Con 9 punti in 7 giorni, il Livorno chiude i conti col girone B dell’Eccellenza Toscana e guarda al gironcino finale con le prime degli altri due raggruppamenti con rinnovato entusiasmo.
Oggi si è giocato al Mannucci di Pontedera contro il San Miniato, la squadra che nel girone d’andata violò per prima l’Armando Picchi.
Il Livorno, reduce dal bel successo casalingo infrasettimanale contro la Cuoiopelli, scende in campo con lo stesso undici, fatta eccezione per Pecchia, che prende il posto di Petronelli.
Sempre out Ferretti, il mister amaranto non rinuncia a schierare tutti gli assi fin dal primo minuto, alla faccia del turnover e dei tre impegni settimanali.
A Pontedera fa caldo, siamo sopra i 20 gradi, ma sugli spalti, nella gradinata riservata agli ospiti, l’atmosfera è addirittura bollente. Infatti sono arrivati in 700 da Livorno al seguito della squadra e l’incitamento è continuo e assordante, accompagnato da uno sventolio perpetuo di bandiere amaranto.
Che si rassegnino le vedove del genovese, la passione ormai si è riaccesa ed anche oggi la versione 4.0 dello stadio mobile si è manifestata, riversandosi prima sulla FI-PI-LI e poi allo stadio di Pontedera.
Tornando alle questioni prettamente calcistiche, il Livorno potrebbe fare una partita di attesa, non disdegnando nemmeno il pareggio ed invece comanda le operazioni sin dal primo minuto, stazionando nella metà campo avversaria.
Il San Miniato Basso schiera 11 uomini dietro la palla e riparte appoggiandosi sul loro numero 9, gran fisico e buona tecnica, che in più di un’occasione ha permesso ai giallorossi di spostare velocemente il baricentro in avanti.
Nei primi 45 minuti però, succede veramente poco, con le due squadre che si annullano e con Mazzoni spettatore non pagante.
Non si può dire lo stesso del primo minuto della ripresa, quando il portierone livornese salva la porta con un’acrobazia, dopo che il calcio di avvio battuto dai nostri avversari, ci aveva colti del tutto impreparati.
Scampato il pericolo, la gara si è dipanata sulla falsa riga del primo tempo, fino a che un duetto Torromino-Pecchia sull’out di destra, non ha portato il 24 livornese sul fondo a rimettere la palla al centro, dove Vantaggiato, da vecchio lupo dell’area di rigore, ha agganciato la sfera ed ha atteso il tocco del difensore per buttarsi giù.
Calcio di rigore, 0-1 e tanti saluti a tutti. La capolista se ne va. Funziona quindi la cura Angelini: tre vittorie in tre partite, due delle quali con le dirette inseguitrici.
Ottimo Mazzoni che ha messo la pezza sull’unico errore da matita rossa della nostra retroguardia, che però ha un’alta affidabilità ed è ormai ben collaudata.
A centrocampo da segnalare un Pecchia strabordante, che in questa categoria si sta dimostrando devastante ed un Luci che si sta esprimendo ai suoi massimi livelli.
Davanti si va ad intermittenza, ma basta che si accenda per qualche secondo uno dei nostri fenomeni e la partita viene risolta.
Bellazzini merita una considerazione a parte: con l’avvento del nuovo corso tecnico, tocca molti più palloni ed entra nel vivo di tutte le azioni d’attacco, ma ancora non è al top. Da lui ci aspettiamo il ricamo negli ultimi venti metri, l’intuizione che smarca la punta in area di rigore. Se riuscirà a fare l’ultimo step, il Livorno diventerà veramente inarrestabile.
Ora ci saranno il turno di riposo e poi le ultime giornate di campionato, con il mirino però già posizionato sui playoff promozione. Serviranno attenzione e programmazione certosina, confidiamo nello staff tecnico e nella professionalità degli uomini che stanno cercando di traghettare questa squadra verso lidi che più ci competono.
Nel frattempo noi teniamo calde le ugole, pronti a sostenere questi colori sempre e per sempre.
Alé Unione.