US Livorno – Poggibonsi 2-1

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Possiamo acquistare tutti i giocatori che vogliamo, giocare a porte aperte o chiuse, in parità numerica o 10 contro 11, la prestazione finale sarà sempre la stessa. Ci sono poche certezze nella vita, una di queste è che non possiamo vincere senza soffrire.

Fogli 6
Quando si è visto arrivare addosso tre attaccanti contro un solo difensore nostro pensava a uno scherzo e invece era solo masochismo. Però la benedizione dei pali voluta da Frati prima del match funziona. Due legni per loro con la nostra piccola fogliolina impotente.

Fancelli 6
Una mezza commozione all’osso occipitale, sospette microfratture al malleolo, un dito della mano piallato, alluci incarniti, escoriazioni multiple. Più che una partita un incidente.

Giampà 5
Se a calcio si potesse toccare la palla solo di testa giocherebbe in Serie A. Purtroppo l’utilizzo dei piedi lo penalizza notevolmente, anche quando la deve solo spingere in rete da 0,45 cm dalla riga. Ogni pallone toccato dai suoi scarpini finisce dallo psicologo per maltrattamenti.

Russo 5,5
Vorrebbe andare ad Alghero in compagnia di uno straniero, come cantava l’omonima Giuni, ma l’estate è lontana e gli tocca soffrire al freddo in uno stadio a porte chiuse. Arriveranno tempi migliori. Forse.

Zanolla 6,5
C’è vita sulla fascia sinistra. Stiamo parlando di microrganismi unicellulari, niente di che, ma almeno sufficienti per procreare un assist valido per l’uno a zero.

Dal 50′ Mazzucca s.v.
Appena acquistato dalla Lidl di Palaia, entra, gioca un quarto d’ora e si rompe. Veni, vidi, uscii.

Dal 75′ G. Neri s.v.
Un assist per il Poggibonsi e niente più.

Luci 6,5
Non sarà Tarantino, ma come regista di matrimoni e di film horror se la cava alla grande. E infatti secondo le ultime indiscrezioni sta girando il suo primo lungometraggio. Per ora conosciamo solo il titolo: Masochismo mon amour.

Dal 75′ Cretella s.v.
Doveva tornare a Grosseto questa settimana ma dopo un consulto con lo psicologo della casa famiglia si è deciso che non era ancora pronto per le libere uscite.

Bruzzo 5,5
Fa fallo, l’arbitro lo minaccia di ammonizione e lui risponde mettendosi subito davanti al pallone per impedire la punizione avversaria beccandosi il giallo. Coerente.

Dal 50′ Giuliani 5,5
Ci sembra appannato come un avventore di un bar al quinto bicchierino dell’amaro omonimo. Sui rilanci emula Giampà mandando in traumatologia un paio di palloni.

Belli 5
La percentuale di passaggi riusciti è pari a quella degli elettori di sinistra rimasti in Italia. Sembra fuori ruolo, a tratti fuori mestiere.

El Bakhtaoui 6,5
Il Marocco è la rivelazione del Mondiale e grazie alla nostra dirigenza sempre sul pezzo dopo un raid in Piazza Garibaldi preleviamo il primo magrebino arruolabile. Facilità di corsa davanti alle volanti, tecnica di spaccio palloni sopraffina, l’acquisto sembra più che azzeccato.

Frati 6
I suoi sermoni non sempre vengono capiti dai compagni di reparto. Prova a trasformare l’acqua in vino come con il Trestina ma stavolta il miracolo non gli riesce.

dal 65′ Lo Faso 7
Nonostante un avversario gli avesse regalato un pallone a tu per tu col portiere la scartite acuta di cui è gravemente affetto dall’età di tredici anni lo obbliga a saltare e risaltare il difensore prima di battere a rete. Comunque finché la butti dentro a noi va bene.

Lucatti 6,5
La sua presenza in campo rievoca le atmosfere nostalgiche del centravanti d’altri tempi. Sportellate, magliette strappate e gol da zero metri. La dura vita del bomber di provincia.

All. Esposito 5,5
Giochiamo in superiorità numerica quasi tutta la partita e non si vede affatto. Anzi, prendiamo pure un gol in contropiede sugli sviluppi di un nostro corner e conquistiamo la vittoria solo grazie a un regalo di Natale all’ultimo secondo. C’è del marcio in Danimarca, diceva Shakespeare, ma anche qui qualche problemino ce l’abbiamo.

Nella foto: il marocchino El Bakhtaoui al bar.