Il bicchiere mezzo pieno

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Inizia il girone di ritorno dopo la breve sosta invernale ed il Livorno riparte dallo scontro casalingo con il Flaminia dopo la rivoluzione di dicembre: 9 partenze, 7 arrivi e la sensazione che la porta girevole sia ancora in movimento.

Si ricomincia avendo negli occhi l’ottima prestazione prenatalizia contro il Follonica Gavorrano e la speranza è quella che gli amaranto riescano a dare continuità ai segnali di ripresa.

Lo schieramento proposto da mister Esposito è il famigerato e controverso 4231 con la coppia Luci-Neri G. a fare da diga e Greselin sulla linea dei trequartisti, in compagnia di El Bakhtaoui e Frati.  Il terminale offensivo è Lucatti. mentre la linea di difesa è costituita da Benassi e Fancelli centrali, con Giuliani a sinistra ed il nuovo innesto Lorenzoni a destra. In porta c’è Bettarini ,in quanto Fogli è stato messo ko da un attacco influenzale.

Pronti via ed è proprio il portierino livornese a servire su un piatto d’argento la palla del vantaggio ai laziali: rinvio completamente sbagliato e gol avversario facile facile. Il Livorno accusa il colpo e non potrebbe essere altrimenti, ma lentamente riesce a prendere in mano il pallino del gioco e a proporsi in attacco con una certa insistenza. 

Frati a destra e El Bakhtaoui a sinistra tentano più volte il tiro rientrando sul piede forte, un paio di traversoni cercano la testa di Lucatti e Greselin senza fortuna. 

Bisogna aspettare lo scadere del primo tempo per avere giustizia e agguantare l’1 a 1 più che meritato: fuga del marocchino sulla sinistra, palla in mezzo per il controllo (sbagliato) e la mezza rovesciata (bellissima) di Lucatti ad insaccare il gol del pareggio.

Sembra il prologo ad un secondo tempo in discesa, ma ovviamente tutto cambia in peggio dopo pochi minuti: tre rimpalli persi dai nostri a metà campo, cambio gioco sulla nostra sinistra e gol del Flaminia, con un tiro lento ad incrociare su cui Bettarini poteva senz’altro fare molto di più. In pratica gli uomini di Onofri si trovano di nuovo in vantaggio senza sapere come, ma il Livorno incassa, non molla e carica a testa bassa.

Le occasioni fioccano: clamorosi i due pali e la traversa colpiti nel giro di due minuti. Sembra la classica partita stregata, una delle innumerevoli a cui ha dovuto assistere il popolo dell’Ardenza. Esposito le tenta tutte: fuori Neri G. e dentro Neri F. largo a sinistra, con Greselin arretrato sulla linea mediana; dentro pure il nuovo arrivo Bamba (boato al suo ingresso in campo da parte della curva, con battute di ogni sorta) al posto di Frati, con El Bakhtaoui di punta al fianco di Lucatti in un 424 da o la va o la spacca.

Sull’ennesimo traversone in area, la Sfortuna si distrae un attimo e il Neri ex Picchi la butta dentro facendo esplodere lo stadio. Ora il Picchi è una bolgia, perché ci sono 8 minuti di recupero e tutti credono nella vittoria. I ragazzi in campo spingono fino alla fine, ma il miracolo non avviene e la sfida termina in pareggio.

Premesso che il punto fa comodo al Flaminia mentre per il Livorno non sposta assolutamente nulla, vogliamo sottolineare le cose positive che secondo noi, per la prima volta in stagione, superano di gran lunga quelle negative.

La squadra appare finalmente organizzata.  La coppia di centrali difensivi è ben assortita ed attenta, i due terzini spingono e si sovrappongono agli esterni d’attacco creando superiorità numerica sulle fasce.  La linea alta e la mobilità degli esterni d’attacco consente ai due nel mezzo di non soffrire ed il recupero palla avviene quasi sempre nella metà campo avversaria.  Neri G. sta crescendo e pur rimanendo un giocatore lento, ha visione di gioco e geometrie.  Lucatti fa reparto da solo ed El Bakhtaoui è un satanasso difficilmente arginabile. 

Ovvio che i problemi non siano tutti risolti … resta più di un dubbio sul portiere, Greselin non ha ancora mostrato tutte le sue capacità e serve un rinforzo di qualità a centrocampo. 

Purtroppo questa sorta di rinascita avviene con un girone di ritardo, ma se non altro si sono gettate le basi per un finale di stagione in crescendo ed un campionato, quello futuro, da giocare con ben altre ambizioni. La gente presente allo stadio ha recepito il cambio di registro degli undici in campo ed a fine gara ha giustamente applaudito la squadra. 

D’ora in avanti l’intensità di gioco, la determinazione e le idee chiare mostrate ieri pomeriggio non dovranno più mancare: il campionato 2023-2024 per il Livorno è già iniziato e le partite da qui all’estate serviranno per assumere consapevolezza e cementare la squadra con l’ambiente, in modo da partire a cannone alla ripresa settembrina. Con uno sguardo ovviamente ai playoff perchè non si cede di un centimetro, senza illusioni, ma anche senza rimpianti.

Comunque bisogna vincere e la partita a S. Giovanni casca a fagiolo (ricordiamoci il teatrino messo in piedi dai fenomeni di mister Firicano all’andata), quindi testa bassa e pedalare consapevoli che la strada imboccata è finalmente quella giusta.

Forza Unione sempre.