Anche per niente

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Il Livorno di Angelini si presenta a Colle Val d’Elsa per sfidare la Colligiana. È la prima delle ultime tre partite che separano l’armata amaranto dal triangolare che decreterà le due promosse in serie D dei gironi toscani. È anche la trasferta più lunga del campionato, con circa 100 km di distanza dall’ombra dei Quattro Mori.

Sono due gli obiettivi da raggiungere: dimostrare che siamo il Livorno (dover ricordare Colle Val d’Elsa per una figuraccia non sarebbe bello) e mantenere alta la concentrazione, tenendo oliati gli ingranaggi della squadra in vista del gironcino finale.

Veniamo alla partita. L’arbitro Decimo di Empoli fischia l’inizio della contesa alle ore 15:00 e nei primi cinque minuti la Colligiana gioca nella metà campo del Livorno, che fatica ad uscire.

I ritmi però sono quelli di due squadre che si stanno ancora studiando e non appena gli amaranto riescono a far girare la palla uscendo dall’impasse, partono subito in contropiede e sfiorano subito il gol con un bel tiro in porta di Petronelli.

Dopo tre minuti, altro contropiede: cross di Frati per Gelsi che spara però alle stelle.

Si intravede con una mezza azione anche la Colligiana (tiro in area murato dalla difesa amaranto), alla quale risponde dopo due minuti Bellazzini: calcio di punizione dal limite che centra la parte alta della traversa.

Non c’è un attimo di tregua e il Livorno si rende nuovamente pericoloso ancora con un tiro di Petronelli a stretto giro di posta, ma il tentativo non ha successo.

Da questo momento in poi la partita cala d’intensità, con i padroni di casa che provano a spingere sulla fascia destra, dove però sbattono a più riprese su un Pecchia in evidente forma smagliante, mentre la squadra amaranto rifiata e si difende con ordine provando a ripartire in contropiede.

La chiusura della prima frazione è caratterizzata dal gioco tipico di questo girone dilettantistico infernale: tentativi di ripartenze non andati a buon fine per la scarsa cifra tecnica, palle lunghe e tante pedate.

Ma il Livorno non si fa più fregare da certe consuetudini e dona quanto riceve, senza arretrare di un millimetro, ormai perfettamente calato nella categoria.

Prima della fine del primo tempo, l’ultimo sussulto lo regala Bellazzini, che libero in area, riceve un pallone e spara in porta a botta sicura, con Chiarugi che però gli nega la gioia del gol respingendo in angolo.

Della Colligiana, in questo primo tempo, ricorderemo solo l’ammonizione di Soumah per una (dubbia, ndr) simulazione in area e il ragazzo della tifoseria locale che suona il tamburo, tra i più bravi percussionisti mai sentiti tra le fila delle tifoserie avversarie, un talento decisamente sprecato per il tifo organizzato nel calcio dilettantistico.

Nel secondo tempo il copione è simile, con il Livorno che entra in campo con il piglio giusto.

Dopo due minuti, con un fraseggio in contropiede Bellazzini-Vantaggiato-Petronelli, lo stesso Bellazzini viene servito e si ritrova a tu per tu con Chiarugi: tiro e pallone che si stampa sul palo, anche se il gioco era già stato fermato in precedenza.

Gli amaranto continuano a spingere, fin quando un tiro-cross di Pecchia, respinto ancora da Chiarugi, finisce sui piedi di Bellazzini, che serve Frati di tacco, il quale si esibisce in un carpiato perfettamente eseguito, tanto da guadagnarsi il calcio di rigore. Bellazzini va sul dischetto e sigla l’1-0 per la squadra labronica.

La Colligiana, che ha fame di punti, alza quindi il ritmo e anche la tensione nervosa. Il livello della partita torna ad essere quello meno divertente: calcioni, pedate, entrate al limite e qualche discussione accesa tra i giocatori, fra i quali si distingue il nostro Vantaggiato, che viene anche ammonito.

Al 31esimo però, il Dio del Calcio decide che è il momento di cambiare il corso di una partita che sembra chiusa. Su una palla alta vagante a centrocampo, Durante viene spinto, probabilmente fallosamente, e colpisce male di testa, lanciando la Colligiana in contropiede. Tiro in porta da parte dei locali e Mazzoni che respinge in corner con un buon intervento.

Nell’azione susseguente, una serie di rimpalli innesca una carambola e il pallone arriva in area piccola proprio sulla testa dell’accorrente Ciardini, che deve solo spingerlo in rete. Il resto del secondo tempo si risolve con un nulla di fatto, senza grosse occasioni da segnalare.

Il risultato finale è fissato sull’1-1 e tutto sommato è un pareggio giusto per quel che si è visto in campo.

Come al solito, in chiusura parliamo dei tifosi. Anche oggi, nonostante in palio non ci fosse alcunchè, circa 150 livornesi si sono presentati al seguito della squadra. Incitamento continuo e sventolio di bandiere per tutta la partita.

Anche per niente, ma il Livorno è il Livorno. Un applauso ai presenti, siete stati semplicemente meravigliosi.

Alè Livorno!