Tre punti ma molto da lavorare

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L’ottava giornata di campionato ci mette di fronte al Grosseto, squadra che latita a metà classifica, ma che paga un inizio disastroso con annessi problemi societari.

Questa partita arriva dopo la bruciante sconfitta in terra perugina di domenica scorsa e gli uomini di mister Collacchioni, dopo essere anche stati eliminati nel frattempo dalla Coppa Italia, nella pirotecnica partita giocata in casa mercoledì scorso contro l’Arezzo, sono obbligati a fare una prestazione che spazzi via le nubi che si sono addensate nel cielo amaranto.

L’allenatore non cambia modulo nemmeno stavolta, ripresentandosi con l’ “albero di Natale”: difesa a 4 e solito tridente offensivo, con Rossi (autore di una doppietta in Coppa) al posto di Neri.

Passano appena due minuti e il Livorno è già in vantaggio: fraseggio sbagliato della difesa grossetana, Rossi è lesto nel recuperare palla e servire Rodriguez, che piazza un bel destro a giro che si insacca alle spalle del portiere ospite.

Chi pensa che da quel momento la partita sarà in discesa purtroppo però rimarrà deluso, perchè il Livorno inizia a subire la pressione del Grosseto, che durante tutto l’arco della partita farà possesso palla e stazionerà nella nostra metà campo.

I pericoli maggiori arrivano soprattutto dalla fascia sinistra, con Scaffidi in stato di grazia e il rientrante Bruno sempre in affanno.

Tuttavia la difesa amaranto non rischia niente, almeno fino al 42esimo, quando Fogli (oggi parecchio impreciso nei rinvii), con un rilancio errato, serve proprio la punta grossetana, che passa velocemente a Tripicchio, con quest’ultimo che piazza un sinistro velenoso diretto sotto l’incrocio. Il nostro portierino però si riscatta compiendo un intervento prodigioso, alzando la palla sopra la traversa.

Si va dunque al riposo con il vantaggio di misura, difeso senza troppi patemi avendo rischiato poco, ma avendo costruito ancora meno.

Il Livorno purtroppo non cambia marcia neanche nella ripresa ed è il Grosseto a sfiorare subito il pareggio, sempre con Scaffidi, da un’azione comunque viziata in partenza da un evidente fallo subito da Lo Faso a centrocampo, col nostro 98 però molto ingenuo a fermarsi dopo la trattenuta ricevuta, visto che l’arbitro, il signor MBei di Cuneo, non aveva fischiato il fallo.

La partita scivola via senza grossi scossoni, con i biancorossi che non riescono a far breccia nella difesa diretta alla grande da Russo e con gli amaranto che sono in evidente difficoltà a centrocampo e che in attacco non si fanno mai vedere, tranne che in sporadiche e del tutto casuali situazioni.

Il modulo attuato da Collacchioni non riesce ancora a far rendere al meglio gli interpreti e c’è più di un dubbio che insistere possa essere la strada giusta: con lo schieramento a 4 dietro, i terzini non salgono mai, il centrocampo è in affanno perchè sempre in inferiorità numerica rispetto agli avversari, gli attaccanti sulle fasce sono sempre fuori dal gioco, anche perchè ormai l’hanno capito tutti che bloccando loro non fai gol nemmeno con le mani. Rodriguez è chiamato a fare la prima punta, ma in realtà gioca da trequartista e quindi manca totalmente il terminale offensivo.

Un capitolo a parte meritano i calci d’angolo, battuti per l’appunto da Rodriguez (la prima punta …), o con dei giochi a due che sono totalmente inutili, o peggio ancora con inserimenti da dietro dove chi riceve la palla, invece magari di tirare come schema vorrebbe, crossa dalla trequarti nella terra di nessuno.

Stavolta però nonostante tutto la portiamo a casa e sono 3 punti fondamentali, ma resta la sensazione che il percorso di crescita della squadra sia rallentato e che stavolta sia andata meglio di domenica scorsa anche perchè il Grosseto è una squadra di livello tecnico nettamente inferiore al Città di Castello. Però abbiamo vinto e diamo merito all’allenatore, che quando la squadra agguanta la vittoria ha sempre ragione.

Poi fortuna ha voluto che la Pianese pareggiasse e soprattutto che l’Arezzo cadesse in casa contro il Ponsacco, quindi non vogliamo neanche dare l’idea di voler fare i guastafeste a tutti i costi, avendo dimezzato la distanza dalla vetta.

Quindi tutti a festeggiare sotto la Curva Nord, che anche oggi ha sostenuto senza sosta la squadra per 90 minuti più recupero.

A proposito di tifo: in settimana ci era giunta notizia che avremmo assistito ad una mobilitazione eccezionale di tifosi da Grosseto, in memoria di quella volta che volevano scrivere la storia … ma alla fine abbiamo visto solo un centinaio di persone buttate in un angolo di gradinata, che onestamente ci hanno anche fatto un po’ tristezza.

Sempre forza Livorno.