Tre punti ancora

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Dopo il pareggio di Serravezza – che potrebbe trasformarsi presto in vittoria, a seguito del sacrosanto ricorso presentato dalla società del presidente Toccafondi per una irregolarità degli apuani – il Livorno scende in campo all’Ardenza per incontrare l’ostico Ghiviborgo, formazione invischiata nella lotta per evitare i playout.

Esposito mischia le carte e rivoluziona l’11 di partenza, mantenendo comunque inalterato il solito modulo 4231, che sta iniziando a dare i suoi frutti. La linea difensiva è l’unica a non subire stravolgimenti, con Fancelli-Giampà coppia centrale e sugli esterni Lorenzoni e Giuliani. In mezzo al campo, dato il forfait di Greselin, il mister schiera Neri G. basso accanto a Luci, mentre Bruzzo agisce sulla linea dei trequartisti insieme a Lo Faso largo a sinistra e Frati dalla parte opposta. Davanti Lucatti unica punta a fare la guerra coi centrali del Ghivizzano.

Dopo una decina di minuti in cui gli ospiti spingono sull’acceleratore, i nostri prendono il comando delle operazioni ed il primo tempo diventa un monologo amaranto, che fa registrare oltre al goal di Bruzzo (su angolo di Lo Faso e assistenza di Frati), almeno altre quattro nitide occasioni da gol, sulle quali si distingue il portiere avversario.

La ripresa inizia con un tentativo di forcing da parte della squadra di Maccarone, che però ci mette troppa foga pagandone le conseguenze quando a seguito di una palese simulazione in area di rigore, si vede espellere l’attaccante Zini per somma di ammonizioni. 

Da quel momento in poi, siamo al minuto 55, il Livorno non rischia più niente, ma neanche riesce a far valere fino in fondo la superiorità numerica, lasciando in bilico il match fino al novantesimo

Dopo 4 minuti di recupero comunque, i tre punti restano al Picchi e consentono agli amaranto, per l’occasione in una bizzarra tenuta blu, di agganciare la zona playoff.

A nostro avviso i migliori in campo per quanto riguarda il Livorno, sono stati Giuliani, Luci e Neri G., i quali hanno fatto una partita veramente notevole. Sulla sinistra Giuliani è un moto perpetuo e funziona sia in fase difensiva che in fase di spinta. Luci sta dimostrando nelle ultime gare che con un uomo d’ordine accanto, può ancora fare la differenza a questi livelli. Neri sfodera una partita di grande sostanza, sbagliando pochissimo e distribuendo gioco in modo efficace e redditizio: dobbiamo avere la pazienza di farlo crescere, perchè ci darà grosse soddisfazioni.

Citazione anche per Lorenzoni, sempre in spinta sulla destra e attento in chiusura, e per Bruzzo, autore del goal partita, ottimo sui calci piazzati nelle due aree di rigore e nella fase di recupero palla a ridosso della trequarti avversaria. 

Al termine di questa bella giornata non resta che dire che il Livorno sta riuscendo a dare continuità alle prestazioni positive ed anche ai risultati. La squadra dimostra di aver assimilato i concetti che Esposito sta portando avanti dal giorno del suo arrivo. La rivoluzione di dicembre sta portando i suoi frutti, che ora dovrebbero essere ben visibili a tutti, anche a coloro che di mestiere criticano senza mai essere obiettivi.

Serve più concretezza là davanti, in modo da chiudere le partite nel momento in cui se ne presenta la possibilità, ma gli amaranto ora danno davvero l’impressione di essere un amalgama solido, con le idee chiare e i calciatori al posto giusto. Ora la squadra deve concentrarsi su domenica prossima, dove servirà la prestazione perfetta per tornare finalmente da una trasfera coi tre punti in tasca.  Poi guarderemo di nuovo la classifica, che in alto si sta accorciando sempre di più. Siamo ancora a febbraio, la strada è ancora lunga ed il calendario ci sorride, quindi vietato mollare. 

Ultime righe per i malati d’amore che anche oggi hanno sostenuto la maglia per 90 minuti insieme ai fratelli giunti da Atene per rinsaldare il gemellaggio: nonostante tutte le difficoltà e le delusioni, le peripezie e le frustrazioni, da queste parti ci sono comunque 3000 banditi che non mollano e che saranno sempre lì. 

Coltiviamo questa passione e teniamo accesa la fiammella che poi, per incendiare tutto, basterà veramente poco. 

Avanti vecchia Unione, non piegare un istante giammai.