AAA cercasi Unione Sportiva Livorno

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In un soleggiato e ventoso pomeriggio invernale, è arrivata la seconda sconfitta stagionale del Livorno, anche stavolta fra le mura amiche.

È proprio il Perignano, grande favorito per la vittoria finale del campionato, almeno fino all’inserimento nel girone della nostra Unione, a fare bottino pieno, dopo aver collezionato addirittura due sconfitte consecutive nelle partite precedenti a questa.

Di argomenti tecnici da raccontare ce ne sarebbero molti, ma quello che ha lasciato scioccati i tifosi amaranto è stato l’incredibile atteggiamento della squadra: nervosa, svogliata, distratta.

Non riusciamo a capire cosa sia successo, anche se storicamente non è la prima volta che si nota questo cambio di mentalità dal mese di febbraio in poi, basti ricordare l’ultima promozione in serie B, quando venne dilapidato un vantaggio clamoroso in classifica, che per fortuna alla fine non pregiudicò l’obiettivo finale. Speriamo sia così anche stavolta.

Venendo alla partita: il Livorno del primo tempo si è reso pericolosissimo in un paio di circostanze, specialmente con Durante al 12esimo, con una clamorosa traversa.

Ma il Perignano non è mai stato a guardare e, come visto fare anche dal Cenaia, ha giocato molto meglio di noi palla a terra, con schemi di gioco ragionati che sembrano mancare del tutto al nostro Livorno, che gioca sempre in modo piatto e poco convinto, sempre in attesa della giocata individuale di uno dei suoi campioni.

Come detto e come ripeteremo più volte nell’articolo, l’atteggiamento dei nostri ragazzi è stato assolutamente inaccettabile. L’emblema di tutto ciò si è palesato sul finire del primo tempo, nei minuti di recupero, quando Remedi, quatto quatto, ha colpito il palo a Mazzoni battuto, con la squadra che sembrava già essere negli spogliatoi.

Nel secondo tempo le cose sono addirittura peggiorate. L’ingresso di Gelsi al posto di uno spento Apolloni, che si era fatto anche ammonire molto ingenuamente, non ha sortito nessun effetto e Bellazzini gettato nella mischia, nonostante sia forse risultato il migliore dei nostri, non ha cambiato le sorti dell’incontro.

Proprio in seguito ad un calcio d’angolo battuto dal nostro numero 21, il Livorno ha subito un brutto contropiede, che ha portato alla rete del Perignano.

Sciapi, il marcatore, ha inoltre esultato in maniera molto presuntuosa e provocatoria sotto la gradinata, senza che alcun giocatore del Livorno gli dicesse nulla … anche da una scena del genere, da una mancata “difesa” dei giocatori verso i propri tifosi, si può capire che oggi non si fosse proprio approcciato alla partita nel modo giusto.

Comunque dopo lo svantaggio, i ragazzi di Buglio, del tutto tardivamente, si sono svegliati e comprendendo finalmente che in questa categoria niente è scontato, hanno iniziato ad alzare il ritmo, assediando il Perignano.

Il momento di massimo sforzo è culminato con una clamorosa traversa di Torromino a botta sicura, ma poi il tempo è scivolato via inesorabilmente e stavolta non c’è stata nessuna gioia nel recupero.

Il Perignano ha quindi espugnato l’Armando Picchi, esultando come se avesse vinto il campionato, mentre il Livorno è andato (stavolta un po’ timoroso) a prendersi i sacrosanti fischi sotto la curva, con Buglio che come sempre ha osservato la scena da centrocampo, come se non fosse responsabile, ma semplicemente uno che passava di lì per caso.

Che dire? Non ci siamo. Oggi abbiamo assistito ad uno spettacolo a tratti osceno ed imbarazzante e sinceramente una tifoseria che sostiene incessantemente la squadra per 90 minuti nonostante una serie di prove opache per non dire di peggio, non se lo merita.

Cosa è successo? Non lo sappiamo, ma vedere la squadra giocare in questa maniera superficiale è inaccettabile.

Noi continueremo a sostenere chi veste la maglia amaranto, perché siamo fermamente convinti dal progetto di rinascita della nuova società, sapendo benissimo che ci possano essere anche delle difficoltà, ma non possiamo più tollerare un atteggiamento come quello di oggi. C’è da rimboccarsi le maniche, nessuno ci regalerà mai niente, andiamo a prenderci questo risultato!

Fuori le palle TUTTI, senza tanti discorsi a cazzo, anche da parte dell’allenatore, che sinceramente non abbiamo ancora capito che partite veda. Rendersi conto delle proprie debolezze per superarle. Avere paura e non affrontare la realtà non serve a nessuno.

Forza Vecchia Unione. Forza ragazzi.
Uniti ora più che mai!