E ora ripartiamo. Davvero

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È finita in modo disastroso. Il fatto che lo avessimo già messo in preventivo, non lenisce il giramento di coglioni provocatoci da questa accozzaglia di calciatori, che hanno più e più volte disonorato la Maglia Amaranto nel corso di questa stagione.

Rinnovando i ringraziamenti per Paolo Toccafondi che ci ha fatto ripartire, non possiamo però far finta di non vedere il totale fallimento sportivo.

Non si salva nessuno: i DS sono riusciti nell’impresa di sbagliare quasi tutti i giocatori, i quali hanno offerto prestazioni indecorose contro avversari che avranno come vanto nella loro storia, il fatto di aver fatto lo scalpo al Livorno. Come per esempio l’Orvietana che, incredibile ma vero, è riuscita a prendersi 6 punti nei 2 scontri diretti contro di noi.

I due allenatori che si sono alternati alla guida tecnica della squadra si sono rivelati inadeguati ed è stato grottesco riproporre al pubblico livornese per ben tre volte Collacchioni, che anche il meno ferrato dei tifosi su argomenti tecnico-tattici, lo aveva bollato come inadatto dopo una manciata di partite.

Oltretutto, come nella miglior tradizione, la gara di ieri era stata conquistata dopo aver avuto uno scatto improvviso (e a questo punto da considerare del tutto casuale) nella partita contro il Gavorrano, che ci ha fatto acciuffare il treno dei playoff all’ultimo tuffo, con una vittoria in trasferta che mancava da otto mesi.

Giusto il tempo di far riaccendere una scintilla di entusiasmo, per poi ovviamente buttarci sopra una secchiata d’acqua ghiaccia stecchita giocando un match vergognoso, forse il peggiore in stagione. Verrebbe da pensare che ci abbiano preso per il culo scientemente, se non fosse che non ne sarebbero stati in grado e che il tutto si riconduce al fatto che sono stati imbarazzanti tutto l’anno.

Di positivo c’è che a questo punto, si sgombra il campo da ogni incertezza che una vittoria nei playoff avrebbe portato in dono, con discorsi su ripescaggio si o ripescaggio no, con le varie fazioni all’interno della tifoseria a portare motivazioni per l’una o per l’altra tesi.

Ora c’è da ricostruire tutto e non dobbiamo fare come l’anno scorso in cui, dopo aver fatto gli stessi ragionamenti all’indomani delle partite con Tau e soprattutto Pomezia, siamo passati sopra ad atteggiamenti da parte di qualcuno di quelli che scendeva in campo e che ci aveva fatto fare le figure di merda, che voleva anche due lire di resto.

Nessun fucile spianato nei confronti della nuova dirigenza, ma neanche farsi più andare bene i discorsi invece che i fatti. Perché lo stadio non si riempie seguendo il modello del basket cittadino, ma come succede in ogni parte del mondo, con i risultati sul campo. Ci diano una squadra degna che lotta e che combatte, al resto ci pensiamo da soli. Del resto anche ieri, per una partita che in caso ti avrebbe permesso l’accesso ad una finale dove c’era in palio un bel cazzo infiocchettato, il pubblico livornese era lì.

Forza Livorno, ora più che mai.