Una squadra all’Armando Picchi

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Senza dubbio la migliore partita della stagione: possiamo riassumere con questa lapidaria frase il netto 3-0 con cui Il Livorno si è imposto oggi sul Città di Castello, compagine che è bene ricordarlo, nella partita di andata dette inizio al periodo nero della squadra amaranto.

Mister Esposito schiera Bagheria in porta, conferma la difesa a tre Giampà-Russo-Fancelli, propone sulle fasce Lorenzoni e Giuliani, piazza Luci e G.Neri a centrocampo con Bruzzo trequartista e sorprende in attacco, con la coppia “leggera” Frati-El Bakhtaoui.

Il Livorno parte subito in maniera travolgente, schiacciando il piede sull’acceleratore, con un ritmo altissimo che disorienta gli avversari, che subiscono inermi le continue folate offensive del Livorno. La catena di sinistra, con Giuliani ed El Bakhtaoui, crea molto grattacapi ai difensori del Castello e sulla fascia destra, anche se in modo più accorto, c’è la spinta di Lorenzoni, coadiuvato da Fancelli in fase di recupero palla.

Così dopo soli quattro minuti, si concretizza l’impeto amaranto, con il solito Frati che insacca di testa sul solito assist di Giuliani. La partita appare subito in discesa, anche perchè il Livorno continua a premere senza sosta e con ottime trame di gioco, ma siamo già rimasti scottati in passato per permetterci tanti voli pindarici.

Ci ricordiamo per esempio che proprio il nostro avversario odierno si dimostrò squadra vivace e sorniona, nel match di andata, pronta a colpire quando meno te lo aspetti. Infatti nella seconda metà del primo tempo, gli umbri conquistano metri di campo, con Calderini e Sylla che costringono agli straordinari i nostri tre centrali difensivi (comunque sempre precisi e ordinati).

Al 38′ la sfortuna si abbatte nuovamente sul Livorno, con Frati costretto a lasciare il campo per un infortunio. Matteo viene sostituito da Lo Faso. Anche Bagheria rimane a terra diversi minuti dopo un contrasto di gioco con Calderini, dal quale fra l’altro scaturisce un parapiglia generale. Fortunatamente in questo caso tutto si risolve con un piccolo spavento per il nostro portiere, che rimane tranquillamente a difendere la nostra porta.

Potrebbe sembrare che si stia mettendo male, ma a scacciare i brutti presentimenti ci pensa proprio il fantasista siciliano subentrato da pochi minuti, che con un guizzo dei suoi, in pieno recupero, regala a Bruzzo un cioccolatino semplicemente da scartare.

Si va quindi negli spogliatoi con il doppio vantaggio e con la consapevolezza di aver visto una squadra decisa e compatta per tutta la prima frazione di gioco.

Il secondo tempo si apre subito come meglio non potrebbe, con il colpo del ko: un’uscita incerta del portiere ospite, unita alla mancanza di comunicazione con il proprio difensore, crea i presupposti per il 3-0 siglato da El Bakhtaoui, chiamato a spingere in rete il più facile dei palloni.

Il Livorno però a questo punto praticamente smette di giocare e il Città di Castello invece, nonostante il pesante passivo, ci crede ancora producendo il massimo sforzo. Prima del ventesimo di gioco, sono ben due i legni colpiti dagli umbri, oggettivamente molto sfortunati. Però, come si suol dire, un po’ per uno in collo a mamma.

Gli amaranto giocano di rimessa, sfruttando le praterie lasciate dai biancorossi, ma non sono mai concreti. Anzi, troppo spesso, soprattutto Lo Faso, si perde nei suoi soliti dribbling, rallentando le azioni e consentendo il recupero degli avversari.

Esposito non ha molto lavoro da fare e i cambi effettuati sono solamente dovuti alla stanchezza dei propri uomini. Probabilmente solo la sostituzione di Luci è dovuta al fatto di regalare una meritatissima ovazione al nostro capitano, autore di una grandissima prestazione.

Non segna più nessuno e, dopo quattro minuti di recupero, l’arbitro manda tutti negli spogliatoi. Oggi dobbiamo solo essere felici di aver visto una squadra unita e con la bava alla bocca; a qualcuno non sarà piaciuta la flessione avuta dopo il 3-0, ma impareremo anche a dosare le forze e a gestire meglio le partite.

In classifica le due davanti continuano a tenersi a distanza, ma noi dobbiamo solo continuare a pedalare a testa bassa, senza fare tabelle (che fra l’altro portano anche male).

Ultima considerazione: in questa settimana il Livorno ha compiuto 108 anni, godiamoci quindi questo regalo che ci siamo fatti.

Auguri Vecchia Unione