Dall’altra parte del ring però non c’era esattamente Tyson.
Nella foto: Ledonne