Solo per la maglia, tutto il resto passerà

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Non basterebbe un articolo per riassumere come è stata vissuta la settimana dai tifosi amaranto, così come non basterebbe un articolo per discutere delle disposizioni del questore per contrastare i “facinorosi” ultras pronti all’assalto della cittadina del Valdarno.

I supporters livornesi nei giorni antecedenti la partita, sono stati attanagliati dal dubbio: andare a Figline senza biglietto, sostenendo la squadra fuori dallo stadio come richiesto dalla Curva Nord e rischiare di cadere in un bel trappolone come molte volte in passato, oppure rinunciare alla trasferta, proprio in virtù di episodi anche piuttosto recenti, in cui il livornese ha pagato solo per essere livornese?

Alla fine, nonostante il numero ridotto, ha prevalso la prima ipotesi e a quel punto è accaduto qualcosa che non vedevamo da tempo: Curva, gruppi organizzati, cani sciolti, club… hanno sposato la stessa linea di pensiero e si sono compattati per sostenere la squadra nel parcheggio del settore ospiti.

Poco importa dei 219 biglietti venduti, è giusto che ognuno scelga di vivere il Livorno come meglio crede. Ma il messaggio lanciato ieri dai 300 tifosi ammassati fuori dallo stadio di Figline Valdarno per una partita di Eccellenza è chiaro: stiamo rinascendo belli come non mai.

Inoltre è giusto sottolineare l’encomiabile comportamento dei sostenitori, dato che qualcuno temeva (e probabilmente sperava …) ci fosse una guerriglia urbana, che si sono posizionati dietro le transenne a cantare a squarciagola sventolando decine di bandiere, facendo festa, con le forze dell’ordine che hanno vissuto un pomeriggio di totale relax.

È stato anche ripulito il piazzale dalle bottiglie di birra consumate a profusione e credeteci…non erano poche.

Alla fine era stata data anche la possibilità ai tifosi di entrare dal primo minuto dentro il settore (forse per questioni di sicurezza? Non è dato saperlo), ma per rispetto dei tanti supporters labronici che non erano partiti a causa delle misure preventive messe in atto dalla questura di Livorno, è stato deciso di sostenere la squadra all’esterno per la prima frazione di gioco, per poi entrare nel secondo tempo e dare la spinta decisiva ai ragazzi in campo.

E la partita? Già perché c’era da giocare uno scontro fondamentale per la tanto agognata promozione in serie D.

Mister Angelini ha schierato praticamente la stessa formazione vista a Lucca domenica scorsa, ovviamente con il rientro di Luci in mezzo al campo (al posto di Gelsi) e la sorpresa Gargiulo esterno alto.

Un’analisi tecnica del primo tempo è impossibile da fare, visto che come detto eravamo fuori dallo stadio, ma a quanto pare il rammarico per non aver segnato almeno una rete è stato grande.

Nella ripresa abbiamo sicuramente visto un Livorno sottotono, forse stanco o forse vittima dei fantasmi del secondo tempo dell’andata.

Il Figline si è dimostrata un’ottima squadra di categoria, ben messa in campo e con delle individualità notevoli (Degl’Innocenti soprattutto).

Alla fine è arrivato uno 0-0 che, con l’esperienza già acquisita in questo triangolare, non deve essere buttato via, anche se resta il rimpianto di non aver sfruttato per la seconda volta il vantaggio numerico, dopo l’espulsione di un loro giocatore.

Adesso manca ancora l’ultimo sforzo, manca ancora una partita in cui non dobbiamo fare tanti calcoli, perchè bisogna vincere senza se e senza ma. Non scherziamo, siamo il Livorno.

Ancora 90 minuti di sofferenza amaranto, siamo tutti chiamati alla battaglia, come ieri, più di ieri, più di sempre.
Capitan Luci ha chiesto lo stadio pieno e noi gli diciamo di non preoccuparsi.

Caro Andrea noi ci saremo come sempre e vi faremo giocare in 12, forse anche in 13. Il resto dipende tutto da voi.

Coraggio Livorno!