La Situazione dell’AS Livorno Calcio a fine giugno 2021

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L’articolo uscito su Il Tirreno in data 22 giugno, a firma del giornalista Giulio Corsi, ha confermato quello che tanti livornesi pensano da tempo, ovvero che Spinelli è sempre rimasto alla guida dell’ormai decaduta AS Livorno Calcio e, soprattutto, che continua ad amministrare la società con totale mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi amaranto.

Sulle colonne del sopracitato giornale, abbiamo potuto leggere di come l’imprenditore italo-svizzero (il secondo dell’anno) Tisone abbia provato ad acquistare il Livorno, con i soliti risultati di sempre, ovvero con la trattativa che si conclude con un nulla di fatto, causa rilancio sul prezzo finale da parte di Spinelli.

Quest’ultimo sostiene di voler vendere l’AS Livorno Calcio qualora si presentasse qualcuno di “affidabile” con in dote quasi 3 milioni di euro: ma da dove viene fuori questa valutazione?

Analizziamo gli asset che costituiscono il tesoretto del Livorno, partendo dal fatto che il prossimo anno, se ci sarà l’iscrizione, la compagine amaranto militerà in serie D:

  • La prima squadra dello scorso anno ha risolto i contratti a causa della retrocessione e la stessa sorte è toccata a tutti i giocatori che rientrano nella categoria professionisti.
  • Il settore giovanile negli ultimi anni è stato molto ridimensionato, facendo partire i giocatori più promettenti e non valorizzando mai il lavoro di chi è stato capace di creare con pochissimi mezzi delle squadre competitive, vedi Alessandro Doga.
  • I campi da gioco sono tutti affittati in varie realtà locali (CONI a Tirrenia e Banditella); le partite ufficiali sono disputate presso lo stadio comunale Armando Picchi.
  • I terreni di Fauglia (PI) dove far nascere “Livornello”, per adesso sono un centro sportivo che non esiste, visto che sono rimasti un semplice rendering; valore dichiarato 400 mila euro.
  • Il brand storico del Livorno Calcio, che proprio grazie a Spinelli ha perso di valore vertiginosamente negli ultimi due anni.

Le richieste assurde e parallelamente i continui dinieghi a qualunque trattativa seria, come quella con Livorno_Popolare o con l’imprenditore Yogesh Maurya, solo per menzionare le più recenti, rimarcano un’ulteriore certezza, ossia che da parte della società non ci sia nessuna volontà di vendere, facendoci rimanere ostaggi di questa persona.

Quest’agonia infinita deve fungere da monito per il futuro, deve ricordare a noi tifosi quanto sia profondamente sbagliato l’attuale “sistema calcio”, dato che una singola persona può permettersi di mancare di rispetto a un’intera tifoseria, a un’intera città, arrivando addirittura a schernirle per anni impunemente.

Il calcio deve essere sinergia tra le parti, i tifosi devono contare ed essere protagonisti, perchè solo in questa maniera si possono creare quei valori imprescindibili di appartenenza che sono alla base della Fede Amaranto.