Buona la prima

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Diciannovesima giornata, va in scena Certaldo-Livorno al Lotti di Poggibonsi. Giornata di sole, 20 gradi, terreno più che accettabile.

I nostri vengono da una settimana molto complicata. Prima la sconfitta casalinga contro il Fratres Perignano. Poi la scomparsa di Fabio Graziani, team manager della prima squadra e punto di riferimento per i calciatori, nonché amico stimato dei dirigenti. Infine l’arrivo del nuovo allenatore, Giuseppe Angelini, a sostituire il dimissionario Francesco Buglio.

Il tutto alla vigilia di un’altra settimana di fuoco, con le due partite che decideranno le sorti di questo campionato: mercoledì all’Armando Picchi con la Cuoiopelli e domenica col San Miniato Basso a Pontedera.

Oggi, quindi, servivano i tre punti per affrontare i prossimi impegni con il cuore e la testa meno pesanti ed occorreva capire se le idee del nuovo tecnico hanno iniziato a far breccia nel modo di pensare degli undici in campo.

Vado ad elencare gli aspetti positivi:

Risultato: possiamo girarci intorno quanto vogliamo, ma alla fine della fiera conta solo vincere. Oggi, inoltre, in contemporanea andava in scena lo scontro tra la seconda e la terza in classifica (match terminato in parità), quindi incartiamo la posta piena e godiamoci il +6 sul San Miniato ed il +7 sulla Cuoiopelli (con una partita in meno).

Possesso di palla: siamo passati dal famoso schema “del cane sciolto” (cit. Vezio Benetti), fatto di rinvii alla sanfasò, ad un possesso di palla continuato e ben gestito. Pochissimi lanci lunghi a saltare il centrocampo e palla fatta passare dai piedi di Gargiulo e Luci.

Recupero palla: per la prima volta in stagione, abbiamo visto i nostri accorciare in avanti per riprendersi il pallone, in alcune occasioni raddoppiando o addirittura triplicando sul possessore di palla avversario, il tutto agevolato dal fatto che la squadra ha trascorso gran parte della partita nella metà campo avversaria.

Gioco sulle fasce: siamo arrivati sul fondo almeno due volte per tempo rimettendo la palla verso l’area e in tutte le occasioni abbiamo sfiorato il goal. La cosa interessante è che l’arrivo nella zona nevralgica del campo, è stato frutto di azioni pensate e sovrapposizioni tra l’ala ed il terzino.

Bellazzini: il mister lo sposta continuamente nella speranza di trovargli la posizione corretta: prima largo a destra, poi dietro le punte, poi più basso verso la metà del campo, finché non esce per far spazio al 4-2-4 del serrate finale. Il 21 amaranto risponde bene, si smarca, cerca il servizio dei compagni e resta sempre nel vivo del gioco.

Vantaggiato: oggi s’è inventato una rasoiata di mezzo esterno che si è infilata nell’angolo opposto. Giocatore a dir poco decisivo che sta mantenendo la squadra al primo posto nel girone.

Ovviamente ci sono anche diverse cose da migliorare, eccone alcune:

Ritmo nel giro palla: come detto, abbiamo fatto molto possesso e abbiamo fatto girare il pallone senza mai rischiare, ma lo abbiamo fatto lentamente, troppo per mettere in crisi una squadra asserragliata negli ultimi 25 metri del campo.

Conclusioni a rete: a parte il tiro di Vantaggiato, la squadra non ha mai tirato dalla distanza. Mai. Per scardinare i bunker avversari, servono anche le conclusioni da fuori.

Torromino: lo vedi in campo e non capisci come uno così non segni almeno due gol a partita. Non riesce a spostare gli equilibri, sembra svolgere il compitino senza metterci la voglia di dare qualcosa in più. Angelini dovrà lavorarci ancora per dargli i giusti input.

Pecchia: era uno dei più attesi, in un ruolo nuovo, spostato dietro le punte in posizione centrale; sinceramente ha inciso poco ed ha fornito una prestazione deludente.

La perdurante mancanza di Ferretti: sarà un caso, ma da quando manca il nostro bomber, facciamo una fatica immane in fase realizzativa. Speriamo di recuperarlo in fretta, perché la sua presenza in area di rigore libera spazio per tutti gli altri ed è determinante nella fase offensiva.

Quindi, ricapitolando: buona la prima del nuovo allenatore, benissimo i tre punti, da migliorare la determinazione e la velocità di esecuzione. Pensare che in una settimana si risolvessero tutti i nostri problemi era pura utopia, ma in effetti qualcosa di diverso si è già visto.

Nota finale per i 250 (?) tifosi livornesi che hanno seguito la squadra nel senese: erano pochi, erano tanti, contabilità inutile. Erano lì per il Livorno e questo è quanto.

Alè Livorno. Sempre.