Siamo in Eccellenza, o duri!

  • Autore dell'articolo:
Al momento stai visualizzando Siamo in Eccellenza, o duri!

Serata autunnale che presagisce acqua a secchiate quella di ieri, mercoledì 10 novembre.

Allo stadio Armando Picchi, alle 20:30, scende in campo il magico Livorno, per il match degli ottavi di finale di Coppa Italia di Eccellenza Regionale.

L’avversario di turno è l’Atletico Cenaia, squadra già affrontata e sconfitta in campionato e che attualmente è in seconda posizione.

La formazione schierata dal nostro allenatore, Francesco Buglio, è obbligata a causa delle tante defezioni: otto infortunati (ultimo in ordine di tempo Torromino) e uno squalificato, Vantaggiato.

La squadra, considerando il contesto, gioca abbastanza bene, va in vantaggio e viene ripresa, scappa nuovamente, ma viene riacciuffata a pochi minuti dal novantesimo. Nei supplementari trova la forza per andare sul 3-2, ma a due minuti dal termine viene inchiodata sul 3-3 definitivo.

Questo pareggio di fatto ci estromette dalla competizione, a causa di un regolamento che sinceramente risulta abbastanza incomprensibile.

Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, ma la Curva Nord “Fabio Bettinetti” canta e incita l’Unione per tutti i 120 minuti. Si riscontra anche qualche momento di tensione quando qualche giocatore avversario esagera con i festeggiamenti e gli sberleffi nei confronti dei livornesi. A partita finita, viene espulso anche il nostro Giampà.

La partita di per sé è stata abbastanza bruttina, con il gioco spezzettato, continuamente interrotto da falli più o meno scomposti e da palloni spediti sugli spalti.

Vedere due passaggi in verticale di fila si è dimostrata una mera illusione e la nostra galleria del “Questo lo segnavo anch’io”, si è rimpinguata con una serie di occasioni gettate al vento. Ma ai giocatori amaranto c’è poco da rimproverare, visto che hanno finito stremati, dando fino all’ultima goccia di sudore.

È comprensibile dunque che al fischio finale lo stato d’animo dei tifosi fosse tendente alla nera incazzatura, con tanto di rimbombo di bestemmie e borbottii nell’antistadio della Curva, anche considerando il rango dell’avversario che certamente non è quello del Real Madrid.

Però a mente fredda, la rabbia deve giocoforza scemare, perché dobbiamo metterci in testa una volta per tutte che siamo in Eccellenza, con tutto ciò che ne consegue.

A questi livelli non possiamo aspettarci guizzi alla Igor, giocate alla Diamanti, fucilate alla Emerson o colpi di testa meravigliosi, come quelli che erano il marchio di fabbrica di un certo Cristiano Lucarelli.

Certo, abbiamo 2 o 3 giocatori in rosa che hanno numeri importanti, ma ieri fra l’altro non giocavano neanche. Tutti gli altri sono ottimi giocatori per la categoria e qualcun altro ancora potrebbe giocare anche in categorie superiori.

Parliamo di un calcio molto diverso da quello che siamo stati abituati a vedere negli ultimi 20 anni, ma per fortuna c’è una discontinuità evidente anche con le ultime due orripilanti stagioni disputate, in B e in C.

Da questo bisogna partire quando valutiamo le prestazioni della squadra, perché è ovvio che non faccia piacere uscire con il Cenaia in Coppa Italia in Eccellenza, ma le umiliazioni sono altre, come perdere 6–1 contro la Juventus U23, ultimi in classifica e con i punti di penalizzazione per stipendi non pagati.

Questa estate, con sofferenza e fatica siamo usciti da un incubo senza fine ed abbiamo giurato di essere finalmente pronti a ripartire tutti insieme, con passione ed entusiasmo.

La nuova società ha operato in tempi estremamente ristretti e lo ha fatto senza sbagliare un colpo, regalandoci una torta buonissima con diverse ciliegine. Allestire una rosa di giocatori subito funzionale alle ambizioni della piazza è comunque impresa ardua, ma per adesso siamo in vetta al campionato, nonostante sia più tosto di quel che molti di noi avevano ipotizzato.

Inoltre gli avversari sembrano moltiplicare le energie quando affrontano il Livorno e quasi tutti possono contare su formazioni affiatate e collaudate da tempo.

Quello che possiamo fare noi è supportare e sostenere fino alla fine i nostri ragazzi, molti dei quali avvertono quella “dolce pressione” alla quale non erano abituati in altre piazze e che meritano fiducia ed incoraggiamento incondizionati.

Godiamoci questa rinascita e il primo posto in classifica, il bel gioco verrà più avanti, mentre gli ultimi posti a ripetizione e lo stato vegetativo permanente ce li siamo lasciati finalmente alle spalle.

Forza Livorno sempre.