La partita contro il Poggibonsi si è giocata in un clima surreale, siamo già alla seconda partita giocata a porte chiuse in questa stagione (stavolta nel nostro stadio, ma comunque sempre senza il sostegno del pubblico).
Fanno riflettere le motivazioni di questa squalifica del campo, che si basano su fatti ai quali nessuno sembra aver assistito – a parte chi ha scritto il referto – e che sfiorano il grottesco quando si parla di bicchieri di plastica o di sassi di 4-5 cm, come se si trattasse di bombe lanciate dai facinorosi tifosi amaranto, che ricordiamo, sono gli stessi che a inizio gara a Città di Castello, esposero due striscioni di solidarietà per i fatti di cronaca nera accaduti nella settimana precedente la gara con il Trestina.
Ovviamente la squadra si è voluta adeguare a questo senso dell’assurdo, fornendo l’ennesima prova incomprensibile, con un primo tempo dove tutto funzionava perfettamente ed una seconda frazione dove si è deciso di essere attori protagonisti di un film horror, fortunatamente però con lieto fine.
Un bel Livorno infatti, a parte lo spavento per un palo colto dagli avversari, teneva testa al Poggibonsi, poteva godere del vantaggio numerico per l’espulsione di un giocatore giallorosso, passava in vantaggio e creava occasioni da rete a profusione.
Parole e musica di Lucatti, che faceva ammonire il suo marcatore due volte facendogli guadagnare gli spogliatoi anzitempo, siglava l’1-0 e faceva il diavolo a quattro in mezzo alla difesa avversaria.
Naturalmente di fronte allo spreco di tutte quelle palle gol, chiunque guardasse la partita, conoscendo i propri polli, si sarebbe aspettato la beffa nel secondo tempo ed infatti le illusioni di un bel Livorno che finalmente cambiasse marcia rispetto alle recenti prestazioni, sono durate 45 minuti. Al ritorno in campo dopo l’intervallo, il Poggibonsi ha iniziato a mettere sotto gli amaranto, impalpabili e impauriti come troppo spesso li abbiamo visti in questa stagione.
Il capolavoro stavolta è arrivato con la battuta di un angolo da parte nostra, dove siamo riusciti a prendere un contropiede 3 contro 1 e a far pareggiare per l’ennesima volta i nostri avversari in inferiorità numerica.
Il tempo di andare vicini a prendere il gol dell’1-2 (un altro palo a portiere battuto) e siamo ripiombati nell’incubo di non mettere in fila due passaggi, incapaci di fare le cose più elementari.
Ci siamo trascinati fino al novantesimo in queste pietose condizioni e solo grazie ad un regalo insperato di un gentile difensore Babbo Natale del Poggibonsi, ad un soffio dalla fine, siamo però riusciti a vincere incredibilmente, con gol di Lo Faso.
I tre punti li prendiamo volentieri, ma se ce n’era bisogno, la partita di ieri ci ha detto che questa squadra ha dei grossi limiti caratteriali, oltre che tecnici. Di positivo, specie in prospettiva, vediamo l’attacco: Lucatti era il centravanti che mancava, “Batacchio” seppur fosse alla prima apparizione ci è parso un ottimo elemento e Frati e Lo Faso due certezze. Di negativo e da migliorare immediatamente invece c’è la linea mediana della squadra, dove a parte il solito Luci, specie dopo l’addio di Cretella, il livello è veramente troppo basso per una squadra come la nostra. Inoltre c’è un problema anche sulle fasce, in tutta la partita non si è visto un cross partire da uno dei due terzini.
Prendiamo atto che è stato sbagliato molto in fase di costruzione della squadra, ma che la società sta facendo di tutto per rimediare agli errori, quindi il tempo dei processi a nostro avviso è lontano da venire. Anche perché davanti la Pianese è l’unica che sta andando a certi ritmi e quindi basta che anche la capolista abbia un periodo di appannamento e si potrebbe rientrare in gioco anche noi.
Crediamoci fino in fondo, arrendersi non è da livornesi.
Avanti vecchia Unione!